Geopolitica
I cadaveri nell’armadio di Stati Uniti e Europa
Non sono pochi i cadaveri nell’armadio che americani ed europei nascondono, con il mutuo accordo di non tirarli fuori per non danneggiarsi gli uni con gli altri.
Con la sola differenza che Trump vede la politica come una trattativa tra nemici, mentre gli europei coltivano ancora l’idea di un’alleanza dignitosa e alla pari con l’America.
Le minacce di Vance all’Europa fanno parte delle tecniche di trattativa adottate da Trump e hanno lo scopo di spaventare noi europei, che non vogliamo tirar fuori i suddetti cadaveri.
Primo cadavere nell’armadio: non è dato sapere con esattezza quante siano le basi militari americane in Europa, ma sono sicuramente più di un centinaio. L’Italia custodisce, tra l’altro, anche qualche decine di testate nucleari, che non servono a difendere l’Europa dai russi o, peggio ancora, da se stessa, ovvero dai nazisti e dai fascisti, ma servono a ricordarci che l’America ha vinto la Seconda Guerra Mondiale (dopo aver vinto anche la Prima).
Noi siamo i vinti, gli sconfitti, non siamo partner degli americani, ma siamo i loro ex-nemici, e custodiamo in silenzio il cadavere nell’armadio che ci hanno lasciato: basi americane e basi NATO, dato che quest’ultime, siamo onesti (secondo cadavere nell’armadio…) sono espressione della potenza americana, non di quella congiunta dei paesi della NATO.
I due cadaveri in questione non vengono mai nominati né dagli americani né dagli europei, perché gli americani sperano che i nostri figli si siano dimenticati delle loro bombe ancora disseminate nei nostri paesi. In particolare, gli americani sanno che l’Europa guarda ancora all’America ancora con una certa diffidenza, ormai diventata quasi inconscia (sono passati settantacinque anni dalla fine della guerra), perché prima siamo stati nazisti e fascisti, e poi nel ‘45 (me lo raccontava sempre mia madre) i bambini mendicavano una tavoletta di cioccolata dai soldati americani e inglesi.
Noi europei fingiamo cioè di non essere diventati i maggiordomi degli americani, per colpa nostra, perché ci siamo messi a litigare tra noi a colpe di bombe, e gli americani fanno (o facevano) finta di essere carini, i nostri migliori amici, come quelli che troviamo su Facebook o Instagram, il volto nuovo e cordiale volto degli States.
Terzo cadavere nell’armadio, sia europeo che americano: i soldati dei nostri eserciti non vogliono più morire in guerra. Sono disposti a fare l’addestramento da Marines o paracadutisti, bersaglieri e tutto quello che vi pare, ma nessuno ci vuole più rimettere le penne, tanto meno per paesi come l’Afghanistan, da cui gli americani sono letteralmente scappati, perdendo dodici soldati in un attentato, nei giorni della “fuga”, le cui famiglie vanno ancora a lamentarsene davanti alla Casa Bianca: “Bastardi, avete ucciso i nostri figli!” (loro, i politici americani, non i talebani).
Idem per gli europei: credete che ci sia qualche soldato francese, olandese, tedesco che voglia morire per l’Ucraina? Non dico che Macron non sarebbe disposto a formare una forza europea di Peacekeeping, ma dico che al primo soldato morto dalle parti di Kiev, i francesi lo ghigliottinerebbero alla Bastiglia.
Che eserciti sono quelli i cui soldati non vogliono andare in guerra? Sono eserciti di merda, di cui non devi aver paura. Ecco, questo Putin lo sa, lo sappiamo anche noi (americani ed europei) ma nessuno lo vuole dire così apertamente. In realtà, anche gli ucraini sono stufi di combattere, ma ci sono i russi che gli violentano mogli e sorelle, e quindi hanno qualche stimolo in più per volersi difendere. Per quanto riguarda l’esercito russo, sappiamo che si tratta di carne da cannone: ragazzi in miseria che si battono per pochi soldi, troppo giovani per capire che la morte è per sempre.
Concludendo: ogni trattativa la si fa anche un po’ bluffando, e gli americani hanno mandato Vance in Europa a dirci che non contiamo niente, che ci siamo stupidamente riempiti di immigrati (e loro?), e che dobbiamo governare con i neofascisti senza paura (che un po’ fascistelli lo sono anche loro). E che gestiranno loro le trattative con Putin sull’Ucraina, senza che né l’Europa né l’Ucraina possano sedersi al tavolo della pace, e che lo stesso avverrà per Israele, la futura Gaza Riviera.
E nessuno degli europei ha avuto il fegato di tirare fuori i cadaveri dall’armadio e dire: “Riprendetevi pure le vostre bombe che tanto non le potete tirare, perchè ci sarebbe la Terza Guerra Mondiale e sarebbe l’ultima, poiché nessuno vi sopravviverebbe”, a cui sarebbe stato il caso di aggiungere: “Nessuno dei nostri soldati vuole morire in guerra e quindi abbiamo entrambi eserciti di cartone, grandi o piccini che siano”.
Ecco, il bluff degli americani è riuscito perché noi europei siamo ancora litigiosi e divisi, e poco disposti ad ammettere la verità: siamo i maggiordomi, non gli alleati. Altrimenti qualcuno avrebbe potuto ricordare a Vance le tendopoli degli immigrati in America, le loro strade invase dai tossicodipendenti di Fentanyl Made in China, i marines obesi (non è politically correct, ma è la verità) che pattugliano le stazioni della metropolitana a New York pensando a dove mangeranno il prossimo hamburger, non certo a dove uccideranno il prossimo nemico.
Siamo post-storici sia noi che loro: nessuno farebbe più nulla per un ideale, neanche se lo paghi bene, come fanno gli americani con i loro soldati. E se Vance e Trump sono riusciti a toglierci di mezzo dalla trattativa sull’Ucraina, non temete: Putin farà polpette anche di loro. Capitoleranno in fretta, come fecero per l’Afghanistan, quando i talebani vennero invitati a Washington, tanto a prendersela nel c**o sarà qualcun altro.
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