Geopolitica

Emirati Arabi Uniti: come la dinastia Al-Nahyan nasconde il proprio vero volto

27 Giugno 2021

La Terra non è in pace. La nuova Guerra Fredda non è più la contrapposizione tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, come era dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma la contrapposizione tra diversi paesi arabi che, grazie al petrolio, essendo passati dalla miseria all’opulenza nell’arco di sole due generazioni, oggi si battono tra loro per la supremazia. Nella cabina di regia di questo conflitto ci sono gli Emirati Arabi Uniti – ovvero un paese piccolissimo. Anzi. Per essere più precisi, una sola famiglia, quella degli Al-Nahyan, che ha fondato la nazione ed ora guida una monarchia dinastica spietata e senza alcun rispetto per le leggi o i diritti umani in quella che è la prima lotta tribale globale.

Lo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, padre fondatore degli Emirati (1971), è stato presidente fino alla morte (2 novembre 2004), quando gli è succeduto il primo figlio, lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan[1], la cui posizione politica sull’inutilità della democrazia è chiara: “Perché dovremmo abbandonare un sistema che soddisfa la nostra gente, per introdurre un sistema che sembra generare solo dissenso e confronto?”[2]. La repressione della dialettica è totale, documenta Human Rights Watch[3]: “Nel 2020, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno continuato a investire in una strategia di “soft power” volta a dipingere il paese come una nazione progressista, tollerante e rispettosa dei diritti, ma la sua feroce intolleranza alle critiche è in piena mostra con l’ingiusta carcerazione dell’attivista per i diritti umani Ahmed Mansoor, dell’accademico Nasser bin Ghaith e di altri dissidenti”[4], detenuti senza processo o nonostante abbiano già scontato la loro pena.

Per difendere la ragione del più forte, la famiglia Al-Nahyan, nel novembre del 2010, ha costituito battaglione segreto di 800 mercenari colombiani, sudafricani e di altra provenienza (tutti rigorosamente non musulmani), guidato da ufficiali occidentali e addestrati da soldati americani in pensione e veterani delle unità operative speciali tedesche, britanniche e dalla Legione straniera francese[5]. Un esercito costruito da Erik Prince, fondatore della multinazionale del mercenariato Blackwater Worldwide con 529 milioni di dollari ricevuti dallo sceicco Mohamed bin Zayed al-Nahyan, in accordo con l’intelligence degli Emirati Arabi Uniti, e destinato a condurre missioni speciali all’interno e all’esterno del Paese, a difendere oleodotti e grattacieli da attacchi terroristici e a reprimere rivolte interne[6] .

Perché sta accadendo? Come è possibile che una zolla di deserto su cui vivono meno di 10 milioni di persone è diventato il coacervo del lusso più sfrenato e della repressione più disumana? Secondo gli Americani, ciò è l’effetto della paura nata con la Primavera Araba del 2011, quando le monarchie musulmane hanno temuto di essere sul punto di essere scalzate via dai tumulti[7]. Una paura cui si aggiunge l’ansia per le attività monarchiche della più grande formazione politica dell’Islam, la Fratellanza Musulmana, che aveva vinto le elezioni democratiche in Egitto[8].

Ma noi crediamo che ci sia di più: ad esempio, la paura che l’era del petrolio stia finendo, perché le grandi nazioni del pianeta (Unione Europea, Cina e Stati Uniti) stanno velocemente veleggiando verso le energie rinnovabili. Ed un’altra paura, anch’essa giustificata, collegata alla prima: l’Occidente e l’Oriente hanno “sopportato” l’Islam finché avevano bisogno del petrolio. Cosa faranno, se questo finisse? Le famiglie delle monarchie potranno continuare ad agire sui mercati globali con le risorse finanziarie ammassate fino ad oggi? Se questa opinione è vera, la Guerra Fredda nel Golfo Persico è la battaglia per vincere la posizione di riferimento preferenziale arabo nel mondo globalizzato post-petrolifero.

Chi comanda ad Abu Dhabi

Una delle rarissime foto in cui i fratelli Tahnoon (al centro) e Mohammed (a destra) appaiono insieme – in questo caso per la premiazione di uno studente eccellente che ha vinto una Borsa di Studio alla Sorbona di Parigi[9]
Ufficialmente, alla testa degli Emirati Arabi Uniti c’è lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan (in quanto figlio primogenito di Zayed, fondatore dello Stato[10]), che però è gravemente ammalato ed è praticamente scomparso dalla scena pubblica da oramai sette anni – ovvero da quando ha avuto un’ischemia[11]. A partire da quel momento, nonostante Khalifa sia ancora il presidente, gran parte della gestione quotidiana del governo viene divisa tra i suoi figli, i più potenti dei quali sono il Ministro della Difesa Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan e suo fratello Tahnoon.

Mohammed bin Zayed Al Nahyan (nato l’11 marzo 1961), colloquialmente noto con le sue iniziali come MBZ, è considerato il sovrano de facto degli Emirati Arabi Uniti[12] ed un uomo famoso per essere “particolarmente efficace nel convincere gli americani, che stia offrendo loro consigli utili piuttosto che semplicemente difendere i propri interessi (che è ciò che fà di solito)”[13]. Oltre all’attività di lobbying diretta del governo degli Stati Uniti, lo sceicco guida una serie di iniziative professionali di informazione tese a formare la pubblica opinione coltivando utili relazioni con ex alti funzionari e alti ufficiali dell’esercito americani, membri del Congresso, studiosi di importanti gruppi di opinione, importanti opinionisti e amministratori delegati, molti dei quali guadagnano fior di soldi attraverso accordi commerciali, seggi in consigli di amministrazione o ingaggi come conferenzieri[14].

Un esempio: dopo la firma di un accordo (aprile 2014) siglato dall’allora Segretario alla Difesa americana Chuck Hagel che prevedeva, per 5 miliardi di USD, la fornitura di un’altra dozzina di F-16, ecco che oggi pure 50 aerei F-35 Lightening II e 18 MQ-9 Predator sono stati acquistati, insieme ad una fornitura enorme di bombe e missili per un totale di 10,4 miliardi di dollari per gli F-35, 2,97 miliardi di dollari per i droni e ulteriori 10 miliardi di dollari per la fornitura di armamenti per droni ed aerei[15].

Durante gli anni della presidenza Trump, il governo degli Emirati ha apertamente influenzato la politica estera degli Stati Uniti[16] in cambio di imponenti investimenti immobiliari nelle aziende della famiglia Trump, in una relazione di interscambio gestita al genero di Trump, l’inesperto Jared Kusher, le cui scelte hanno generato una serie di disastri[17]: a) in assenza di qualsiasi pressione degli Stati Uniti relativa alla guerra in Yemen, il conflitto si è intensificato e una crisi umanitaria è andata fuori controllo; b) gli Emirati hanno scatenato una crisi tra sauditi e Qatar che è arrivata al punto da rischiare di diventare un vero conflitto armato; c) è stato permesso che il primo ministro libanese, Saad Hariri, venisse tenuto in ostaggio per diversi giorni a Riyadh perché abiurasse l’influenza iraniana nella politica libanese[18].

 

10 febbraio 2018: il Primo Ministro indiano Nerendra Modi e Mohammed Bin Zayed Al Nahyan nelle ore della firma degli accordi bilaterali tra i due paesi[19]
Tahnoun bin Zayed Al Nahyan, nato il 4 Dicembre 1971, è (dal 14 febbraio 2016) Consigliere per la Sicurezza Nazionale[20], una carica che non risponde al Ministro della Difesa e capo delle forze armate (suo fratello Mohammed) ma direttamente al presidente del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale – ovvero ai sette sceicchi che comandano in ciascuna delle sette monarchie che compongono di Emirati Arabi Uniti[21]. Spiegato in parole semplici: Tahnoun è colui che, in nome e per conto delle monarchie, controlla le attività di Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan.

Nel corso degli anni i due fratelli hanno agito in concordia nelle occasioni in cui erano coinvolti contemporaneamente nei processi decisionali. Un primo esempio: uno dei partner politici e diplomatici più importanti degli Emirati è l’India, visto che Abu Dhabi è il paese in cui milioni di indiani disoccupati vanno a lavorare[22], la terra nella cui agricoltura la UAE investe la più grande quantità di denaro[23], ed il paese che compra il 75% dell’export indiano verso i paesi del Golfo[24]. Ciò nonostante, le relazioni diplomatiche tra i due paesi sono state tese per decenni, visto che l’ultima visita di un capo di Stato indiano ad Abu Dhabi era stata nel 1981, quando l’India era guidata da Indira Gandhi[25].

Il 16 Agosto del 2015, finalmente, arriva a Dubai il Primo Ministro Nerendra Modi[26], allo scopo di rafforzare la cooperazione e la sicurezza in aree chiave come il commercio e le questioni energetiche[27]. Lo accolgono tutti e sei i fratelli Al-Nahyan[28], e la cena di benvenuto è offerta dalla ADIA Abu Dhabi Investment Authority, guidata da Hamed Bin Zayed Al Nahyan[29] . ADIA detiene e gestisce fondi sovrani per 800 miliardi di dollari, l’India ha bisogno di soldi, e tra i vari interventi, quelli di Mohammed e Tahnoun sono paralleli: noi abbiamo bisogno di sicurezza e sostegno nelle nostre operazioni di polizia cibernetica (spionaggio)[30].

I risultati si sono visti nel 2018, quando Modi, prima di arrivare ad Abu Dhabi, è andato a parlare in Palestina ed in Oman a spiegare la comune strategia degli EAU e dell’India[31]. In cambio è stato permesso di costruire un tempio indù ad Abu Dhabi[32] ed all’India è stata ceduta per 40 anni una fetta del 10% dei giacimenti petroliferi offshore degli Emirati[33]. L’India ha fatto di più: nel 2018 ha firmato un accordo con l’Abu Dhabi National Oil Corporation perché esporti il petrolio stoccato nei depositi della Mangalore Strategic Petroleum Reserve[34], togliendo in questo modo un contratto che, negli anni precedenti, aveva costituito una importante fonte di reddito per l’Iran, che aveva il contratto precedente[35]. Un risultato importante ottenuto grazie alla cooperazione diplomatica tra i fratelli Al-Nahyan.

Ma non è il più importante. L’operazione lanciata a fine marzo 2021 dalla ADNOC Abu Dhabi National Oil Company, la compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti, quella relativa ai cosiddetti Murban futures[36] , che ha segnato un importante cambiamento nel modo con cui gli Emirati, che si collocano al sesto posto nella graduatoria dei paesi detentori delle riserve petrolifere mondiali[37], stabiliscono i prezzi delle esportazioni. Murban è la migliore qualità del greggio di Abu Dhabi e rappresenta più della metà della produzione totale degli Emirati. Per spiegare in modo semplice: i prezzi del petrolio vengono stabiliti dall’organizzazione mondiale dei paesi produttori (OPEC). Se uno Stato vende dei futures (ovvero dei contratti che stabiliscono un prezzo di un prodotto nel futuro) sul petrolio, vuol dire che lo vende aggirando i vincoli dell’OPEC – e questo è un fatto rivoluzionario.

30 marzo 2021: le grandi aziende multinazionali del petrolio aderiscono al progetto della famiglia Al Nahyan sui Murban Futures[38]
I fratelli Al-Nahyan, che condividono una visione liberista dell’economia globale, sono tra i fautori di questo progetto[39], come confermato dall’economista Amrita Sen: “L’annuncio consolida ulteriormente lo spostamento di ADNOC verso il benchmarking di Murban come punto di riferimento per il mercato del greggio in Medio Oriente, in particolare per i barili light sour, un piano in atto da diversi anni”[40]. Per capire meglio va sottolineato che il 90% della produzione di Murban è assorbito dai mercati asiatici[41], specialmente da quello cinese[42].

In questo modo, visto che il mercato cinese è il più importante per tutti i paesi del Golfo, con i Murban Futures Abu Dhabi strizza l’occhio agli altri paesi arabi, perché può permettere anche a loro di aggirare quote e prezzi fissate dall’OPEC, ed in questo modo ottenere il vero scopo della famiglia Al-Nahyan: la leadership diplomatica, finanziaria e militare sull’Asia musulmana[43]. Un progetto che molte aziende petrolifere globali vedono comunque di buon occhio, prova ne sia che al 4 marzo 2021 ben nove società (tra cui BP, Shell, Total e Vitol) avevano già firmato come azionisti nel nuovo scambio di futures[44], seguiti immediatamente dopo da due dei maggiori importatori di greggio cinesi, Rongsheng ed Unipec[45]. I fratelli Al-Nahyan hanno lanciato questo progetto solo dopo che, con un paziente lavoro di anni, avevano stoccato quantità di greggio tali da poter sfidare qualsiasi reazione da parte dei colleghi dell’OPEC[46].

Non si tratta dell’unica forzatura esistente nei confronti dei paesi dell’OPEC, visto che il petrolio venezuelano, specie da quando il regime di Maduro è praticamente in bancarotta, è oggetto di operazioni commerciali speculative al di là degli accordi comuni, spesso dietro il ricatto del potere americano e di quello cinese[47]. Ma per gli Emirati anche queste trasgressioni costituiscono un vantaggio: nel 2020, stando a quanto riferito da Julio Borges, designato dal leader dell’opposizione Juan Guaido come suo commissario per le relazioni estere, il Venezuela avrebbe inviato in Mali, per tramite di aerei russi[48], un ingente quantitativo di oro che, una volta raffinato, sarebbe stato acquistato proprio dagli Emirati Arabi Uniti per circa 1 Miliardo di Euro, finiti poi nelle casse di Maduro[49].

La società emiratina coinvolta sarebbe stata la Al Noor Capital, ossia la stessa che all’inizio del 2019 aveva acquistato tre tonnellate di oro dalla banca centrale del Venezuela, per poi annunciare che si sarebbe astenuta da ulteriori transazioni fino a quando la situazione del Venezuela non si fosse stabilizzata[50]. Fondata dall’ex ministro del petrolio Mana Saeed Al Otaiba, Noor Capital riunisce le attività di alcune delle più grandi famiglie degli Emirati nel commercio dell’oro, nell’immobiliare e nella tecnologia[51]. Uno dei suoi manager più influenti, Olivier Couriol, è coinvolto in scandali di corruzione, truffa e contrabbando[52].

Lo schema del management delle aziende del gruppo Noor Capital[53]
La famiglia Al Nahyan ha sempre mostrato un’attenzione particolare per la Francia – forse perché è il paese che ha le migliori relazioni con il Qatar, culminate con la cessione del club calcistico Paris Saint Germain alla Qatar Investment Authority[54]. A questo corrisponde un’intensa attività di lobbying emiratina a favore della estrema destra francese di Marine Le Pen[55], di cui ha finanziato l’ultima campagna elettorale presidenziale[56]. Per la signora Le Pen non si tratta solo di soldi regalati, ma anche di una strategia politica, che l’ha portata ad incontrare i rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti nella sua casa a Montretout già nel luglio 2014[57], così come l’allora primo ministro egiziano Ibrahim Mahlabe altri leader politici e religiosi egiziani nel maggio 2015[58] o, più sorprendentemente, l’imam egiziano di al-Azhar, Sheikh Ahmed el-Tayeb, il 28 maggio 2015 nel quartier generale di al-Azhar al Cairo[59].

Una strategia che si pone come obiettivo un avvicinamento di le Pen alla Russia[60], cui gli Emirati nel 2014 avevano concesso due prestiti per un totale di 12 milioni di USD[61], e che vede Le Pen come una nuova Giovanna d’Arco[62]. Il partito di le Pen riceve 8 milioni di Euro come partecipazione ad una transazione tra l’uomo d’affari francese Laurent Foucher (molto vicino all’ex presidente Nicolas Sarkozy)[63] e la Repubblica Centrafricana[64] – una percentuale che è stata riscossa e poi pagata al Front Nationale dalla Al Noor Capital grazie all’autorizzazione scritta di Olivier Couriol[65], cosa per la quale il manager è finito nei guai con la giustizia[66].

Mubadala, EDGE Group e Royal Group, la trinità del male

L’immenso e futuristico edificio che ospita la sede del Mubadala Group ad Abu Dhabi[67]
Fin qui ciò che è stato fatto insieme in bella evidenza. Da qui in poi i ruoli divergono e, a volte, sembrano persino contrapposti, perché la realtà del mondo di oggi è estremamente complessa. Mohammed Bin Zayed Al Nahyan ha rilevato l’industria militare di famiglia, il Gruppo Mubadala, trasformandolo in una finanziaria di investimento nella quale hi-tech, immobiliare e comparto assicurativo hanno una parte preponderante nella costruzione del fatturato[68], ed ha invece costruito una nuova entità, l’EDGE Group, per mettere insieme tutte le aziende che riguardano la sicurezza: sistemi elettronici di difesa aerea e terrestre, missili ed armi guidate elettronicamente, cybersecurity e cyber-warfare, training di truppe speciali con armi speciali per missioni scopertamente militari, o di azioni segrete in territorio altrui[69].

Il ruolo di suo fratello Tahnoun, invece, è molto meno conosciuto. Ha fondato anche lui il suo conglomerato industriale, il Royal Group che, senza che l’opinione pubblica se ne sia mai accorta, ha comprato tantissime piccole aziende in 90 paesi di tutto il mondo (ha quasi 28mila dipendenti) e si occupa di turismo[70], di cibo fast-food salutistico (la catena mondiale di ristoranti Popeye[71]), di energia rinnovabile[72] e di programmi salutistici (connessi anche allo spiritualismo ed al misticismo, specie a causa della grande passione di Tahnoun per il jujitsu e per le arti marziali basate sull’autocontrollo[73]) per il turismo di alta fascia[74].

Ma tutto questo, senza che si possa vedere chiaramente, ha uno sviluppo militare. Non solo perché Tahnoun sponsorizza la fiera militare organizzata annualmente dal fratello Mohammed, IDEX, ma perché ci partecipa offrendo servizi di formazione psicologica e di allenamento di soldati speciali connessi a sistemi di robotica (come i prodotti hollywoodiani Star Trek, Terminator o Robocop, parzialmente uomini e parzialmente macchina)[75] per i mercenari ed i soldati emiratini che lavorano per EDIC, la società di Mohammed che si occupa delle azioni militari in Yemen ed in Libia e che ha organizzato e condotto il colpo di Stato in Egitto contro la Fratellanza Musulmana ed oggi controlla con il terrore la società egiziana[76].

La cosa che spaventa più di tutte è il fatto che ad Abu Dhabi, sotto la protezione di Tahnoun Bin Zayed Al Nhyan, collaborano oggi tutti quei magnati dello spionaggio militare e del mercenariato globale, come l’americano Erik Prince ed il russo Kirill Dimitriev, che (per ora) si occupano di arrestare, torturare ed uccidere attivisti di tutte le nazionalità avversi agli interessi degli Emirati (come il giornalista saudita Jamal Khashoggi) e, per dirigere questo servizio veramente speciale, hanno assunto come direttore generale uno dei più temuti assassini e registi di pulizia etnica della storia, Mohammed Dahlan[77], di cui ci occuperemo in un prossimo articolo.

Tutto questo, ovviamente, non può essere rappresentato, di fronte alla pubblica opinione mondiale, come un aspetto trascurabile dell’apparente pacifismo che connota tutta la propaganda politica e diplomatica di Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan. Mohammed e Tahnoun Bin Zayed al Nahyan, come due personaggi hollywoodiani, giocano a fratello buono e fratello cattivo, cercando di apparire diversi ed indipendenti l’uno dall’altro. Diventa sempre più importante che la popolazione di tutto il mondo sappia cosa ci sia dietro l’apparenza, che ne sia consapevole, si interroghi, e eserciti pressione sui propri governanti, perché di questa gente bisogna avere paura.

 

 

 

[1] https://web.archive.org/web/20190503194032/http://www.arabruleoflaw.org/countryprofiles/uae.html
[2] https://www.aiu.edu/applications/DocumentLibraryManager/upload/SAED%20FT.pdf pag.49
[3] https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.hrw.org/world-report/2021/country-chapters/united-arab-emirates&prev=search&pto=aue
[4] https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.hrw.org/world-report/2021/country-chapters/united-arab-emirates&prev=search&pto=aue
[5] https://www.nytimes.com/2011/05/15/world/middleeast/15prince.html?referringSource=articleShare ; https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.nytimes.com/2011/05/15/world/middleeast/15prince.html&prev=search&pto=aue
[6]https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.nytimes.com/2011/05/15/world/middleeast/15prince.html&prev=search&pto=aue
[7] https://financialpost.com/pmn/business-pmn/why-the-cia-doesnt-spy-on-the-uae
[8] https://financialpost.com/pmn/business-pmn/why-the-cia-doesnt-spy-on-the-uae
[9] https://www.tellerreport.com/news/–mohammed-bin-zayed–the-leadership-of-the-state-is-keen-to-enable-the-%C2%ABowners-of-concern%C2%BB-and-their-integration-into-society-.rkeEE1COX.html
[10] https://u.ae/en/about-the-uae/the-uae-government/government-leaders/hh-sheikh-khalifa-bin-zayed-al-nahyan
[11] https://www.thenationalnews.com/uae/sheikh-khalifa-stable-after-recovering-from-stroke-1.686381
[12] https://www.middleeasteye.net/news/uae-leader-returns-after-lengthy-unexplained-absence
[13] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2018/10/jamal-khashoggi-and-us-saudi-relationship/572905/
[14] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2018/10/jamal-khashoggi-and-us-saudi-relationship/572905/
[15] https://aresdifesa.it/50-f-35-e-18-mq-9b-armati-agli-emirati-arabi-uniti-per-23-miliardi-di-dollari/
[16] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2018/10/jamal-khashoggi-and-us-saudi-relationship/572905/
[17] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2018/10/jamal-khashoggi-and-us-saudi-relationship/572905/
[18] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2018/10/jamal-khashoggi-and-us-saudi-relationship/572905/
[19] https://economictimes.indiatimes.com/news/politics-and-nation/pm-meets-crown-prince-of-abu-dhabi-india-uae-sign-5-pacts/articleshow/62867027.cms
[20] https://uaecabinet.ae/en/details/news/president-names-tahnoun-bin-zayed-as-national-security-advisor
[21] https://uaecabinet.ae/en/federal-supreme-council
[22] https://www.dnaindia.com/india/report-india-thanks-uae-for-support-at-oic-2838132
[23] https://www.khaleejtimes.com/business/uae-shows-interest-to-invest-in-agriculture-sector-of-india
[24] https://www.khaleejtimes.com/business/uae-shows-interest-to-invest-in-agriculture-sector-of-india
[25] https://www.arabianbusiness.com/indian-prime-minister-visit-uae-in-march-reports-491154.html
[26] https://indianexpress.com/article/india/india-others/pm-narendra-modi-arrives-in-uae-for-two-day-visit/ ; https://www.thehindu.com/news/live-prime-minister-narendra-modi-at-abu-dhabi/article10318295.ece
[27] https://www.news18.com/news/india/pm-modi-arrives-in-uae-for-two-day-visit-1040574.html
[28] https://www.news18.com/news/india/pm-modi-arrives-in-uae-for-two-day-visit-1040574.html
[29] https://www.news18.com/news/india/pm-modi-arrives-in-uae-for-two-day-visit-1040574.html
[30] https://www.news18.com/news/india/pm-modi-arrives-in-uae-for-two-day-visit-1040574.html
[31] https://www.news18.com/news/india/pm-narendra-modi-to-continue-his-temple-run-during-his-west-asia-tour-1651003.html
[32] https://www.news18.com/news/india/pm-narendra-modi-to-continue-his-temple-run-during-his-west-asia-tour-1651003.html
[33] https://www.gktoday.in/current-affairs/india-uae-defence-cooperation-enhanced-through-joint-production/
[34] https://www.gktoday.in/current-affairs/india-uae-defence-cooperation-enhanced-through-joint-production/
[35] https://www.gktoday.in/current-affairs/india-uae-defence-cooperation-enhanced-through-joint-production/
[36] https://www.theice.com/products/75443578/Murban-Crude-Oil-Futures per i dettagli tecnici
[37] https://gulfnews.com/business/energy/7-billion-barrels-of-oil-found-in-new-abu-dhabi-reserves-uae-in-sixth-position-in-global-oil-reserves-1.67603727
[38] https://pulsenews.co.kr/view.php?sc=30800028&year=2021&no=302065
[39] https://www.ft.com/content/ce09911b-041d-4651-9bbb-d2a16d39ede7
[40] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[41] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[42] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[43] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[44] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[45] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[46] https://www.cnbc.com/2021/03/04/murban-futures-aim-to-consolidate-uae-position-as-global-oil-power.html
[47] https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-01-22/china-imports-oil-doctored-to-skirt-u-s-sanctions-on-venezuela
[48] https://www.usnews.com/news/world/articles/2021-03-03/mali-emirates-facilitated-venezuelan-gold-trade-in-2020-opposition-says
[49] https://www.usnews.com/news/world/articles/2021-03-03/mali-emirates-facilitated-venezuelan-gold-trade-in-2020-opposition-says ; https://www.newsbreak.com/news/2175951193768/mali-emirates-facilitated-venezuelan-gold-trade-in-2020-opposition-says
[50] https://www.usnews.com/news/world/articles/2021-03-03/mali-emirates-facilitated-venezuelan-gold-trade-in-2020-opposition-says
[51] https://www.intelligenceonline.com/insiders/united-arab-emirates/2019/08/26/who-runs-noor-capital-the-emirati-fund-managed-by-olivier-couriol/108368608-be1
[52] https://medium.com/@simonperquis/meet-olivier-couriol-the-swiss-banker-behind-the-malian-airbus-scandal-848e55e28c28 ; https://www.bloomberg.com/news/features/2017-07-13/airbus-stake-in-mali-mine-after-zigzag-draws-swiss-scrutiny ; https://www.intelligenceonline.fr/grands-contrats/2017/09/06/olivier-couriol-le-voltigeur-de-la-finance-offshore-du-cac-40,108260214-art ; https://medium.com/@mamadou.ouedraogo/olivier-couriol-the-name-to-know-in-corruption-cases-in-nigeria-and-mali-8cc792df6dfc
[53] https://www.intelligenceonline.com/insiders/united-arab-emirates/2019/08/26/who-runs-noor-capital-the-emirati-fund-managed-by-olivier-couriol/108368608-be1
[54] https://www.lesechos.fr/2012/03/le-qatar-detient-desormais-100-du-psg-371467
[55] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[56] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[57] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[58] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[59] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[60] https://www.telesurenglish.net/news/The-United-Arab-Emirates-Fund-Frances-Far-Right-National-Front-20161027-0026.html
[61] https://www.bbc.com/news/world-europe-39478066
[62] https://formiche.net/2017/03/cosa-si-sono-detti-davvero-marine-le-pen-e-vladimir-putin-a-mosca/
[63] https://www.mediapart.fr/en/journal/france/061019/8-million-euro-loan-uae-bank-saved-marine-le-pens-far-right-party?onglet=full
[64] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-04—a-dramatic-investigation—-money-transferred-from-the-uae-saved-the-extreme-right-in-france-.rJV4yigH_H.html
[65] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-04—a-dramatic-investigation—-money-transferred-from-the-uae-saved-the-extreme-right-in-france-.rJV4yigH_H.html
[66] https://www.yabiladi.com/articles/details/83999/affairistes-francais-banques-emiraties-rescousse.html
[67] https://www.zawya.com/mena/en/wealth/story/Abu_Dhabis_Mubadala_posts_record_annual_income_and_investment-TR20210506nL1N2MT0CUX1/
[68] https://www.mubadala.com/en/who-we-are/corporate-structure
[69] https://edgegroup.ae/
[70] http://www.royalgroupuae.com/about-people.html
[71] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[72] http://www.royalgroupuae.com/about-environment.html ; http://www.royalgroupuae.com/about-green.html
[73] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[74] http://www.royalgroupuae.com/about-living.html
[75] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[76] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[77] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html

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