Autorità indipendenti

Diario Catalano nella piazza che chiede l’indipendenza – #day2

30 Settembre 2017

#Day2 o della grande attesa in cui alla fine ci si annoia un po’.

 

A) Organizzare gli spazi fisici
B) Coordinare il movimento popolare
C) Fare un’analisi strategica e organizzare i compiti necessari per difendere il referendum
D) Pianificare e portare a termine i compiti di comunicazione e pianificazione necessari

A questi quatto punti (con relativa spiegazione dettagliata) è affidata la difesa del referendum suggerita dal CDR (“els comités de defensa del referendum”) sul volantino che con grande gentilezza mi porge Barbara, volontaria nel punto di informazione permanente. (Punt informacio pemanent) in placa villa de Gracia, proprio al centro dell’omonimo quartiere.

Oggi ho scelto proprio Gracia e poi Barceloneta per capire come la città si prepara all’evento.
Gracia è un quartiere a nord della ciutat vella, molto alla moda, considerato dai pochi catalani rimasti a Barcellona uno dei pochi posti vivibili, un po’ più defilato dal centro fracassone, con ristoranti “bio” e negozi di vestiti ecosostenibili, le belle piazzette in cui godersi una birretta in santa pace (ad eccezione dei giorni della festa di maria de gracia in agosto dove la città intera si riversa qui per una festa colorata e divertente.)

Tornando alla mia nuova amica Barbara, con lei decido di rompere la consegna del silenzio fino a Sabato dunque le faccio qualche domanda mentre mi porge il materiale elettorale.

Con grande pazienza mi spiega tutto dall’inizio (ci sarà un referendum per…).
“Ok, ma domenica ci sarà o non ci sarà il referendum? Che succederà?”
Ya està! mi dice con un largo sorriso ma con fermezza e mi spiega che la strategia è occupare fin da oggi i collegi elettorali in modo da garantirne l’apertura domenica.

Mi dice che per oggi le manifestazioni sono finite (in realtà sfileranno trattori e universitari, senza che ci sia per forza una correlazione.)

Le chiedo se posso fare delle foto per dei pezzi che sto scrivendo e non si nega.

Il gazebo non è molto frequentato, resto un po’ a osservare e mi viene in mente, anche guardando il materiale elettorale sul banchetto che da questa “campagna referendaria” sono totalmente sparite le ragioni del NO.
Non esistono manifesti che invitino a votare NO. Eppure fino a un mese fa, la comunicazione mainstream diceva che l’esito di un eventuale referendum non era per nulla scontato.

Oggi la posizione del catalano contrario all’indipendenza è totalmente sparita di scena.
Con le prese di posizione del governo spagnolo, i due schieramenti in campo sono quelli che vogliono votare (e voteranno SI) e il governo centrale che vuole impedire il referendum

Poi, per carità, ci sarà certamente uno strenuo difensore del diritto di voto a prescindere. Più di uno.
Ma non è certo qui il punto.
Il punto è che mi sembra evidente che il fronte del no si sia ritirato in buon ordine per vedere cosa succede. Lasciando difendere le proprie ragioni dal cugino più grosso e cattivo.

Tanto che proprio stasera (venerdì) 80.000 persone hanno chiuso la campagna elettorale del SI con una grande manifestazione al Montjuic (tutti i giornali ne hanno parlato) e non mi risulta ci fosse un evento di chiusura di sostenitori del NO.

Cercherò di trovare in questi giorni un sostenitore del NO votante, prima di tutto per fotografarlo come un panda e poi farmi spiegare le ragioni del voto.

Mi sposto alla Barceloneta dove ricordo molte bandiere indipendentiste appese alle finestre,
ma non ne vedo di più del solito.
Anzi qui l’atmosfera, tra una partita di beach volley e un pitxo di tortilla al ciringuito, è ancora più rilassata.

In questi due giorni è davvero stridente per quanto mi riguarda il contrasto tra quello che leggo, le persone che hanno occupato i seggi, il presidente Puidgemont che assicura che il voto ci sarà, il governo che replica duramente e la tensione che pare montare e il movimento placido della massa di turisti in ciabatte che di tutto questo pare ignorare l’esistenza.

 

Mentre chiudo la giornata con la solita birretta, mi viene incontro Stéphane, l’amico mio, finalmente arrivato da Milano che mi farà da traduttore simultaneo nei prossimi due giorni.

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