Geopolitica

Calma apparente a Chișinău, ansia per un attacco russo ad Odessa domani

6 Marzo 2022

Nel corso di poche ore Ucraina, Georgia e Moldavia hanno presentato ufficialmente la loro richiesta per entrare nell’Unione Europea. Se la storia insegna qualcosa, l’invasione russa potrebbe rappresentare una svolta; un po’ come la guerra in Jugoslavia per l’avvicinamento a Bruxelles di Romania e Bulgaria. Almeno questo è il punto di vista di esperti moldavi.

La Moldova, guidata da due donne, esprime una vicinanza all’Unione Europea in molti modi, anche simbolici. Una delle tre bandiere davanti al palazzo presidenziale è europea. Così anche davanti ad edifici governativi e parlamentari. Mentre non mancano anziani che camminano con il colbacco per le strade di Chișinău, gli adolescenti invece adottano uno stile di vita occidentale. Le strade di Chișinău come le strade di una città italiane di medie dimensioni.

PROPAGANDA, GAS E ALTRE CRISI: GLI STRUMENTI RUSSI

Questo però non vuol dire che, a parte le probabili reticenze di alcuni paesi europei, il processo sarà facile. La Moldova, per esempio, ha a che fare con una regione separatista, la Transnistria, un conflitto congelato che la Russia di Putin potrebbe facilmente utilizzare a proprio favore. Due giorni fa i leader separatisti hanno proclamato l’indipendenza, cosa fatta per altro già negli anni ’90. “Quello della Transnistria non è altro che un governo fantoccio,” spiega Valeriu Pasa, presidente di WatchDog.MD, un think tank moldavo.

Come fatto con i confini con Russia e Bielorussia, l’Ucraina ha chiuso i queste ore i confini con la regione separatista moldava, lasciando invece aperte le frontiere con il resto del Paese.  La Russia riesce anche a influenzare le dinamiche politiche locali attraverso un monopolio del settore energetico. Il 100% del gas consumato in Moldova viene comprato da Gazprom da una sussidiaria della stessa Gazprom, l’80% dell’elettricità viene prodotta in Transnistria da una società controllata dalla russa Inter RAO UES. Facile capire come, in seguito alle tensioni tra Chișinău e Mosca a settembre, il prezzo del gas sia duplicato in sei settimane, dice Pasa.

“Sarebbe facilissimo per Putin chiudere i rubinetti del gas,” aggiunge. Il Paese potrebbe comprare gas nel mercato spot, ma non senza conseguenze. “I prezzi duplicherebbero.” La Russia sta esercitando pressioni anche in altri modi. Secondo Pesa il Cremlino sta diffondendo fake news attraverso TikTok, Instagram e Facebook. Esperti del posto non escludono che Mosca cercherà di strumentalizzare le difficoltà economiche a proprio favore. Non si escludono proteste di massa.

EMERGENZA RIFUGIATI

Mentre per ora gli ucraini sono stati accolti a braccia aperte, la situazione sta peggiorando. Al momento la Moldova è il Paese che ospita più rifugiati in proporzione alla popolazione locale. “Dall’inizio della guerra in Ucraina, 201.133 rifugiati sono entrati in Moldova. Attualmente il nostro paese offre rifugio a più di 96.000 cittadini, tra cui circa 40.000 minori. La Moldavia è di gran lunga il paese con il più alto numero di rifugiati pro capite,” ha detto domenica mattina il viceprimo ministro moldavo Nicu Popescu.

Secondo i dati pubblicati dall’UNHCR giovedì, i rifugiati ucraini rappresentano quasi il 4% della popolazione locale. Questa percentuale scende sotto il 2% per Polonia, Repubblica Slovacca e Ungheria. In Italia una percentuale simile a quella moldava implicherebbe più di 2 milioni di rifugiati. Giusto per capirci. Dorin Frăsîneanu, consigliere di politica estera del primo ministro della Repubblica di Moldova, aggiunge che la questione è complessa anche perché molti sono bambini. “Un bambino su otto in Moldavia è un rifugiato. ”Il ministro del Lavoro Marcel Spatari ha scritto su Facebook che tre quarti dei rifugiati sono accolti volontariamente da famiglie e da alcune organizzazioni, mentre un quarto si trova ora in strutture di emergenza.

ATTACCO IMMINENTE A ODESSA?

Fonti riferiscono che un attacco ad Odessa potrebbe essere imminente. Se dovesse succedere, la pressione su Chișinău aumenterebbe ulteriormente. Se non è possibile confermare in alcun modo la correttezza delle informazioni, è invece sicuro che, nonostante inaspettate resistenze, l’esercito russo stia avanzando nell’Ucraina meridionale, avvicinandosi sempre di più ad Odessa.

Le due città, Odessa e Chișinău, sono tradizionalmente molto vicine. La battaglia di Odessa sarà centrale per l’indipendenza di Chișinău. Alcuni locali stanno anche supportando la resistenza nella città portuale ucraina.  “Spero che il mondo, e specialmente l’UE, tenga d’occhio la Moldavia. Il Paese sta accogliendo un gran numero di rifugiati ed è potenzialmente il prossimo passo dell’aggressione russa,” ha scritto sabato su Twitter Alexander Stubb, ex primo ministro finlandese e voce importante in questioni europee.

Sempre domenica il Segretario di Stato americano Antony Blinken era a Chișinău, ulteriore prova della centralità della questione moldava. “Ho discusso con la presidente Sandu Maia e il ministro agli Esteri Nicu Popescu le nostre priorità condivise e il nostro continuo sostegno alla lodevole risposta della Moldova alla crisi umanitaria derivante dall’invasione della Russia in Ucraina,” ha scritto Blinken su Twitter.
L’occidente sembra unito. Rimane il fatto che la Russia ha molti strumenti per influenzare un Paese di 2,5 milioni di abitanti.

 

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