Geopolitica
Berlino accusa Ankara di violazioni del diritto internazionale
Dopo il caso del corrispondente del giornale tedesco Die Welt Deniz Yücel in carcere in Turchia dal 14 febbraio con l’accusa di “propaganda terroristica” ed “appartenenza ad un’organizzazione terroristica” per supposte simpatie con il partito curdo PKK, un nuovo fermo di una cittadina tedesca con le stesse accuse inasprisce i rapporti tra Berlino ed Ankara.
La traduttrice e giornalista Mesale Tolu di 33 anni è stata arrestata il 30 aprile e dal 6 maggio è formalmente in custodia cautelare. Mesale Tolu ha lavorato per una radio di sinistra che è stata chiusa dalle autorità. Era ad Istanbul nel proprio appartamento insieme al figlio di due anni allorché è stata tratta in arresto dalle forze anti terrorismo turche.
A differenza del giornalista 43enne Deniz Yücel che ha un doppio passaporto, Mesale Tolu è nata ad Ulm in Baden Württemberg ed ha rinunciato alla cittadinanza turca, restando dal 2007 solo col passaporto tedesco. Per questo il Ministero degli Esteri della Germania ha duramente accusato il Governo Turco di avere commesso un’infrazione al diritto internazionale. In caso di arresto di cittadini stranieri è infatti imprescindibile che ne sia immediatamente avvisata la rappresentanza diplomatica e sia permessa l’assistenza consolare. Nel caso della Tolu invece sarebbe mancato qualsiasi avviso ai rappresentanti tedeschi.
Oltre alla Tolu ed a Yücel altri quattro cittadini tedeschi sarebbero detenuti dalle autorità di Ankara e a diversi altri verrebbe vietato di rientrare in Germania dal fallito colpo di Stato del 2016, indica la seconda rete televisiva nazionale tedesca ZdF.
Contestualmente si ha notizia che pure il giornalista turco Oguz Güven, capo della redazione internet del giornale Cumhuriyet critico al regime, è stato fermato.
Alcuni giorni fa Berlino aveva deciso di riconoscere il diritto d’asilo ad ex funzionari e militari turchi contro il volere del Governo di Ankara.
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