Geopolitica

Assassinato Prighozin. E ora?

24 Agosto 2023

Le macerie in fiamme che si vedono in questa foto sono quelle del jet privato di Yevgheny Prigozhin, il capo delle truppe mercenarie russe che, all’inizio dell’estate, aveva sfidato Putin, dirigendo i suoi carri armati, stanziati sul fronte ucraino, verso Mosca[1]. L’aereo è caduto per ragioni non ancora rese note, uccidendo Prigozhin e diversi altri membri influenti del suo Grupo Wagner (la più potente macchina da guerra privata del mondo), dell’esercito e dei servizi segreti russi[2].

Ufficialmente, Prigozhin è stato perdonato. Lui e le sue truppe più fedeli si sono riunite in Bielorussia, a pochi chilometri dal confine ucraino, e molti hanno pensato che questo sarebbe stato il prologo all’apertura di un nuovo fronte nel nord-ovest dell’Ucraina[3]. Poco più di una settimana fa, i media russi hanno reso noto che Prigozhin era stato sostituito, alla guida del Grupo Wagner, da un eroe del cinema russo, Maxim Shugaley, che è diventato famoso per essere stato prigioniero in Libia e da allora è stato uno dei capi dui Wagner in Africa[4].

Questa notizia, di una rilevanza globale, è stata data solo dalla stampa russa e da Newsweek – il resto del mondo ha taciuto. Tutto ciò ci conferma ovviamente del fatto che nessuno di noi sappia veramente cosa sia accaduto tra Putin e Prigozhin, e che il suo omicidio, adesso, resterà un mistero per sempre, come la morte di Roberto Calvi in Italia o di Olof Palme in Svezia. Se ne parlerà per decenni, ma nessuno potrà mai essere certo dei fatti. Il Cremlino, finora, ha taciuto, ma la stampa ha dato il via ad una ridda di speculazioni – tra le quali, per esempio, c’è la teoria secondo cui Prigozhin avrebbe fatto abbattere l’aereo dopo averlo segretamente abbandonato, in modo da poter risultare morto e nascondersi per sempre[5]. Una teoria folle, se si ragiona sul controllo che Putin ha del territorio russo e delle difficoltà di vivere in clandestinità se non con le severe regole della mafia: con una grande protezione militare, ed in una situazione di solitudine e degrado igienico.

A noi non resta che cercare di suscitare l’attenzione pubblica sul fatto che, sul fronte russo-ucraino, ci siano delle novità che nessuno si può spiegare in modo esaustivo, ma che certamente fanno parte del progetto che noi chiamiamo “Goznak” e che prevede l’espansione dell’influenza economica, politica  e militare della Russia in Europa, Asia ed Africa – un’espansione che non può avvenire senza incidenti di percorso, ma che ci conferma nella nostra impressione: il fronte ucraino non è l’unico, e sugli altri fronti l’Unione Europea è completamente indifesa[6].

[1] THE WAGNER GROUP: THE GHOSTS OF DEATH UNLEASHED BY THE KREMLIN | IBI World UK ; LAVROV, AFRICA AND THE NEW GLOBAL ORDER | IBI World UK ; MOSCOW HAS A NEW CHIEF BUTCHER | IBI World UK
[2] https://www.theguardian.com/world/2023/aug/23/what-next-for-wagner-group-yevgeny-prigozhin-death
[3] https://www.theguardian.com/world/2023/aug/23/prigozhins-death-would-leave-lasting-mark-on-russian-army-and-elite
[4] https://ibiworld.eu/en/moscow-has-a-new-chief-butcher/
[5] https://www.businessinsider.com/did-putin-kill-prigozhin-wagner-group-death-scenarios-2023-8?r=US&IR=T
[6] EUROPE HAS ONLY ENEMIES | IBI World UK

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