Cina
Techdow, ecco la prima Big Pharma cinese che arriva in Italia
La Cina è sempre più vicina, e da oggi lo sarà ancora di più, entrando nei nostri ospedali e nelle farmacie. No, non si parla (per ora) di una scalata a qualche grande marchio dell’industria farmaceutica italiana o europea, ma dell’arrivo di un farmaco di ampio impiego prodotto dall’industria cinese. In particolare, si tratta di Techdow Pharma, leader globale nella produzione di eparine e prima big pharma cinese ad avere ottenuto l’autorizzazione alla vendita di un suo medicinale sui mercati europei. Dopo l’approdo, tra il 2016 e il 2017, in Gran Bretagna, Germania e Polonia, nella quale in pochi mesi ha raggiunto quasi il 25% della quota di mercato sui prodotti che commercializza, nei prossimi giorni sarà in Gazzetta Ufficiale anche l’autorizzazione per l’Italia, e nel nostro Paese e sarà disponibile il primo biosimiliare dell’enoxaparina sodica, anticoagulante utilizzato nella cura delle malattie tromboemboliche e nella profilassi per la chirurgia a maggior rischio trombotico, come quella ortopedica e ginecologica.
Techdow nasce nel 2004 e fin dalla fondazione è specializzata nella produzione di eparina a basso peso molecolare, l’enoxaparina sodica è il principale prodotto. La società è parte della holding Hepalink, fondata nel 1986, quotata alla borsa di Shenzen dal 2010. A Marzo 2017, il mercato la valutava 24.61 miliardi, posizionandola al 29esimo posto nel ranking delle aziende del settore salute in Cina. Un settore – sia detto per inciso – che al mondo è secondo solo a quello statunitense, per volumi d’affari. Anche in Italia gli obiettivi sono ambiziosi: raggiungere in un anno almeno il 12%-15% del mercato del principio attivo, contribuendo a generare risparmi per il sistema sanitario nazionale che si stimano pari a 27 milioni di euro nei primi 3 anni.
Il quartier generale della filiale italiana sarà aperto nelle prossime settimane ad Assago, con un gruppo di una ventina di lavoratori. Il primo obiettivo è di posizionamento sul mercato, attraverso la commercializzazione del prodotto a prezzi inferiori rispetto a quelli del farmaco biotech attualmente disponibile, che ha perso la copertura brevettuale. Il mercato di enoxaparina, al mondo, vale oggi oltre due miliardi, e quello europeo è pari a oltre il 60% del totale. L’Italia – che da sola vale circa 250 milioni – è dunque una porta d’accesso importante per il colosso cinese. Peraltro, il mercato è destinato a crescere proprio trattandosi di un farmaco anticoagulante. “Quanti porteranno una protesi ossea nei prossimi decenni? Sempre più persone, questo ci dice la tendenza statistica”, spiega Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Società Italiana di Medicina Generale. L’aumento della chirurgia ortopedica, considerando l’invecchiamento della popolazione, porterà con se un aumento dell’utilizzo di questi anticoagulanti.
“Techdow si propone come partner di medici, Regioni e pazienti, per una scelta sostenibile”, spiega Giorgio Foresti, designato prossimo Amministratore Delegato di Techdow Pharma Italy. “Nel nostro Paese, tuttavia, l’azienda non vede semplicemente un ulteriore sbocco alla vendita dei propri prodotti, ma una piazza strategica per implementare un percorso di investimenti crescenti. Parliamo di circa 5 milioni di euro nel 2018, 8 milioni nel 2019 e 12 nel 2020. A questo si aggiunge l’interesse per il patrimonio di competenze e know-how rappresentato dal comparto farmaceutico italiano, in un’ottica di future acquisizioni. Il primo passo dell’ingresso in Italia sarà con il biosimiliare dell’enoxaparina, ma l’azienda ha attualmente una promettente pipeline in ambito biotech che, nei prossimi anni, le consentirà di proporre prodotti innovativi in aree terapeutiche quali Oncologia, Cardiovascolare, Diabete”.
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