Cina

La ripresa economica della Cina prosegue in attesa della “doppia circolazione”

5 Ottobre 2020

Sono passati quasi otto mesi dall’inizio della pandemia, non ne siamo ancora usciti del tutto e si contano i danni, in attesa di un vaccino contro il Covid-19. I morti ammontano ormai a più di un milione nel mondo e ci troviamo di fronte ad una recessione globale. Il World Economic Forum, ad agosto, stimava fra gli 8 e 15 mila miliardi di dollari, che a fine anno diventeranno 17,3 secondo la Australian National University. L’aumento dei deficit pubblici nei Paesi avanzati si attesta attorno al 20% dei loro Pil, con una crescita importante degli indebitamenti dei governi. Intanto nei 37 Paesi dell’Ocse la disoccupazione è passata dal 5,3% del 2019 al 9,7%. Nel secondo trimestre il commercio globale è sceso del 18,5%.

In Cina, dove secondo molti tutto è partito, però le cose vanno meglio. Secondo uno studio curato da Silvia Guizzo, economista di Intesa Sanpaolo, i dati mensili confermano che la ripresa dell’attività economica è proseguita tra giugno e agosto, grazie a un recupero dei consumi che sta seguendo quello, più sostenuto, degli investimenti.

Il Centro Studi e Ricerche di Intesa ha rivisto così al rialzo le previsioni di crescita del Pil dall’1% al 2,1% nel 2020 mantenendo invariata la riaccelerazione a 7,6% nel 2021. Il tasso di crescita del Pil è tornato in territorio positivo a 3,2% annuo nel secondo trimestre dopo una diminuzione del 6,8% annuo nel primo trimestre.

La ripresa dell’attività economica è stata supportata da un recupero degli investimenti, per lo più statali, concentrato nel settore immobiliare e nelle infrastrutture. Al contrario, l’andamento dei consumi privati, seppur in miglioramento rispetto al primo trimestre, è rimasto debole, così come quello della spesa pubblica. Dal lato dell’offerta la ripresa è stata guidata dall’industria e dalle costruzioni mentre la dinamica del settore dei servizi è rimasta più contenuta e disomogenea.

Guardando all’epidemia di Covid-19 la situazione è per fortuna sotto controllo e molto più rosea rispetto ad altri paesi. Due nuovi focolai di contagi, emersi nell’estate nello Xinjiang e a Shanghai, sono stati contenuti e da metà agosto i nuovi contagi sono limitati e solo importati.

La vendita al dettaglio è tornata marginalmente positiva in agosto, grazie alle vendite di auto, dispositivi elettronici e cosmetici e si è registrato un moderato miglioramento del mercato del lavoro rispetto ai minimi della primavera. L’aumento delle vendite al dettaglio, della fiducia dei consumatori e della produzione di servizi segnala la prosecuzione della ripresa anche nel settore dei servizi.

La produzione industriale è accelerata in linea con l’aumento degli ordini e l’andamento degli investimenti rimane incoraggiante soprattutto grazie alla crescita robusta degli investimenti immobiliari e nelle infrastrutture, supportata dall’accelerazione del credito e dall’aumento della spesa dei governi locali. La dinamica degli investimenti nel settore immobiliare potrebbe tuttavia smorzarsi nei prossimi mesi per l’effetto della recente regolamentazione che limita il finanziamento delle imprese immobiliari sul mercato obbligazionario per contenerne il livello di indebitamento. L’evoluzione degli investimenti privati sta migliorando ma rimane, nei primi otto mesi dell’anno, ancora negativa (-2,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, diversamente da quella delle imprese statali (+3,2 percento).

La dinamica delle importazioni è rimasta negativa, in parte influenzata dall’andamento dei prezzi delle materie prime, mentre quella delle esportazioni è accelerata, ancora sostenuta dalla domanda di prodotti collegati alla pandemia (prodotti farmaceutici, medicali e dispositivi di protezione individuale nonché prodotti high tech) e da un miglioramento della domanda estera in linea con il rilassamento delle misure di contenimento della pandemia in vari paesi. Le esportazioni sono state ulteriormente sostenute da un anticipo degli ordini dagli USA, in vista di un ulteriore deterioramento dei rapporti commerciali tra i due paesi seguito alle misure dell’Amministrazione americana, in particolare nei confronti di Huawei e Tik Tok, nonché da un effetto base favorevole. La temporaneità di tutti questi fattori di supporto lascia però poco spazio ad attese di una ulteriore forte accelerazione delle esportazioni nei prossimi mesi.

Le previsioni del Centro Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Nonostante la crescita registrata nel corso del 2020, infatti il governo cinese sta studiando una fase di sviluppo per il Paese definita strategia della dual circulation (doppia circolazione), domestica e straniera.

Gli obiettivi primari della Cina sono quelli di stabilizzare e aumentare l’occupazione, ridurre la povertà, implementare le riduzioni fiscali per le imprese e stabilizzare le catene produttive, nonché garantire la sicurezza alimentare ed energetica. Il Consiglio di Stato e altre Autorità preposte hanno emanato nell’estate una serie di linee guida, misure e provvedimenti legislativi volti a liberalizzare e aprire il settore finanziario, supportare il commercio estero e gli investimenti stranieri, e sostenere le piccole e medie imprese.

L’obiettivo di gran parte dei provvedimenti è quello di garantire il corretto ed equo funzionamento del mercato in vari ambiti, tanto da renderlo efficiente e comparabile sul piano internazionale, e quindi appetibile agli investimenti stranieri. Tutti i provvedimenti sembrano in linea con la strategia della “doppia circolazione”, domestica e straniera, delineata in via generale nelle Due Sessioni dal presidente Xi Jinping a maggio, e ulteriormente elaborata nei mesi estivi negli interventi di diversi esponenti politici. Il Presidente aveva sottolineato l’urgenza della costruzione di “un sistema completo di consumo domestico”, una forte promozione dell’innovazione in campo scientifico e tecnologico, ma allo stesso tempo una continua e maggiore apertura del mercato agli investitori stranieri. La strategia della doppia circolazione appare sempre più necessaria in vista di un possibile decoupling e dell’innalzamento delle tensioni con gli USA.

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