Cina

La fine del “Covid zero” rilancia l’economia cinese. Ma durerà?

10 Gennaio 2023

Positiva per la crescita dell’economia cinese la recente repentina e inaspettata marcia indietro sulla strategia di tolleranza zero nella lotta ai contagi. Tuttavia, il percorso di ripresa si annuncia tortuoso e irto di difficoltà.
Infatti, dopo il calo del 2,7% t/t nel 2° trimestre, il PIL è risalito del 3,9% t/t nel 3° trimestre e la crescita tendenziale è accelerata, passando da 0,4% a/a nel 2° trimestre a 3,9% a/a (anche grazie ad un confronto favorevole), portando la crescita annua cumulata al 3%.
Un’ondata di contagi di Covid-19, peggiore di quella della primavera per intensità e diffusione, ha investito il Paese in autunno. Le Autorità hanno di fatto intensificato le misure di contenimento almeno fino a novembre inoltrato, per poi effettuare un’inversione, avviando il Paese a prepararsi alla convivenza con il virus.

Non è ora più obbligatorio avere un test negativo per gli spostamenti interni e l’accesso a molti luoghi pubblici; asintomatici e contagiati con sintomi lievi possono fare i test rapidi e la quarantena a casa. I lockdown devono essere mirati e motivati dall’alto rischio e ritirati dopo 5 giorni consecutivi senza contagi. Le Autorità hanno inoltre emanato un piano per il rafforzamento delle vaccinazioni tra gli anziani che, secondo Caixin, prevede di vaccinare il 90% degli over 80 con almeno una dose entro il 31 gennaio 2023 e il 95% con la seconda dose e/o il richiamo nella fascia d’età 60-79 anni.

Gli economisti di Intesa Sanpaolo si aspettano che il PIL deceleri sensibilmente nel 4° trimestre (a 0,8% t/t da 3,9% t/t nel 3° trimestre; 2,8% a/a) e mantengono invariata la previsione di crescita annua del 3% per il 2022, con rischi al ribasso. La fase di passaggio dall’allentamento delle misure di contenimento fino alla completa riapertura si annuncia non lineare e complicata: le Autorità devono infatti aumentare sensibilmente le vaccinazioni tra la popolazione più anziana e vulnerabile, dotarsi di maggiori risorse mediche e sanitarie nonché riuscire a cambiare la percezione pubblica sulla pericolosità del virus.

Si rivede al ribasso la previsione di crescita del PIL nel 2023, da 5,1% a 4,5% e ci si aspetta che la ripresa non sia lineare, soprattutto sul fronte dei consumi privati, con una stabile riaccelerazione degli investimenti privati rinviata alla seconda parte del 2023. La domanda di credito da parte delle imprese resta infatti ancora bassa così come rimane alta la propensione al risparmio delle famiglie. La situazione di molte imprese immobiliari rimane, inoltre, fragile aumentando la probabilità che le piccole banche regionali possano attraversare momenti di crisi. Il cambio CNY/USD ha ritracciato di 30 figure dai picchi di fine ottobre a metà dicembre scendendo sotto 7,00, aiutato dalla minor forza del dollaro e dal cambio di marcia sul fronte del Covid. Secondo i nostri analisti, è probabile che il cambio effettui qualche altra puntata sopra 7.0 nel caso di un ulteriore peggioramento della situazione pandemica ed economica nel breve termine prima di entrare in un sentiero più stabile di apprezzamento nel 2023.

Scarica qui il focus completo sull’Economia cinese di Intesa Sanpaolo

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