America
USA 2016, Lindsey Graham si ritira dalla corsa repubblicana
E’ il quarto che molla. Dopo Rick Perry, Scott Walker e Bobby Jindal, è adesso il senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham, a farsi da parte nella corsa per la nomination repubblicana. Da sempre inchiodato a percentuali irrisorie (1% a livello nazionale), non è mai riuscito a far decollare una campagna elettorale che lo ha visto costantemente in affanno. Nonostante alcune discrete performance nei dibattiti televisivi, non è mai riuscito veramente a sfondare tra il grande pubblico: incapace di distinguersi realmente e alla fin fine forse anche associato a un establishment partitico sempre più inviso a gran parte degli elettori repubblicani.
Noto falco conservatore ed esperto di esteri, ha puntato tutto sulla carta della politica internazionale, cercando di accreditarsi come valente commander in chief, nel nome della preparazione e dell’esperienza (soprattutto sul versante dello scacchiere mediorientale): appoggiandosi – particolarmente quest’estate – a John McCain. Il senatore dell’Arizona, suo storico amico, si è difatti speso molto per la sua campagna elettorale, non riuscendo ciononostante a raccogliere effettivi consensi.
Due sono stati i suoi grandi rivali. Innanzitutto, Rand Paul: il libertarian che Graham ha ripetutamente attaccato, tacciandolo di isolazionismo e contrapponendogli una politica estera interventista (che vedeva in George Walker Bush e nello stesso McCain le proprie stelle polari). E poi, ovviamente, Donald Trump: con cui si è scontrato duramente quest’estate, rimanendo tuttavia travolto. Addirittura il magnate newyorkese arrivò per ripicca a divulgare il numero di cellulare privato di Graham. E lui (che in fin dei conti è un uomo di spirito), rispose con uno spot in cui, impugnando una mazza da golf, distruggeva il telefono.
Scapolo di ferro, qualora avesse vinto le elezioni sarebbe stato il primo presidente senza first lady dai tempi di James Buchanan (1857-1861). E così il falco dall’aria profeticamente ispirata lascia il palcoscenico. E già gli altri candidati su Twitter fanno a gara nel dispiacersi (da Bush a Kasich, fino a Santorum). Ma stiano tranquilli: con i consensi esigui che Graham aveva raccolto, avranno ben poco da spartirsi.
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