America

A Berlino la manifestazione contro l’elezione di Trump

12 Novembre 2016

Le proteste anti-Trump toccano anche Berlino. Centinaia di tedeschi, assieme a expat statunitensi e di molte altre nazionalità, nella giornata di sabato 12 novembre hanno sfidato il freddo e sono scesi in piazza per manifestare contro il Presidente Eletto. Il punto di ritrovo dell’Anti-Trump Rally era quello classico delle proteste berlinesi: Pariser Platz, dove Unter den Linden incontra la Porta di Brandeburgo, ovvero a pochi metri dall’ambasciata americana.

La notizia dell’elezione di Trump è arrivata il 9 novembre, data che coincide con l’anniversario della caduta del Muro di Berlino. 27 anni fa veniva abbattuto il simbolo di un mondo diviso, oggi negli Stati Uniti sale al potere un Presidente che vorrebbe riproporre la stessa arma di divisione, l’odioso muro al confine con il Messico su cui Trump ha molto insistito in campagna elettorale.

“Dobbiamo costruire un movimento pacifico”, si legge nella descrizione della manifestazione su Facebook, “per mostrare al mondo che noi – Americani a Berlino, tedeschi, europei, cittadini di ogni nazionalità – non tollereremo l’ingiustizia, l’intolleranza, l’odio, e l’ineguaglianza incarnata da Trump!”. Torna forte anche il tema dell’accoglienza degli immigrati e dei rifugiati, particolarmente sentito qui a Berlino dopo la crisi siriana. Molti i cartelli con la scritta “Kein Mensch ist illegal” (“nessun individuo è illegale”), a fare il paio con lo slogan scandito dai manifestanti: “Say it loud, say it clear – refugees are welcome here!”

In maschera per protestare contro Trump a Berlino
In maschera per protestare contro Trump a Berlino (Foto: Daniela Carducci)

Come spesso accade per le “demo” a Berlino – città in cui convivono comunità di immigrati da più di 150 paesi nel mondo – la protesta anti-Trump si è mescolata con altre micro-manifestazioni minori, su temi internazionali di orientamento affine. Alcuni membri di Falun Gong distribuivano opuscoli contro le persecuzioni perpetrate dal governo cinese,  mentre un gruppo di filippini aveva acceso dei lumini per protestare contro la traslazione della salma dell’ex dittatore Ferdinand Marcos nel Cimitero degli Eroi Nazionali, proposta dall’attuale Presidente Duterte. E fra gli slogan intonati dai manifestanti, anche uno che inneggiava alla solidarietà con la protesta dei nativi americani a Standing Rock.

Ad organizzare la protesta berlinese sono state principalmente associazioni femministe e per i diritti della comunità LGBT.  Poche ore prima, le “Pussies Grab Back” – neonato gruppo per la lotta alla “rape-culture”  – si erano ritrovate ad Hermannplatz, quartiere di Neukölln, per una pre-manifestazione, prima di unirsi a quella davanti alla porta di Brandeburgo. Nonostante la manifestazione non troppo affollata, l’impressione è che quella di oggi fosse una prova generale di una lunga fase di proteste internazionali che potrebbe intensificarsi nell’avvicinamento alla data di insediamento del Presidente Trump, il 20 gennaio 2017. “Io non sono terrorizzata”, si leggeva sul cartello di una manifestante, “sono arrabbiata, e pronta a lottare”.

Le foto di questo articolo e della galleria sono tutte di Daniela Carducci.

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