America
Quando Abu Dhabi sognava di manipolare Donald Trump
La presidenza Trump è appena finita, ed ora inizia l’analisi dei disastri compiuti dalla sua amministrazione, specie in tema di politica estera. L’ignoranza ne è stata probabilmente la caratteristica più importante. In queste righe descriviamo una questione sconosciuta al grande pubblico e tuttora irrisolta, nella quale Trump ha rischiato, spinto dalla venalità dei suoi collaboratori, di combinare un guaio su scala planetaria.
CO-AUTORE: SIMONE COCCIA
Per circa quattro anni, il governo degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita hanno creduto di poter convincere (o persino obbligare) il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ad appoggiare diplomaticamente, economicamente e militarmente l’annientamento del Qatar. In queste settimane, passo dopo passo, questo sogno sta svanendo, lasciando dietro sé una serie di questioni di diplomazia internazionale che sono un vero e proprio autogol per chi ha tentato questa strategia temeraria.
Poche settimane prima della decisione di organizzare un cartello di nazioni che sanzionasse il Qatar con un embargo totale, Abu Dhabi e Riyadh erano convinti che gli Stati Uniti avrebbero fatto parte della coalizione[1] e, forse, avrebbero persino accettato un’invasione militare[2]. Invece i lobbysti dei due paesi del Golfo Persico sono ora nei guai – sotto accusa o addirittura in prigione – e Trump non solo non ha accettato questo ruolo da marionetta, ma dopo alcuni tentennamenti all’inizio della sua presidenza[3], ha successivamente confermato la presenza di una grande base militare USA in Qatar[4], continua a promuovere gli affari Americani con quel paese[5], mentre le singole misure sancite dall’embargo vengono, una dopo l’altra, smontate dagli organismi regolatori del commercio e della diplomazia internazionale.
La decisione della Corte di Giustizia Internazionale (ICJ)
Come ha ribadito lo stesso Donald Trump[6], quell’embargo ha creato un nuovo pericolo in Medio Oriente, perché ha portato il governo di Doha ad allearsi con gli unici partner possibili in quella situazione: l’Iran e la Turchia, che certo sono regimi antidemocratici e sono nazioni che hanno l’ambizione di giocare un ruolo importante come grandi potenze nello scacchiere politico e militare mondiale – un’alleanza che terrorizza gli Arabi[7]. Per dimostrare la sua amicizia con il Qatar, la presidenza degli Stati Uniti ha organizzato proprio a Doha la conferenza per il Trattato di Pace che conclude anni di guerra con i Talebani[8].
Il 14 giugno 2019, infatti, la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite (ICJ) aveva respinto un primo ricorso contro la richiesta del governo di Doha per un giudizio sul divieto di sorvolo dello spazio aereo[9]. Il 31 luglio 2020 questo primo giudizio ne ha comportato un secondo, molto più importante[10]: la ICJ ha respinto un ricorso presentato da Emirati ed Arabia che chiedevano di impedire una decisione del Consiglio Esecutivo della ICAO (l’autorità mondiale del trasporto aereo)[11], che probabilmente, dopo una serie di udienze che si completeranno il 7 settembre 2020[12], definirà come illegittimi i divieti di sorvolo di gran parte dei paesi del Golfo Persico per velivoli di proprietà dello Stato o di aziende private del Qatar[13].
Il ricorso presentato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrain sostiene che né la ICJ, né la ICAO, abbiano giurisdizione per decidere sulla controversia[14]. Con la sentenza della ICJ del 14 luglio 2020[15], le Nazioni Unite hanno fatto chiaramente capire che intendono obbligare i paesi membri della coalizione anti-Qatar a mettere immediatamente fine all’embargo[16] – e Donald Trump ha già annunciato di avere intenzione di appoggiare la decisione della ICJ[17]. Nel frattempo Qatar Airways ha annunciato che chiederà un risarcimento da parte dei Paesi che hanno chiuso lo spazio aereo, se questo verrà dichiarato illegale[18]. La compagnia aerea del Qatar ha ricevuto un danno grave a causa dell’embargo: nell’arco di una notte, 18 tra le sue rotte più redditizie sono state sospese a tempo indeterminato, e tra queste la rotta da e per Dubai, che per Qatar Airways significava, nei momenti di maggior traffico, venti voli al giorno[19].
Questa decisione pone fine a tre anni difficili, nei quali in tutto il mondo l’industria dell’aviazione civile aveva reagito all’aumento della tensione, ed alla paura che, volutamente o per errore, un aereo passeggeri sarebbe stato abbattuto dalla contraerea di un Paese del Golfo, come era accaduto nel 2014 durante la guerra tra Russia ed Ucraina[20] – paura sconfinata nell’isteria degli iraniani che, nel giugno 2019, hanno abbattuto un drone americano che incrociava le rotte commerciali[21]. Dopo quell’incidente, oltre a Etihad e Qatar Airways, altre compagnie hanno deviato o cancellato le loro rotte con il Medio Oriente e l’India: Lufthansa, KLM, United Airlines, Qantas[22], Malaysia Airlines, Singapore Airlines ed Air Astana[23].
Il ruolo dell’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile (ICAO)
Il Trattato che regola il volo civile nell’atmosfera terrestre (chiamato Chicago Convention, oppure ICAO International Civili Aviation Organization[24]) è stato firmato il 7 dicembre del 1944[25] ed è stato successivamente ampliato e corretto, fino alla versione che è oggi in vigore (Documento 7300/9), la cui più recente versione è stata votata e sottoscritta all’unanimità da tutti i Paesi aderenti alle Nazioni Unite[26] il 3 dicembre del 2010[27].
In questo documento si riconosce il diritto inalienabile (valido persino in caso di guerra[28]), proprio di ciascun aderente al Trattato, di attraversare lo spazio aereo di ciascun altro Paese, di poter atterrare ovunque per caricare o scaricare passeggeri e merci, per eseguire la manutenzione o il rifornimento di carburante, in caso di incidente e di situazione di emergenza. Allo stesso modo, ciascun Paese ha il diritto di dichiarare alcune zone speciali, per motivi di sicurezza nazionale, come zone interdette ad essere sorvolate[29]. È proibito per tutti usare armi contro i voli civili[30]. In caso di disputa decide il Consiglio di ICAO, nella quale sono presenti i rappresentanti di 36 Stati[31]. Qualora uno Stato membro fosse stato colpito nei suoi interessi da una decisione di questo Consiglio, allora si ricorre all’arbitrato della Corte Permanente di Giustizia Internazionale, che è l’ultima istanza giudicante[32]. Chi non si adegua alle decisioni di questa Corte viene sospeso, e vengono sospesi i suoi diritti[33].
Per questo motivo, subito dopo la decisione del 5 giugno del 2017[34] di proibire a Qatar Airways (e qualunque altro vettore di proprietà di aziende qatariane) di attraversare il loro spazio aereo, il governo di Doha ha presentato un ricorso alla ICAO, chiedendo che questo divieto venisse cancellato[35]. Un divieto che ha un solo precedente nella storia, e per motivi puramente commerciali: nel 2016 la Delta Airlines aveva chiesto di proibire a Qatar Airways di volare ad Atlanta perché quel volo avrebbe violato degli accordi bilaterali stipulati precedentemente[36]. La richiesta di blocco seguiva un lungo periodo in cui le compagnie aeree statunitensi avevano lamentato l’aggressività commerciale (dumping) delle compagnie del Medio Oriente nei voli in concorrenza con quelli americani[37]. Una controversia risolta con un compromesso firmato dalla presidenza Trump[38].
I quattro Paesi hanno immediatamente inoltrato una mozione di rigetto del ricorso, sostenendo che ICAO non sia l’autorità competente per decidere in merito alla chiusura dello spazio aereo decisa contro il Qatar: per loro, la decisione è stata presa come misura necessaria, in un ambito molto più ampio, per combattere sul piano economico uno Stato che finanzia il terrorismo di matrice religiosa[39]. La tesi di Abu Dhabi e Riyadh è che l’embargo sia una misura militare, e non civile, e sia stata presa per impedire il dilagare di atti terroristici organizzati da Doha[40], e di aver preso le misure necessarie per evitare di danneggiare i cittadini del Qatar: “I quattro stati hanno deciso di opporsi (…) perché ritengono che l’organizzazione abbia pienamente esercitato la propria competenza attraverso la cooperazione dei quattro stati con l’ufficio regionale dell’organizzazione al Cairo nello sviluppo di rotte aeree alternative per il Qatar nello spazio aereo internazionale, tenendo conto dei più elevati standard di sicurezza”[41]. Per “organizzazione” si intende ICAO che, dopo la decisione del 5 giugno 2017, si era immediatamente messa in moto per aiutare Qatar Airways a trovare rotte alternative[42] ed aveva annunciato pressioni perché venisse revocata la chiusura dello spazio aereo, chiarendo che le riteneva illegittime[43].
Quel giorno, il 5 giugno del 2017 la crisi già esistente tra il Qatar e gli alleati più fedeli alla Casa Reale di Riyadh, ha raggiunto un punto di non ritorno. Il territorio dell’Arabia Saudita circonda completamente l’Emirato di Doha, sia per terra che per mare. Gli arabi hanno chiuso le frontiere, ordinato ai cittadini del Qatar presenti nel proprio territorio o in quello dei loro alleati (Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Yemen, Maldive, Mauritania, Gibuti, Comore, Niger, Gabon e governo territoriale di Tobruk in Libia[44]) di lasciare quei Paesi entro due settimane, revocando tutti i permessi di soggiorno o i contratti commerciali in essere[45], hanno obbligato i lavoratori egiziani che lavoravano in Qatar (circa 250’000 persone) a licenziarsi e tornare a casa[46], hanno oscurato le trasmissioni del canale TV Al-Jazeera ed hanno pubblicato una black-list di 59 cittadini del Qatar che, secondo le autorità saudite, sarebbero state tra i finanziatori del terrorismo islamico[47].
I motivi di tanta animosità sono principalmente due. Il Qatar intrattiene rapporti amichevoli con la Fratellanza Musulmana, e questo è considerato un pericolo terribile per la sopravvivenza delle monarchie assolute come quella dell’Arabia Saudita, spaventate a morte nei mesi della Primavera Araba, quando la popolazione scendeva per strada per chiedere libertà, democrazia, fine della tirannia medievale, e trovava spesso soltanto i Fratelli Musulmani, come è accaduto in Egitto. La risposta di Riyadh è stata feroce, ed ha portato per prima cosa al finanziamento del colpo di Stato militare che ha portato all’instaurazione del durissimo regime poliziesco di Abdel Fattah Al-Sisi. La seconda ragione per spiegare la rabbia contro il Qatar è che, per affrancarsi dal giogo saudita, questo Paese ha scelto gli unici alleati possibili: Iran e Turchia – altri due regimi brutali ed antidemocratici[48].
Ma la decisione dell’embargo, oltre ad essersi rivelata inefficace, si sta dimostrando un grave errore politico e diplomatico. Un errore che gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno commesso credendo davvero che fosse possibile, nella rabbia cieca dei loro leader, di poter convincere gli Stati Uniti a ripetere in Qatar il tragico errore già commesso nei confronti dell’Iraq di Saddam Hussein: scatenare una guerra in Medio Oriente, per giunta in un contesto in cui le altre potenze interessate a quell’area (Russia, Cina, Turchia, Iran, Israele, Unione Europea) sarebbero comunque state rigidamente contrarie. Ma, allora, come è stato possibile che questo passo avvenisse? Chi ha convinto la famiglia reale saudita ed il Clan Bin Zayed Al Nahyan a commettere questo errore?
I burattinai promettono di “pilotare” Trump
La risposta a queste domande la si trova negli Stati uniti, nello staff di consulenti di Donald Trump. Per poter danneggiare il Qatar e calmare la propria paranoia, Riyadh ed Abu Dhabi sono infatti disposti a spendere qualunque somma, ed a credere a qualunque pifferaio magico. Nei 12 mesi precedenti la decisione del 5 giugno del 2017, Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan, l’uomo forte ad Abu Dhabi, negoziava con due personaggi particolari: Elliott Broidy e George Nader[49]. Insieme stavano progettando l’invasione militare del Qatar, dato che Nader, che ha passato alcuni anni negli Emirati, aveva un rapporto professionale molto solido con Mohammed Bin Zayed[50]. Quest’ultimo avrebbe dovuto investire un miliardo di dollari negli affari dei due soci e nella campagna presidenziale di Trump, in cambio gli Stati Uniti avrebbero appoggiato le sanzioni contro il Qatar, allenato ed armato una truppa speciale di 5000 estremisti musulmani, ed avrebbero ceduto sistemi di intercettazione dei computer ed altri sistemi elettronici militari[51].
Broidy ha iniziato come broker per la Arthur Andersen, dopodiché, quando (col passare degli anni) ha avuto clienti propri, ha fondato una propria società di investimenti, ed è diventato miliardario[52], tra l’altro facendo ottimi affari con il mondo del cinema e con una sua società, la Circinus Llc Arlington (Virginia), che ha stipulato contratti militari per centinaia di milioni di dollari con gli Emirati Arabi Uniti[53]. Quando lui e Nader si sono impegnati per convincere Trump ad appoggiare un’invasione del Qatar, la Circinus stava negoziando un contratto militare con l’Arabia Saudita per 650 milioni di dollari[54].
Broidy era nella posizione ideale per convincere Trump, perché era fin dal 2005 il responsabile finanziario del Republican National Committee, ed in quella qualità era colui che gestiva il fundraising per la famiglia Bush, per diversi politici repubblicani di spicco, ed alla fine per Donald Trump[55]. Tutto questo nonostante fosse stato già diverse volte condannato come truffatore, avendo commesso operazioni illegali con il Fondo pensioni dei dipendenti della città di New York e con alcuni partner d’affari israeliani[56], e Trump sapesse fin troppo bene che costui millantava di poterlo obbligare a prendere severe e controverse decisioni diplomatiche[57].
George Nader è un uomo d’affari di origini libanesi, da anni collaboratore di Erik Prince, il proprietario della ditta di sicurezza militare Blackwater (contro i cui mercenari, nel 2015, sono state emesse sentenze durissime per il massacro di 14 civili inermi perpetrato a Nisor Square, a Baghdad, nel 2007[58], e che si sospetta si sia macchiata di altri crimini[59]), e di Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, l’uomo più potente degli Emirati Arabi Uniti[60]. Questa attività non è stata sempre molto trasparente, per cui nel 2017, quando è stata aperta l’inchiesta penale alcuni dei principali collaboratori di Donald Trump (l’accusa era che fossero complici in molteplici tentativi di manipolazione del voto alle presidenziali del 2016), George Nader c’è finito dentro[61] ed ha subito patteggiato una posizione da collaboratore di giustizia (whistle-blower)[62].
Nader non si era limitato a cercare aiuto in Russia per la campagna elettorale di Trump. Nel 2016 aveva organizzato un meeting a casa di Trump cui aveva invitato il capo di Blackwater, Erik Prince, un noto esperto di conduzione di campagne elettorali israeliane, Joe Zamel (a capo di una controversa azienda privata di spionaggio militare[63]), il figlio di Donald Trump, e lui stesso si era presentato come rappresentante del governo degli Emirati Arabi Uniti che, in cambio di una politica internazionale di Trump contro il Qatar, secondo Nader sarebbero stati disposti ad appoggiare la campagna elettorale[64]. Allo stesso tempo, sempre con l’intenzione di aiutare Trump, Nader aveva fatto versare cifre ingenti nelle casse della campagna elettorale di Hillary Clinton da parte di personaggi discreditati ed in odore di malavita, sperando che questo fatto creasse uno scandalo contro la candidata democratica alla presidenza – tutte cose poi scoperte durante le inchieste contro le manipolazioni illegali del voto presidenziale del 2016[65].
I tentativi di Nader di evitare conseguenze penali per il suo ruolo nella campagna elettorale sono naufragati a causa dei suoi crimini sessuali. Dopo essere già stato condannato una prima volta per la detenzione di materiale pedofilo nel 1991, Nader, nel 2002, è stato condannato ad un anno di prigione nella Repubblica Ceca per dieci casi di pedofilia[66]. Non contento di ciò, Nader ha continuato, arrivando fino a rapire e portare negli Stati Uniti un ragazzino praghese di 14 anni per poterlo stuprare[67] – motivo per cui è stato condannato a dieci anni di prigione[68]. Dopo che Erik Prince ha pubblicamente preso le distanze dai due lobbysti, si capisce che Mohammed Bin Zayed si è affidato a due consulenti a dir poco imbarazzanti.
La campagna mediatica parallela all’embargo
Come detto, il piano originale di Riyadh ed Abu Dhabi prevedeva anche una possibile invasione militare, di cui l’embargo doveva essere solo la preparazione, e quindi non ci si era limitati a chiudere lo spazio aereo dei paesi circostanti il Qatar. L’Arabia Saudita ed i suoi alleati hanno bloccato la diffusione del canale TV Al Jazeera e la possibilità di leggere siti web basati in Qatar allo scopo di evitare alla propria popolazione di confrontarsi con il punto di vista di Doha[69]. Il Bahrain ha addirittura promulgato una legge che prevede la prigione per chi esprime pubblicamente simpatia per il Qatar[70].
Nell’impeto, oltre alle decisioni ufficiali, l’alleanza anti-Qatar ha anche perpetrato qualche piccolo intrigo allo scopo di minare l’affezione dei cittadini qatariani nei confronti del loro governo. Pochi giorni dopo la promulgazione dell’embargo, il ministro degli Esteri degli Emirati, Anwar bin Mohammed Gargash (colui che, con Donald Trump, ha preparato la dichiarazione del 19 agosto 2020 che annunciava l’alleanza tra UAE ed Israele[71]), ed un comunicato ufficiale del Ministero Saudita per la Hajj e la Umrah (i pellegrinaggi rituali alla Mecca, che sono obbligatori per ogni credente musulmano) hanno affermato che il Qatar avesse bloccato la pagina web che spiegava ai cittadini del Qatar come raggiungere il King Abdulaziz International Airport di Jeddah senza usare i voli della Qatar Airways[72] – come se il governo di Doha, per ripicca, vietasse ai musulmani del Qatar di compiere il pellegrinaggio.
Pochi giorni dopo si è scoperto che questa affermazione non era vera: questi viaggi (molto complessi e per un numero enorme di persone) vengono organizzati da apposite Agenzie di Viaggio, che ricevono dal Ministero per la Hajj e la Umrah dei permessi provvisori turistici per i pellegrini[73]. Ciò che era successo era che i permessi erano stati sospesi e, quando l’Arabia ha annunciato di aver aperto un nuovo sito per organizzare il viaggio, il link per la prenotazione era stato disabilitato[74].
Un altro campo di battaglia è quello dei diritti televisivi. Il gruppo Al Jazeera controlla la maggioranza del gruppo beIN, un sistema di pay-TV che trasmette i più importanti avvenimenti sportivi mondiali in tutti i paesi di lingua araba. Il 7 giugno del 2017 l’Arabia Saudita ha oscurato questi canali[75], che sono poi stati trasmessi (illegalmente) attraverso BeoutQ, un canale pirata saudita[76]. Nell’ottobre del 2018 Al Jazeera ha denunciato le autorità saudite di fronte alla Corte della World Trade Organization, chiedendo 1 miliardo di dollari di danni[77] – il procedimento non si è ancora concluso, e la battaglia continua su diversi fronti[78], specie a causa del fatto che diversi paesi erano comunque decisi a battersi per la fine di una posizione di monopolio di beIN sulle trasmissioni sportive. Anche su questo fronte, comunque, le sanzioni decise dall’Arabia Saudita e dai suoi alleati si sono finora rivelate scarsamente efficienti.
Anwar Gargash e Kellyanne Conway
Anwar bin Mohammed Gargash è un personaggio fondamentale nella questione dell’embargo contro il Qatar. Rampollo di una famiglia ricca e potente, Anwar è stato per anni a capo della Gargash Enterprises Llc Dubai (oggi sostituito dai figli[79]), un’azienda che dal 1918 è il più grande rivenditore d’auto della regione e, da alcuni decenni, è l’importatore esclusivo della Mercedes Benz, oltre a fornire tutta una serie di servizi nel settore automobilistico e del trasporto passeggeri su gomma[80].
L’azienda (che rappresenta Sixt Rental negli Emirati[81]) ha una cifra d’affari annua attorno ai 740 milioni di dollari[82]. A partire dal maggio 2019, Gargash Enterprises è entrata nel consorzio Car Dealers Business Group Plc Dubai, che con un fatturato di quasi 60 miliardi di Dirham (circa 13,7 miliardi di dollari) è una delle imprese più importanti del paese, lanciata (grazie anche a sovvenzioni statali) nella produzione di tecnologie avanzate per la produzione di auto senza conducente, di localizzatori di auto ed altre innovazioni in parte civili, in parte militari, tuttora in via di sviluppo[83], tra cui alcune novità per l’industria nautica presentate al Dubai International Boat Show del 2020[84].
Anwar Gargash si è laureato alla George Washington University nel 1984[85], la stessa università in cui, sette anni più tardi, otterrà il suo diploma Kellyanne Conway[86], la direttrice della campagna presidenziale di Donald Trump[87] e tuttora la sua più importante e leale consulente politica[88]. Si tratta di una figura controversa: è lei la regista della campagna di disinformazione che cercò di infangare Hillary e Bill Clinton sostenendo che avessero accettato soldi dal Qatar e persino da organizzazioni terroristiche nelle diverse campagne elettorali cui avevano partecipato[89], cosa poi rivelatasi un’enorme esagerazione, dato che la Fondazione Clinton aveva accettato dei fondi dopo la campagna (e non durante), ma questi erano poi stati usati per scopi caritatevoli, provenienti (tra l’altro) anche dagli Emirati Arabi Uniti[90].
Ma non si è fermata qui. Per convincere Donald Trump ad appoggiare la crociata contro il Qatar Conway ha inventato un attentato di due iracheni sul suolo americano, chiamato Bowling Green Massacre (dal nome di una cittadina del Kentucky, supposto teatro dell’atto terroristico[91]) – un attentato che non ha mai avuto luogo[92]! Colta con le mani nel sacco, accusata di propagare altre colossali bugie su diverse questioni[93], Conway ha sostenuto che le sue non siano vere bugie, ma soltanto “verità alternative”[94], come quelle descritte nella “Animal Farm” e in “1984” di George Orwell[95]. La sua carriera è finita nell’agosto del 2020: spinta dal fatto che il marito e la figlia avevano più volte dichiarato di vergognarsi di lei, e di sentirsi “devastati” dalle sue bugie, ha deciso di ritirarsi prima dell’inizio di una nuova estenuante campagna elettorale[96].
La bugia sui Clinton ha spinto Trump, nella primissima fase della sua presidenza, a prendere posizioni rigidissime contro il Qatar – poi contraddette nel corso degli anni, man mano che la sua personale competenza sulle questioni mediorientali cresceva. Nei giorni della promulgazione dell’embargo, Trump e Conway erano a Riyadh per incontrare i leaders dell’alleanza anti-Qatar, sicché il 6 giugno, il giorno dopo l’embargo, Trump aveva evocato la possibilità che anche gli Stati Uniti introducessero divieti di ingresso ai cittadini di diverse nazioni, da lui e Conway definite “pericolose”[97].
Il principale consulente di Conway per il Medio Oriente era (ovviamente) Elliott Broidy, che aveva spiegato a lei ed a Trump che il Qatar facesse parte di un “asse del male” con la Corea del Nord e l’Iran[98]. Quando Broidy è finito nei guai, Anwar Gargash, che era fin dal 2016 un consulente ufficioso di Trump e Conway[99], e che prima ancora, durante la presidenza Obama, aveva convinto l’amministrazione federale americana a fondare il Sawab Centre – un sistema di condivisione di dati ed analisi sull’ISIS durante gli anni della coalizione contro il Califfato[100], è stato costretto personalmente (ed in tutta fretta) a smentire che lui o chiunque altro, in seno al governo degli Emirati Arabi Uniti, avesse preso parte al finanziamento della campagna presidenziale o avesse tentato di manipolare la linea politica di Trump[101].
Da queste pagine si capisce bene che, dietro la decisione di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto di promulgare un embargo contro il Qatar, c’era un gruppo di lobbysti e consulenti che, evidentemente, con lo scopo di intascare ricche provvigioni dai quattro paesi, avevano spergiurato che avrebbero portato Donald Trump a tenere una linea politica aggressiva e militarista contro il Qatar. Elliott Broidy, George Nader, Kellyanne Conway, Erik Prince, sono personaggi fortemente discreditati che, durante la campagna presidenziale del 2016, avevano fatto credere ad Anwar Gragash ed a Mohammed bin Zayed Al-Nahyan che, grazie a loro, il Qatar sarebbe stato cancellato dalle carte geografiche. Oggi, tre anni dopo, questo piano, fallito nei fatti, viene anche smontato, pezzo dopo pezzo, dai Tribunali di tutto il mondo.
[1] https://www.businessinsider.com/george-nader-elliott-broidy-trump-middle-east-uae-qatar-saudi-arabia-mueller-2018-5?IR=T
[2] https://english.alaraby.co.uk/english/news/2020/8/8/trump-rejected-saudi-proposal-to-invade-qatar-report
[3] https://www.businessinsider.com/trump-us-is-ready-to-leave-al-udeid-military-base-amid-gulf-crisis-2017-7?IR=T
[4] https://english.alaraby.co.uk/english/news/2018/12/28/trump-hails-qatar-as-great-host-for-us-base
[5] https://www.gulf-times.com/story/636195/US-Qatar-commit-to-advance-high-level-strategic-co
[6] https://apnews.com/7dec03bc5b8148278a9f4dd42b3adba0 ; https://www.aljazeera.com/news/2018/01/donald-trump-qatar-combating-terrorism-180115194455464.html ; https://scholarship.rice.edu/bitstream/handle/1911/99690/bi-brief-012218-ces-qatarembargo.pdf?sequence=1
[7] https://ahvalnews.com/qatar-turkey/qatar-iran-turkey-alliance-erodes-regional-security-arab-weekly ; https://www.wsj.com/articles/trump-makes-fresh-attempt-to-resolve-saudi-qatar-feud-11591201000 ; https://insidearabia.com/the-us-latest-attempts-to-resolve-the-gulf-feud-may-prove-futile/
[8] https://www.bbc.com/news/world-asia-51689443
[9] https://www.icj-cij.org/files/case-related/172/172-20190614-PRE-01-00-EN.pdf
[10] https://www.icj-cij.org/files/case-related/172/172-20200730-PRE-01-00-EN.pdf
[11] https://www.barrons.com/news/top-un-court-backs-qatar-in-air-blockade-row-01594735823?tesla=y ; https://themedialine.org/by-region/icj-sides-with-qatar-on-gulf-rift-air-blockade/
[12] https://www.icj-cij.org/files/case-related/172/172-20200730-PRE-01-00-EN.pdf
[13] https://www.flightradar24.com/blog/qatar-gets-a-win-as-icj-rules-in-its-favor-over-air-blockade-by-neighbors/
[14] https://www.aa.com.tr/en/middle-east/qatar-welcomes-top-un-courts-decision-on-air-blockade/1910778#
[15] https://loyaltylobby.com/2020/07/15/icj-rules-in-qatars-favor-to-give-icao-authority-to-decide-over-gulf-airspace-blockade/
[16] https://simpleflying.com/united-nations-sides-with-qatar-over-airspace-blockade-case/
[17] https://www.wsj.com/articles/trump-makes-fresh-attempt-to-resolve-saudi-qatar-feud-11591201000 ; https://insidearabia.com/the-us-latest-attempts-to-resolve-the-gulf-feud-may-prove-futile/
[18] https://www.ainonline.com/aviation-news/air-transport/2020-07-17/qatar-airways-wants-compensation-lost-airspace-access
[19] https://blog.flight-report.com/qatar-airways-and-the-blockade/
[20] https://edition.cnn.com/2019/06/19/europe/malaysia-airlines-flight-17-suspects-intl/index.html
[21] https://edition.cnn.com/2019/06/21/business/iran-airlines-middle-east/index.html
[22] https://edition.cnn.com/2019/06/21/business/iran-airlines-middle-east/index.html
[23] https://www.newindianexpress.com/world/2020/jan/08/commercial-airlines-reroute-flights-amid-us-iran-tensions-2086775.html
[24] https://www.icao.int/about-icao/Pages/default.aspx
[25] https://www.icao.int/publications/pages/doc7300.aspx
[26] https://www.icao.int/MemberStates/Member%20States.English.pdf
[27] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf
[28] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 89
[29] “Each contracting State agrees that all aircraft of the other contracting States, being aircraft not engaged in scheduled international air services shall have the right, subject to the observance of the terms of this Convention, to make flights into or in transit non-stop across its territory and to make stops for non-traffic purposes without the necessity of obtaining prior permission, and subject to the right of the State flown over to require landing. Each contracting State nevertheless reserves the right, for reasons of safety of flight, to require aircraft desiring to proceed over regions which are inaccessible or without adequate air navigation facilities to follow prescribed routes, or to obtain special permission for such flights. Such aircraft, if engaged in the carriage of passengers, cargo, or mail for remuneration or hire on other than scheduled international air services, shall also, subject to the provisions of Article 7, have the privilege of taking on or discharging passengers, cargo, or mail, subject to the right of any State where such embarkation or discharge takes place to impose such regulations, conditions or limitations as it may consider desirable” – see https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 5
[30] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 3bis
[31] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 50
[32] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 84 and 85
[33] https://www.icao.int/publications/Documents/7300_cons.pdf, Art. 88
[34] https://www.aljazeera.com/news/2017/06/saudi-arabia-uae-egypt-bahrain-cut-ties-qatar-170605031700062.html
[35] https://www.flightradar24.com/blog/qatar-gets-a-win-as-icj-rules-in-its-favor-over-air-blockade-by-neighbors/ ; https://simpleflying.com/united-nations-sides-with-qatar-over-airspace-blockade-case/
[36] https://onemileatatime.com/qatar-airways-atlanta-inaugural-flight/
[37] https://onemileatatime.com/big-three-middle-eastern-airlines-stopped/
[38] https://www.paddleyourownkanoo.com/2019/03/20/delta-air-lines-really-doesnt-want-to-let-its-feud-with-qatar-airways-go/
[39] https://www.aljazeera.com/news/2017/06/saudi-arabia-uae-egypt-bahrain-cut-ties-qatar-170605031700062.html
[40] https://www.middleeasteye.net/news/saudi-arabia-blocks-qatar-flights-protect-citizens-threats
[41] https://gulfbusiness.com/saudi-uae-bahrain-egypt-submit-qatar-airspace-dispute-international-court-justice/
[42] https://premiertransaire.com/index.php/news/54-uae-and-bahrain-grant-qatar-airways-new-routes
[43] https://www.middleeastmonitor.com/20170809-un-agency-pressures-qatar-embargo-countries-to-open-airspace/
[44] https://en.wikipedia.org/wiki/Qatar_diplomatic_crisis
[45] https://www.aljazeera.com/news/2017/06/saudi-arabia-uae-egypt-bahrain-cut-ties-qatar-170605031700062.html
[46] https://www.nytimes.com/2017/06/05/world/middleeast/qatar-saudi-arabia-egypt-bahrain-united-arab-emirates.html
[47] https://www.inss.org.il/publication/qatar-crisis-causes-implications-risks-need-compromise/ ; http://newsweekme.com/dohas-actions-may-destabilize-region-saudi-minister/
[48] Islam Khalid Hassan, “GCC’s 2014 crisis: Causes, Issues and Solutions” Golf Cooperation Council 2015, retrieved from https://www.academia.edu/12696782/GCCs_2014_Crisis_Causes_Issues_and_Solutions ; https://www.bbc.com/news/world-middle-east-40173757 ; https://www.inss.org.il/publication/qatar-crisis-causes-implications-risks-need-compromise/
[49] https://www.businessinsider.com/george-nader-elliott-broidy-trump-middle-east-uae-qatar-saudi-arabia-mueller-2018-5?IR=T
[50] https://www.businessinsider.com/george-nader-elliott-broidy-trump-middle-east-uae-qatar-saudi-arabia-mueller-2018-5?IR=T
[51] https://www.businessinsider.com/george-nader-elliott-broidy-trump-middle-east-uae-qatar-saudi-arabia-mueller-2018-5?IR=T
[52] https://blogs.wsj.com/privateequity/2009/12/03/just-who-is-elliott-broidy-anyway/
[53] https://www.nytimes.com/2018/03/03/us/politics/george-nader-mueller-investigation-united-arab-emirates.html?smid=pl-share
[54] https://www.nytimes.com/2018/03/21/us/politics/george-nader-elliott-broidy-uae-saudi-arabia-white-house-influence.html
[55] https://www.apnews.com/a3521859cf8d4c199cb9a8567abd2b71/The-princes,-the-president-and-the-fortune-seekers
[56] https://www.nytimes.com/2009/12/04/nyregion/04pension.html ; https://www.reuters.com/article/newyork-pension-broidy/la-money-manager-gets-no-jail-in-ny-corruption-case-idUSL1E8MQ4KJ20121126
[57] https://www.nytimes.com/2018/03/25/us/politics/elliott-broidy-trump-access-circinus-lobbying.html
[58] https://www.theguardian.com/us-news/2015/apr/13/former-blackwater-guards-sentencing-baghdad-massacre
[59] https://www.brookings.edu/articles/the-dark-truth-about-blackwater/
[60] https://www.nytimes.com/2018/03/03/us/politics/george-nader-mueller-investigation-united-arab-emirates.html
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[62] https://edition.cnn.com/2018/03/06/politics/george-nader-robert-mueller/index.html
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[67] https://www.blesk.cz/clanek/zpravy-krimi/648067/podnikatel-vyvezl-z-ceska-chlapce-14-kvuli-sexu-soud-ho-poslal-na-10-let-za-mrize.html ; https://www.novinky.cz/zahranicni/clanek/americky-lobbista-ktery-byl-v-minulosti-odsouzen-v-cesku-platil-trumpovu-sponzorovi-40064624
[68] https://www.aljazeera.com/news/2020/06/key-mueller-witness-george-nader-sentenced-10-years-200626170105895.html
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[73] https://www.aljazeera.com/news/2018/08/qatar-accuses-saudi-arabia-blocking-access-hajj-180818082236829.html
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[76] https://www.theguardian.com/football/2018/aug/21/premier-league-games-screened-illegally-via-saudi-satellite-firm
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[79] https://www.sixt.ae/imprint/
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[82] https://www.zoominfo.com/c/gargash-enterprises/400309916
[83] https://www.zawya.com/mena/en/press-releases/story/Dubai_Chamber_announces_formation_of_Car_Dealers_Business_Group-ZAWYA20190513094850/
[84] https://www.boatshowdubai.com/exhibitors/gargash-enterprises-llc-2?&azletter=G&searchgroup=libraryentry-exhibitors
[85] https://uaecabinet.ae/en/details/cabinet-members/his-excellency-dr-anwar-bin-mohammed-gargash
[86] https://www.ibtimes.com/who-kellyanne-conway-trump-aide-turns-down-white-house-press-secretary-post-2459249 ; https://www.newyorker.com/magazine/2016/10/17/kellyanne-conways-political-machinations
[87] https://edition.cnn.com/2016/12/22/politics/donald-trump-kellyanne-conway-counselor/index.html
[88] https://thepeninsulaqatar.com/article/01/11/2019/Kellyanne-Conway-Trump-s-fierce-media-pugilist
[89] http://ark.cs.washington.edu/demo/politifact/article751.html
[90] http://ark.cs.washington.edu/demo/politifact/article751.html
[91] https://www.vox.com/world/2017/2/2/14494478/bowling-green-massacre
[92] https://www.huffingtonpost.it/2017/02/03/consulente-trump-inventa-massacro_n_14594056.html ; https://www.middleeasteye.net/video/havent-heard-bowling-green-massacre-theres-reason-why?page=6
[93] https://www.nybooks.com/daily/2017/02/13/the-true-history-of-fake-news/ ; https://www.newyorker.com/magazine/2016/10/17/kellyanne-conways-political-machinations
[94] https://www.theguardian.com/commentisfree/2017/jan/23/kellyanne-conway-alternative-facts-lies
[95] https://www.goodreads.com/work/quotes/2207778-animal-farm-a-fairy-story ; https://www.writersdigest.com/be-inspired/12-thought-provoking-quotes-from-1984-by-george-orwell ; https://www.panmacmillan.com/blogs/literary/george-orwell-quotes-1984-animal-farm
[96] https://www.lastampa.it/esteri/2020/08/24/news/trump-kellyanne-conway-lascia-la-casa-bianca-ha-scelto-la-famiglia-1.39226351
[97] https://www.tribuneindia.com/news/archive/world/gulf-crisis-trump-says-mideast-trip-paid-off-418583
[98] https://www.rollingstone.com/politics/politics-features/elliott-broidy-donald-trump-swamp-793159/
[99] http://www.askanews.it/esteri/2016/11/13/usa-2016-emirati-arabi-a-trump-in-m-o-serve-strategia-globale-pn_20161113_00177/
[100] https://sy.usembassy.gov/united-states-united-arab-emirates-launched-sawab-center/
[101] https://www.voanews.com/usa/us-politics/uae-denies-trying-meddle-2016-us-election ; https://www.arabianbusiness.com/politics-economics/397184-uae-made-no-effort-to-influence-us-election-anwar-gargash
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