America

Occhi sul Texas, per Biden e i democratici è il vero stato-chiave

3 Novembre 2020

Trasformiamo il Texas in blue, recita un tweet di Joe Biden. Per determinare il prossimo presidente degli Stati Uniti più del voto popolare complessivo, conta infatti il voto nei singoli Stati chesarà convertito nei voti dei “grandi elettori” che ciascuno Stato ha all’interno del famigerato collegio elettorale. Chi riesce a ottenere la maggioranza dei 538 grandi elettori del collegio elettorale diventa l’inquilino della Casa Bianca. Alcuni Stati storicamente sono rossi, ovvero repubblicani e altri blue, ovvero democratici, altri ancora sono in bilico.

Il Texas nel 2012 ha premiato Romney contro Obama con il 57,2% dei voti e nel 2016 Trump contro Hillary Clinton con il 52,2% delle preferenze. Due anni dopo si è votato per un seggio del Senato e il candidato del Grand Old Party, Ted Cruz, ha superato ancora una volta il suo competitor democratico, ma di poco, per la precisione con il 50,9% contro il 48,3% dei voti. Quel candidato era Beto O’Rourke.

La sua fu una campagna entusiasmante che lo vide raggiungere tutte e 254 le contee texane con un Dodge Grand Caravan e incontrare persone per strada, nei negozi, nelle scuole, nei bar. Per la corsa al Senato la mobilitazione fu massiccia, la sua fu una vera e propria grassroot campaign, una campagna dal basso in cui ciascun elettore poteva diventare potenzialmente un volontario in grado di coinvolgere altri con il porta a porta o con le telefonate. Alla fine non ci fu la tanto agognata vittoria ma il nome di O’Rourke iniziò a circolare grazie a un ottimo risultato. Si iniziarono a fare paragoni importanti e poi il 14 marzo 2019 arrivò addirittura la candidatura per correre tra i dem come presidente degli Stati Uniti. Classe 1972, Robert Francis O’Rourke, detto Beto ha già fatto parte della Camera dei Rappresentanti, è nato a El Paso, da ragazzo suonava in una band e va in skateboard. Durante le sue tappe elettorali lo si poteva vedere salire sui tavoli megafono alla mano per parlare alle persone accorse ad ascoltarlo.

Durante la campagna per il Senato i repubblicani criticarono O’Rourke, in un tweet del GOP texano venne pubblicata una vecchia foto del candidato democratico ai tempi delle esibizioni della sua band con didascalia: “Forse Beto non può discutere conTed Cruz perché aveva già dei piani …” alludendo al passato da musicista. In quell’occasione a difendere il democratico era arrivata Alexandria Ocasio-Cortez con un tweet: “Perché il Partito Repubblicano è così banale? Tu puoi guidare una band e candidarti. Puoi fare un piercing al naso, essere un barista, un insegnante, un genitore che sta a casa; indossare un vestito o strappare i jeans – nulla di tutto questo ti impedisce di portare avanti la lotta per la sanità, l’educazione, gli alloggi e la giustizia”. Era fine agosto 2018, poco più di due anni fa, sembra passata un’eternità. Quell’elezione è trascorsa da un pezzo, anche le primarie presidenziali sono finite, siamo alla vigilia dell’esito del voto per la Casa Bianca e per i democratici il candidato è JoeBiden ma, ancora una volta, AOC e O’Rourke sono dalla stessa parte e hanno un solo obiettivo: far votare. In Texas i volontari hanno fatto milioni di telefonate e hanno inviato milioni di messaggi di testo per incoraggiare le persone a registrarsi e votare. Tra i volontari c’è stata anche Alexandria Ocasio-Cortez. “Oggi abbiamo fatto 2.626.315 telefonate agli elettori del Texas, grazie alle migliaia di volontari e ai tanti fantastici ospiti che ci hanno incoraggiato. Grazie mille ad AOC che ha guidato l’ultimo turno, ispirandoci e incoraggiandoci a continuare a parlare con gli elettori del Texas”, ha infatti scritto O’Rourke su Twitter.

In un video, il texano aveva detto dell’entusiasmo degli utenti alla notizia della sua partecipazione al turno delle telefonate, sottolineando l’energia, l’esempio e la capacità della giovane parlamentare nell’incoraggiare le persone di tutte le età ed estrazioni a mobilitarsi per il voto.  La risposta di Ocasio-Cortez sembra una risposta anche all’auspicio di Biden: trasformiamo il Texas in blue. “Ribaltare questo Stato non è una questione di se, ma di quando. Qual “quando” può essere proprio adesso, quest’anno (…)”. Nella sfida tra Ted Cruz e Beto O’Rourke il margine fu di poco meno di 215mila voti, dal 2018 si sono registrati circa 1 milione e 200mila elettori in più per votare. Il Texas diventerà davvero blue?

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