America
Il Cile dopo il NO: ora la coesione sociale è in pericolo
Solo 9 mesi dopo aver scelto Gabriel Boric come nuovo leader del Paese[1], gli elettori cileni rifiutano a grande maggioranza la nuova costituzione proposta dall’Assemblea[2], che avrebbe dovuto sostituire quella redatta sotto il governo militare del generale Augusto Pinochet nel 1980. Nonostante i cileni pretendano da anni la cancellazione delle leggi dittatoriali di mezzo secolo fa (nell’ottobre del 2020, dopo proteste di massa, il 78% della popolazione ha votato per cambiarle[3]), il 62% dell’elettorato ha votato contro[4].
Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha commentato: “Pinochet è resuscitato”[5]. E ora il Cile è sull’orlo del caos, ed il governo di Boric medita le dimissioni. Alla Moneda ci è entrato l’11 marzo, con un programma ambizioso di riforme della sanità, dell’istruzione, del sistema previdenziale e di quello fiscale[6]. Un programma, il cui presupposto era il referendum bocciato da coloro che lo avevano eletto.
Cosa proponeva la nuova Costituzione
Il processo che ha portato alla stesura della Costituzione, che è durato un anno, è stato molto partecipato: ha accolto diverse proposte civiche e coinvolto, di fatto, più di un milione e mezzo di cileni, che hanno scritto proposte e presentato petizioni poi raccolte dall’Assemblea nella bozza referendaria. Per questo, la nuova Costituzione è stata definita dalla stampa nazionale «popolare», cioè scritta “dal basso”[8]: integra i diritti delle etnie minoritaria (per primi i Mapuche, che sono il 21% della popolazione), potenzia visibilità e ruolo delle donne nella società, e apre ampi spazi di intervento dello Stato nell’economia e nei servizi pubblici e sociali (scuole, pensioni, sanità, cultura)[9].
La nuova Carta delega molti poteri allo Stato in termini di erogazione di vari servizi ed estende la tutela dei diritti sociali, in particolare per quanto riguarda la salute, l’istruzione e le politiche abitative. Rafforza i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, garantisce il diritto di sciopero e riconosce la “funzione sociale del lavoro”. Riconosce e difende anche i beni comuni: sancisce dunque il diritto universale all’acqua, che in quanto bene comune non potrà essere privatizzata, e il diritto della natura a essere protetta e rispettata[10]. La bozza, ora respinta, avrebbe anche cambiato molte istituzioni cilene, come la sostituzione del Senato con una Camera delle Regioni, primo tassello della modifica dello Stato unitario in uno federale, che garantisca maggiormente le aree più lontane dalla capitale[11].
La Costituzione è anche femminista: il testo sancisce la parità di genere nelle istituzioni pubbliche e private, riconosce l’attività di sostegno casalingo come un lavoro, crea il diritto all’aborto e promuove l’abolizione della disparità salariale. Una serie di articoli riguarda la violenza di genere e il riconoscimento di un’ottica di genere in tema di sanità e giustizia[12]. Come mai è stata rifiutata dai cileni, allora?
Il principale errore è stato quello di voler fare troppo: dopo diciotto mesi di dibattiti, spesso confusi, è stato prodotto un testo estremamente complesso e lungo di 178 pagine e 388 articoli con 38 norme transitorie[13] (un po’ troppi, al confronto con quella già esistente di 143 articoli, e quella italiana di 139[14]). Una costituzione dovrebbe stabilire l’essenziale, non la linea politica delle prossime generazioni – per giunta in un paese ancora molto conservatore[15]. Il progetto è criticato anche dall’Instituto Liberdad y Desarollo, secondo cui la proposta del governo indebolisce i partenariati pubblico-privati e compromette il benessere dei cittadini[16].
Con la creazione di vari sistemi giudiziari paralleli, senza limiti giurisdizionali ben definiti, si rischiano gravi disuguaglianze e discriminazioni arbitrarie[17]. Se il Cile, storicamente, è uno stato unitario e centralista, il nuovo testo riconosce più nazioni[18]: “Il Cile è uno stato sociale e democratico, fondato sullo stato di diritto. È plurinazionale, interculturale, regionale ed ecologico”[19]. E mette sullo stesso piano i diritti delle donne, delle etnie, della flora e della fauna, in un’enorme confusione di priorità e di indirizzi[20]. La campagna elettorale è stata caratterizzata da un’ampia diffusione di fake news, specialmente sui social network. Una delle più circolate riguardava il fatto che la nuova Costituzione non difendesse la proprietà privata delle abitazioni. Il fronte del sì ha dovuto esprimersi pubblicamente per smentire questa sciocchezza, nonché quella secondo cui l’aborto sarebbe stato permesso fino al nono mese di gravidanza[21].
La nuova proposta cilena vorrebbe unire il Paese, ma rischia solo di dividerlo, specie quando recita di voler restituire le terre usurpate in generazioni alle minoranze etniche[23], una proposta che ha turbato profondamente il popolo, perché mette in discussione i diritti di proprietà immobiliare acquisiti. La proposta è stata inserita da Elisa Loncón[24], una donna mapuche eletta a nel luglio 2021 a il Presidente dell’Assemblea[25]. Ad oggi la costituzione cilena è l’unica, in America latina, che non riconosce i popoli autoctoni, che in Cile sono almeno nove, fra cui la maggioranza è integrata dai Mapuche (letteralmente “popolo della terra”, 1,7 milioni di cittadini su 19 milioni di cileni[26]) e dagli Aymara[27]. E Gabriel Boric aveva promesso loro che avrebbe preso decisioni radicali – che fanno contente le etnie minoritarie, ma spaventano oltre l’80% della popolazione.
Il momento scelto non è tra i più propizi: il presidente deve fare i conti con la crisi economica causata dalla pandemia, la crisi della benzina causata dalla guerra in Ucraina, la pressione migratoria, nel nord del paese, che ha dato luogo a episodi razzisti e xenofobi soprattutto nella città di Iquique e nella regione meridionale dell’Araucanía. Senza dimenticare le questioni legate alle violazioni dei diritti umani commesse durante le proteste del 2019 dal corpo di polizia dei carabineros, di cui molti elettori di Boric chiedevano una riforma strutturale. Gli elettori del nuovo governo si aspettavano prima di tutto la soluzione delle profonde disuguaglianze del paese e la statalizzazione di sanità, istruzione e sistema previdenziale, oggi in mano ai privati[28].
E ora?
Dopo l’annuncio dei risultati, centinaia di persone che avevano votato “no” si sono radunate nella capitale Santiago a Plaza Baquedano (che durante le grosse proteste iniziate nell’ottobre del 2019 i manifestanti avevano soprannominato Plaza de la Dignidad), ed hanno festeggiato, per lo più pacificamente: pochi agitatori hanno colpito con sassi e bastoni le auto che passavano nelle vie vicine alla piazza, e sono state successivamente fermate dalle forze dell’ordine[30]. Il risultato è stato celebrato dal Comitato del no come un “gesto di saggezza da parte dei cileni” e come “una sonora lezione per l’ala più radicale di sinistra e comunista” che ha sostenuto la nuova Costituzione[31].
Ma solo ora è chiaro a tutti che il NO ha cancellato tutto, per cui gli studenti cileni protestano nelle stazioni della metropolitana della capitale, chiedendo le riforme del sistema educativo[32]. Il presidente, che aveva appoggiato la nuova costituzione, sostiene che lavorerà con il Congresso e la società civile per elaborare un “nuovo processo costituzionale”[33]: “dobbiamo ascoltare la voce del popolo”, conferma. Boric dice che continuerà a lavorare per ottenere una proposta che “ci riempia di fiducia e ci unisca tutti”[34].
Il Paese soffre per la siccità e il razionamento dell’acqua[35]. Il 1° maggio ci sono state manifestazioni contro la situazione difficile nel paese: il capitalismo che non risolve, gli abusi patronali e la disparità della crescita economica: le poche famiglie straricche del paese hanno raddoppiato i loro profitti nel 2021, mentre l’aumento dei salari reali non è andato oltre il 5,2%. Ciò non ha compensato l’aumento dell’inflazione, il che ha significato una reale perdita del potere d’acquisto dei salari cileni[36]: “dal dicembre 2021 al marzo 2022, la perdita di potere d’acquisto dei salari è aumentata a quasi $ 100.000 pesos al mese in relazione all’aumento dei prezzi di alimenti essenziali come pane, verdure, legumi, olio e latticini e servizi di base (…) come gas, benzina e paraffina, che sono aumentati del 55,6%”, denuncia la Central Clasista de los Trabajadores[37]. Ci sono scontri durissimi con la polizia.
Ed ora i Cileni chiedono i cambiamenti contenuti nel referendum: pensioni eque, lavori dignitosi, salute pubblica e istruzione gratuita[38]. Per cui, dopo la bocciatura della costituzione Gabriel Boric ha radunato i leader dei partiti[39], e ha “rimpastato” il governo, creando un nuovo staff che scriva una proposta per una nuova Costituzione che abbia un sostegno di tutte le forze politiche[40]. Boric ha nominato Carolina Toha a ministro degli interni: un’esperta politica centrista, ex sindaco di Santiago e ministro sotto l’ex presidente Michelle Bachelet[41].
Ma non sarà facile ricominciare dopo le fatiche e le tensioni degli ultimi anni. Una via alternativa potrebbe essere il lavoro di una commissione più ristretta di politici ed accademici che lavorino a un nuovo testo. Intanto lo schieramento di destra si è detto disponibile a modifiche della Costituzione, suggerendo un ridimensionamento degli obiettivi delle sinistre che avevano vinto le elezioni[42]. Dice Boric: “dal punto di vista politico, è forse uno dei momenti più difficili che ho dovuto affrontare”. Chiede di “superare le differenze”, di “rafforzare la coesione” e di “riconquistare la fiducia” dei cileni[43]. Ma sbatte contro un muro costituito dall’atteggiamento conservatore della stragrande maggioranza della popolazione, che lo aveva votato per far sloggiare la destra neoliberista dalla Moneda, ma che delle politiche sociali di Boric (e di Salvador Allende), in realtà, non vuole saperne. Il Cile non è più quello della classe operaia degli anni 70.
Anche in America Latina, il senso di solidarietà che ha dominato gli anni del secondo dopoguerra è stato sostituito da un individualismo che, a volte, sconfina nella sociopatia. Questo non vuol dire che il referendum fosse giusto, ma solo che, per ottenere il cambiamento, Boric ha cercato di riempirlo con tutte le istanze particolari di tutti i gruppi di interesse e di pressione, senza curarsi delle contraddizioni, dell’eccessiva complessità, della burocratizzazione della socialità – un’idea che non ha mai funzionato, se non in senso negativo, come nella Germania degli anni 30 o nella Russia attuale: la gente si unisce più volentieri contro un nemico, piuttosto che a favore di un’idea.
Nel secolo scorso, la disfatta avrebbe costretto Boric a dimettersi. In questo senso il Cile dimostra di essere parte del mondo politico occidentale: a Santiago, come a Roma, Berlino, Londra e Stoccolma, i partiti d’opposizione non sfruttano la marea montante contro quelli di maggioranza, perché non vogliono la responsabilità di gestire il disastro che tutti noi immaginiamo imminente e di cui sono presenti tanti segnali – basta seguire le notizie selezionate dai telegiornali, dal pericolo di esplosione della centrale nucleare ucraina alla crisi del grano, dall’esplosione inflattiva dei costi dell’energia alla crescita di sentimenti razzisti, ovunque.
Quando la popolazione chiede un cambiamento, lo vuole radicale e immediato, ma lo pretende indolore. Il referendum di Boric ha cercato di trovare un massimo comune denominatore di tutti i cileni, e si è scontrato col minimo comune multiplo della rabbia e del rifiuto delle novità. Dopo un secolo di bugie sulla democrazia, propalate dal capitalismo industriale, finanziario ed oggi militare – dapprima solo dagli Stati Uniti, oggi anche dalla Cina e dalla Russia – la coesistenza sociale è messa a durissima prova, e basta un nonnulla a far esplodere la violenza nelle strade.
La soluzione della questione cilena, quale che sia, ci servirà per capire quali siano le sfide che i nostri parlamenti nazionali affronteranno nei prossimi mesi. E, vi assicuro, c’è da essere spaventati a morte.
[1] https://www.glistatigenerali.com/geopolitica/il-cile-di-gabriel-boric-il-ritorno-della-speranza/
[2] Constituent Convention consists of 155 members. Men and women in equal numbers plus 17 members from the country’s original populations, particularly Mapuche and Aymara: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/mapuche-presidente-loncon
[3] https://www.bbc.com/news/world-latin-america-54687090
[4] https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/cile_costituzione_pinochet_referendum_manifestazioni_ultime_notizie-6909635.html
[5] https://twitter.com/petrogustavo/status/1566573956915728384
[6] https://www.internazionale.it/magazine/2022/03/17/le-prime-mosse-di-gabriel-boric
[7] https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/cile_costituzione_pinochet_referendum_manifestazioni_ultime_notizie-6909635.html
[8] https://www.ilpost.it/2022/09/04/cile-costituzione-referendum/
[9] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/09/04/cile-aperti-i-seggi-per-il-referendum-sulla-nuova-costituzione_898cc558-d046-43a9-842c-688ef0740854.html
[10] https://www.ilpost.it/2022/09/04/cile-costituzione-referendum/
[11] https://www.chileconvencion.cl/wp-content/uploads/2022/07/Texto-CPR-2022.pdf
[12] https://www.ilpost.it/2022/09/04/cile-costituzione-referendum/
[13] Il testo completo della nuova Costituzione si può consultare qui: https://www.chileconvencion.cl/wp-content/uploads/2022/07/Texto-CPR-2022.pdf
[14] https://www.glistatigenerali.com/america-mondo_legislazione/voto-cile-referendum-costituzionale-4-settembre/
[15] https://www.ilpost.it/2022/09/06/bocciatura-costituzione-blocca-rinnovamento-cile/
[16] https://lyd.org/centro-de-prensa/noticias/2022/08/7-puntos-criticos-que-evidencian-que-la-propuesta-constitucional-debilita-las-alianzas-publico-privadas-y-con-ello-compromete-el-bienestar-de-la-ciudadania/ ; https://lyd.org/centro-de-prensa/noticias/2022/08/6-puntos-criticos-de-los-principios-constitucionales-en-la-propuesta-de-nueva-constitucion/
[17] https://www.glistatigenerali.com/america-mondo_legislazione/voto-cile-referendum-costituzionale-4-settembre/
[18] https://www.ilpost.it/2022/09/04/cile-costituzione-referendum/
[19] https://www.chileconvencion.cl/wp-content/uploads/2022/07/Texto-CPR-2022.pdf , pag. 5
[20] https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2022/09/05/referendum-cile-costituzione
[21] https://www.ilpost.it/2022/09/06/bocciatura-costituzione-blocca-rinnovamento-cile/
[22] https://www.avvenire.it/mondo/pagine/mapuche-presidente-loncon
[23] https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2022/09/05/referendum-cile-costituzione
[24] Official web-site: https://elisaloncon.cl/
[25] https://www.avvenire.it/mondo/pagine/mapuche-presidente-loncon
[26] https://www.internazionale.it/reportage/flora-genoux/2022/05/10/cile-mapuche
[27] https://www.avvenire.it/mondo/pagine/mapuche-presidente-loncon
[28] https://www.internazionale.it/opinione/camilla-desideri/2022/03/11/cile-gabriel-boric
[29] https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/09/05/no-dei-cileni-alla-nuova-costituzione-boric-in-emergenza_ee6ff596-7c5a-4b4e-ba46-d3f2e69b3f71.html
[30] https://www.ilpost.it/2022/09/05/cile-costituzione-bocciata/
[31] https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/09/05/no-dei-cileni-alla-nuova-costituzione-boric-in-emergenza_ee6ff596-7c5a-4b4e-ba46-d3f2e69b3f71.html
[32] https://www.reuters.com/world/americas/chile-students-disrupt-metro-with-protests-wake-constitution-defeat-2022-09-07/
[33] https://www.reuters.com/world/americas/chile-forced-back-drawing-board-after-new-constitution-scuttled-2022-09-05/
[34] https://www.bbc.com/news/world-latin-america-62792025
[35] https://www.ilpost.it/2022/04/13/santiago-cile-razionamento-acqua-siccita-cambiamento-climatico/
[36] https://www.glistatigenerali.com/america-mondo_sindacati/scontri-durante-le-manifestazioni-del-1-maggio-in-un-cile-sempre-piu-diviso/
[37] https://www.glistatigenerali.com/america-mondo_sindacati/scontri-durante-le-manifestazioni-del-1-maggio-in-un-cile-sempre-piu-diviso/
[38] https://www.glistatigenerali.com/america-mondo_sindacati/scontri-durante-le-manifestazioni-del-1-maggio-in-un-cile-sempre-piu-diviso/
[39] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2022/09/05/no-dei-cileni-alla-nuova-costituzione-boric-in-emergenza_423d9103-356b-422c-baf3-326efbb7b500.html ; https://www.interris.it/attualita/no-cileni-nuova-costituzione-presidente-boric-convoca-partiti/
[40] https://www.ilpost.it/2022/09/07/cile-rimpasto-governo-costituzione-bocciata-boric/
[41] https://www.reuters.com/world/americas/urgent-chiles-boric-reshapes-cabinet-after-voters-reject-new-constitution-2022-09-06/
[42] https://www.ilpost.it/2022/09/06/bocciatura-costituzione-blocca-rinnovamento-cile/
[43] https://www.lemonde.fr/en/international/article/2022/09/07/government-reshuffle-after-chile-votes-no-in-constitution-referendum_5996117_4.html
[44] https://www.reuters.com/world/americas/urgent-chiles-boric-reshapes-cabinet-after-voters-reject-new-constitution-2022-09-06/
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