America
Brasile, il tentato golpe visto da vicino
Ieri a Rio de Janeiro abbiamo avuto la notizia del tentativo di “golpe” in atto a Brasilia durante la “festinha” dei due anni di Pina e Roma, in una scena surreale con gli adulti compulsando gli smartphone ed i bimbi che ballavano e cantavano più liberi ancora. Tra i genitori c’era anche una giornalista molto stimata, che infatti si è eclissata per riapparire rapidissimamente per cantare “parabéns” [auguri] e poi andar via di corsa – non senza avermi detto “O negocio em Brasilia està feio” [A Brasilia é un pasticcio].
Dunque oltre 4000 persone sono arrivate a Brasilia ad una settimana dalla “posse” di Lula ed, accompagnate dalla Polizia Distrettuale, si sono recate nella esplanade dove stanno i palazzi dei tre poteri; hanno poi aperto le transenne, invaso gli edifici (di Oscar Niemeyer, tutti vincolati come patrimonio modernista, arredi inclusi) e distrutto tutto quello che poteva essere distrutto al loro interno.
L’opera “As mulatas” (1962) di E.Augusto Di Cavalcanti nella collocazione originale, al terzo piano del Palazzo Planalto a Brasilia (arch.Oscar Niemeyer)
Per capire come ciò sia stato possibile, è bene evidenziare che Brasilia – capitale costruita in mezzo al nulla ed inaugurata nel 1960 – sta in una enclave dello Stato di Goias, il Distretto Federale, ripartizione amministrativa appositamente creata insieme alla capitale. In quanto tale, i compiti di Polizia Distrettuale includono la sicurezza della capitale e fanno quindi capo al suo Governatore – nel caso specifico il bolsonarista Ibaneis Rocha, che dal 1° gennaio 2023 aveva nominato segretario alla sicurezza del Distretto Federale il già ministro della giustizia di Bolsonaro, Anderson Torres (che si trova a Miami, Florida).
Ieri stesso, nel tardo pomeriggio, il governatore Rocha ha diramato un messaggio di scuse per quanto accaduto, messaggio che contiene anche espressione di amicizia – che noi italiani non faticheremmo a riconoscere come “in stile” – per gli attuali presidenti di Senato (Rodrigo Pacheco) e Camera (Arthur Lira) entrambi in passato alleati di Bolsonaro, ora figure istituzionali del governo Lula-Alkmin.
Dal canto suo l’attuale Ministro della Giustizia, Flávio Dino, in conferenza stampa ieri sera ha spiegato che l’intelligence sapeva di questo movimento di persone e che il Governo Federale aveva messo a disposizione di Ibaneis Rocha gli opportuni rinforzi, ma che costui aveva autorizzato, in disaccordo col Ministro, l’ingresso a piedi nella esplanade per quella che aveva ritenuto di valutare come una normale “manifestazione”. Nelle foto, come nei video, di fatto si vedono pochissimi uomini della Polizia Distrettuale che spruzzano gas urticante, oppure filmano i dimostranti che aprono le transenne e si accingono alla distruzione del patrimonio della repubblica e dei suoi luoghi istituzionali. Questo spiega perchè la parola più usata dai commentatori televisivi sia stata “connivenza”, riferendosi al comportamento della Polizia Distrettuale.
Nel frattempo il presidente Lula – che era in visita istituzionale per un allagamento che ha colpito una regione interna dello stato di San Paolo – su proposta del ministro della giustizia Flávio Dino ha firmato il decreto che ha autorizzato la Polizia Federale ad assumere il coordinamento delle operazioni sostituendo al comando la Polizia Distrettuale; in questo modo in un paio d’ore i palazzi sono stati liberati dai terroristi (in precedenza definiti “patrioti”, ora qualificati come tali a causa dei reati commessi), con oltre duecento arresti in flagranza di reato.
Stamane, lunedì 9 gennaio, il ministro del Supremo Tribunale Federale Alexandre de Moraes ha sospeso per novanta giorni dalla funzione il governatore del Distretto Federale Ibaneis Rocha, per iscriverlo nel registro degli indagati insieme al suo segretario alla sicurezza, Anderson Torres, che appunto era a Miami mentre tutto ciò accadeva.
Il paragone con i fatti del 2021 al Campidoglio di Washington DC è facoltativo.
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