America
Cosa resterà del Covid di Trump nella corsa alla Casa Bianca
La settimana scorsa il Presidente degli Stati Uniti è risultato positivo al Covid-19, insieme a sua moglie. Poco prima su Twitter, aveva scritto che Hope Hicks, ex direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca e attuale consigliere del presidente, era anch’essa positiva. Poco dopo, Trump è stato portato al Walter Reed Medical Center, non prima di aver informato gli americani in un video, ringraziandoli per il loro sostegno.
La malattia per un personaggio politico non è mai un fattore da sottovalutare. Oltre ai casi in cui condiziona l’effettivo svolgimento delle consuete attività, c’è da considerare infatti in che modo viene raccontata. Ci sono politici che ispirano empatia e che in situazioni di vulnerabilità possono suscitare compassione, altri, invece, evitano di mostrarsi in difficoltà e cercano di ostentare sempre sicurezza. È questo il caso dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Trump non ha mai mostrato paura o timore.
D’altronde da un personaggio come Trump non ci si poteva aspettare una resa all’ineluttabilità della pandemia. Il racconto del proprio stato di salute e dei progressi verso la guarigione rappresenta il racconto della possibilità di far uscire l’intero Paese dalla pandemia, la sua è una narrazione ottimistica, proiettata al futuro, incentrata sulla possibilità di disporre di vaccino e cura. “Sta andando bene, credo! Grazie a tutti”, ha scritto Trump il giorno dopo; “Medici, infermieri e tutti al grande Walter Reed Medical Center, e altri da istituzioni altrettanto incredibili che si sono uniti a loro, sono sorprendenti!!! Sono stati fatti enormi progressi negli ultimi 6 mesi nella lotta a questa peste. Con il loro aiuto mi sento bene!” ha aggiunto. Ringraziamenti simili sono presenti anche in un altro video del 4 ottobre, di maggiore durata, il primo in quella data, a cui ne è seguito un altro in cui Trump è tornato ancora a farsi vedere, quasi a rassicurare con la sua presenza costante gli americani a poche, pochissime settimane dal voto presidenziale. Oltre ai video, infatti è stata scritta una serie di tweet pubblicati a poca distanza l’uno dall’altro, stavolta non sulla pandemia ma appunto sul voto. Poche parole, scritte a caratteri cubitali e poi l’imperativo, votate! Le settimane passano infatti inesorabili e la campagna elettorale in una modalità del tutto surreale va avanti. Farsi vedere deboli e impauriti non è evidentemente un’opzione, ecco allora che Trump ha sorpreso chi si era recato fuori al Walter Reed Medical Center facendo la sua comparsa e venendo trasportato in auto all’esterno della struttura. Soprattutto ecco il video del ritorno del Presidente. Pochi secondi, musica trionfale in sottofondo e un elicottero presidenziale che lo riporta alla Casa Bianca, già il 6 ottobre. Mentre si susseguono speculazioni sul suo effettivo stato di salute e sulla superficialità con cui sono state prese precauzioni alla Casa Bianca dove risultano dei positivi tra soggetti che a vario titolo hanno avuto interazioni, la campagna elettorale più atipica di sempre continua.
Dopo il primo, caotico, dibattuto tra Biden e Trump, gli altri due erano previsti per il 15 e il 22 ottobre. Come riporta Associated Press, la commissione aveva deciso di tenere ugualmente quello di giovedì prossimo ma da remoto, tuttavia l’attuale presidente non ha intenzione di partecipare con questa modalità. Il team di Biden ha dunque suggerito di tenere direttamente il dibattito del 22 ottobre ma dalle parti del suo competitor è arrivata la richiesta di organizzarne anche un terzo, praticamente a ridosso del voto, il 29 ottobre. Nel turbinio di aggiornamenti è arrivata quindi la notizia della cancellazione del secondo dibattito da parte della Commissione. Intanto Trump ha fatto sapere che lunedì sarà in Florida, perché c’è da conquistare la riconferma alla Casa Bianca, nonostante i sondaggi e ora, anche nonostante il covid.
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