
America
Confuso e felice
Le vertigini delle dichiarazioni trumpiste dalla pace ai bombardamenti e la Manosfera.
Ogni giorno che passa gli Stati Uniti ci offrono ampi stralci di patologie di personalità devastate come quella dell’attuale presidente, eletto a furor di popolo da elettori forse più devastati di lui.
Oggi la Regina di Cuori si è svegliata e ha espresso il proposito di bombardare l’Iran se non si fa come dice lei ed è anche scontenta di come si sta comportando Putin. Ma come, non erano culo e camicia?
Ce lo chiediamo un po’ tutti, ma dovrebbero anche chiederselo Giorgia e Salviettini: ma non voleva la pace, la pace che regna, come scriveva Guido Gozzano nelle sue rimembranze della Nonna Speranza («…Radetzki? Ma che! L’armistizio… la pace, la pace che regna…
Quel giovine Re di Sardegna è uomo di molto giudizio!»).
Il Re di Sardegna era un giovine di belle speranze, l’attuale leader degli Stati Uniti mostra di essere un rimbambito che dimentica le cose che ha detto prima: “Ho detto questo? Non ci posso credere.” Riferendosi al fatto di aver apostrofato Zelensky sul suo social Truth (La verità, tutta la verità, nient’altro che la verità), come un dittatore non eletto, il 28 febbraio scorso, quando glielo hanno fatto notare. Ma la Regina di Cuori fa di testa sua e non esita a dire ciò che le passa per il capo, tanto lei ha lo scettro in mano.
Così la pace resta un argomento a cui credono solamente i dementi come lui, anche quelli nostrani. Ricordiamo che Salviettini, nei suoi deliri, voleva proporre Trump al Premio Nobel per la Pace. Ma anche Giuseppi, amico di Trump di vecchia data, in qualche modo lo elogia. Cito La Stampa del 20 febbraio: “Conte ci tiene a dire che è in perfetta sintonia con il tycoon e convoca le telecamere fuori da Montecitorio: «Trump con ruvidezza smaschera tutta la propaganda bellicista dell’Occidente sull’Ucraina – sottolinea –. E dice una verità che noi stiamo dicendo da tre anni insieme a tutti gli esperti militari, cioè che battere militarmente la Russia era irrealistico»”. Come vanno interpretate le parole di Giuseppi? Accetto suggerimenti.
Altro che Biden, il demente. Hanno, peraltro, i due presidenti, un’età non molto dissimile: 82 Biden, 78 Trump, meglio portare i nipotini al parco a giocare piuttosto che fare i presidenti e lasciare a gente più giovane e colla zucca le paci e le guerre.
Ciò che invece gli altri, forse pure fuori di testa ma diversi da loro, iniziano a realizzare è che tutto questo potere nelle mani di uno psicopatico, anzi, di un convivio di psicopatici, anche più giovani, si sta dimostrando una bella calamità per tutto il pianeta, e i primi a soffrirne sono proprio gli Stati Uniti, altro che MAGA.
MAGA Maghella, MAGA Maghella sono monelli, questi Gemelli, Torna al tuo antro, diavol d’un Cancro, canticchierebbe la minimaga a Trump, che è dei Gemelli, e a Musk, che è del Cancro. Quanto ci manchi, Raffaella.
Ma, dopo le citazioni televisive del tempo che fu, per ricordare anche stavolta come io sia un’anticaglia, cerchiamo di tirare un po’ più su il livello culturale e richiamiamo all’attenzione le parole di Tommaso d’Aquino, già ricordate da me in un articolo su questo giornale esattamente tre anni fa, sebbene riferite a Putin:
“Il regime tirannico non è giusto: perché non è ordinato al bene comune, ma al bene personale di chi governa. Perciò scuotere tale regime non ha natura di sedizione: a meno che non turbi talmente codesto regime, da procurare al popolo un danno maggiore di quello sofferto col regime tirannico. Anzi, si può dire che è sedizioso il tiranno, il quale provoca nel popolo suddito discordie e sedizioni, per dominare con più sicurezza. Infatti questo è un modo di agire tirannico, essendo ordinato al bene di chi comanda, con danno del popolo.”
E rincara:
“Chi sfugge alla giustizia nei tribunali deve aspettarsi d’incontrarla nelle strade”. Che si attaglia perfettamente a molti tiranni d’oggidì per i quali sembra che le leggi siano un orpello da debosciati, anche nel nostro piccolo e provinciale Paesino mediterraneo.
E l’aquinate supporta, un secolo dopo, il vescovo britannico Giovanni di Salisbury, che sul diritto del popolo al tirannicidio la pensava come Tommaso: “Non soltanto è permesso ma è anche equo e giusto uccidere i tiranni. E, in quanto immagine di malvagità, il più delle volte va addirittura ucciso. È dunque possibile considerare come se fosse una legittima difesa personale.”
Poffarbacco! Certo, nel Medioevo di tiranni era pieno il mondo, esistevano solo le monarchie assolute e qualche sparuta repubblica marinara, ma non c’era traccia di regimi democratici così come li intenderemmo oggi. La Chiesa non lo è mai stata, democratica, ma uccidere era una delle trasgressioni ai comandamenti di Mosè, quindi il regime tirannico doveva essere veramente molesto per portare uomini di chiesa a simili pensieri.
Il tiranno è, senz’ombra di dubbio, un maschio (può anche essere femmina, ma è più raro) alfa. Alfa, alfa, proprio così. Tutti alfa, se analfa meglio. I famosi maschi alfa di quel 20% con cui vorrebbe scopare l’80% delle femmine secondo la dottrina degli incel tanto in voga oggi, ossia “celibi involontari”, che sarebbero il restante 80% dei maschi rigettati. La Manosfera, quel mondo che circola nelle reti sociali, dove sguazza l’influencer alfissimo Andrew Tate, un ex kickboxer usoniano ma con cittadinanza britannica, che mi meraviglio che Trump non abbia voluto nel suo team tutto alfa alfa, è una dimensione parallela dove avvengono reclutamenti, bullismi, discriminazioni, violenze, femminicidi, stragi. Se ne parla molto in questi giorni perché viene citato nella serie tv Adolescence, che bisogna guardare perché mette in evidenza il disagio dei giovani e, soprattutto, dei loro genitori che non capiscono il nuovo mondo e nemmeno sospettano che possa esistere. La violenza, la misoginia, la tuttofobia di questi sciagurati e sciagurate che nuotano nella Manosfera è il brodo di coltura che sta allargandosi a macchia d’olio nel mondo, soprattutto anglosassone. E molti osservatori, esperti, politologi indicano in questo mondo sommerso dei social il successo del nuovo regime usoniano, del supporto di questi nuovi giovani che ignorano tutto ma che sono sedotti dalla violenza manosferica, bastava vedere i partecipanti all’assalto a Capitol Hill quattro anni fa, soprtattutto il più evidente, quel Jake Angeli in costume da scimunito, perfettamente integrato in un sistema di immagine e narrazione di una distopia.
A ben guardare, visti gli atteggiamenti di Trump sul proprio paese e sul resto del mondo, ci sentiamo di affermare che colui possa essere annoverato tra i tiranni senza alcuna esitazione. Poi starà agli usoniani fare il resto. Prima o poi succederà, certo, è un lavoro sporco, ma serve a far pulito. Sarebbe carino, visto che gli U.S.A. sono il paese degli effetti speciali cinematografici, che accadesse in modo spettacolare, un po’ di scena ci vuole. Sono convinto che anche stavolta sapranno stupirci.
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