Africa

Quelle voci ineffabili, Madri di tutti noi – Miriam Makeba

6 Dicembre 2022

Miriam Makeba, la voce dell’Africa

Negli anni più cupi del secondo dopoguerra, in Sudafrica, la persecuzione della popolazione nera raggiunge livelli di violenza inauditi. A farne le spese è chi si ribella all’infame regime dell’apartheid, e per combattere l’oppressione razziale della minoranza bianca sul popolo nero ci vuole molto coraggio. Tra le donne più attive nella difesa dei diritti della maggioranza nera c’è Miriam Makeba con i suoi canti di gioia e dolore, ispirati dalla tradizione Bantu e Zulu e dalla condizione della sua gente.

Sul palco muove sensualmente il corpo avvolto in costumi fastosi e tradizionali. È spesso provocatoria, attira il pubblico con una semplicità contadina che l’intero mondo capisce, non importa la razza e la lingua. I capelli naturali, senza trucco, comunicano in modo eloquente il forte senso di sé, radicato nella sua identità africana, lontana dalle nozioni occidentali di bellezza e moda[1].

Non potrebbe essere altrimenti, visto che quelle nozioni comandano con brutalità sulla sua patria: in Sudafrica, fin dai primi insediamenti coloniali, i bianchi costituiscono non più del 9% della popolazione. Denominati afrikaner, sono discendenti di olandesi o originari dell’Inghilterra. I principali ideologi dell’apartheid, influenzati dal nazismo, sono Daniel François Malan[2], Johannes Gerhardus Strijdom[3] e Hendrik Frensch Verwoerd[4]. Affermano di voler “far crescere in armonia” i vari gruppi etnici con le relative tradizioni; in realtà costruiscono una vera e propria “architettura” sociale, legislativa e poliziesca[5], fondata sulla discriminazione razziale[6].

Sbrigati mamma Sbrigati mamma Sbrigati mamma Riempi i bidoni Ecco i poliziotti, ci entreranno in casa, sbrigati Ecco i poliziotti, ci entreranno in casa, sbrigati guarda guarda guarda sbrigati mamma, su mamma, sbrigati guarda guarda guarda sbrigati mamma, su mamma, sbrigati Ecco i poliziotti, ci entreranno in casa, sbrigati Ecco i poliziotti, ci entreranno in casa, sbrigati guarda guarda guarda sbrigati mamma, su mamma, sbrigati guarda guarda guarda sbrigati mamma, su mamma, sbrigati Dicono guarda guarda guarda e sbrigati mamma sbrigati mamma sbrigati guarda guarda guarda e sbrigati mamma sbrigati mamma sbrigati[7]

 

Gli inizi

I Manhattan Brothers con Miriam Makeba[8]
Miriam Makeba, la voce dell’Africa[9], nasce in un sobborgo di Johannesburg, Prospect Township, il 4 marzo del 1932[10] Sua madre è una sacerdotessa di etnia swazi, suo padre un aristocratico Xhosa, che muore quando lei ha solo sei anni[11]. Il suo nome per esteso è Zenzile Makeba Qgwashu Nguvama Yiketheli Nxgowa Bantana Balomzi Xa Ufnu Ubajabulisa Ubaphekeli Mbiza Yotshwala Sithi Xa Saku Qgiba Ukutja Sithathe Izitsha Sizi Khabe Singama Lawu Singama Gqwashu Singama Nqamla Nqgithi[12].

Quando ha diciotto giorni, sua madre viene arrestata e condannata a sei mesi di prigione per la vendita di umqombothi, una birra artigianale illegalmente prodotta con malto e farina di mais. La famiglia non può permettersi la multa necessaria per evitare una pena detentiva e Miriam trascorre i primi sei mesi della sua vita in prigione[13]. Crescendo, canta nel coro del Kilnerton College[14], la scuola elementare metodista nera che frequenta per otto anni[15]. La ragazza ha talento. Inizia cantando nei cori delle chiese, in inglese, xhosa[16] (la sua lingua nativa[17]), sotho e zulu; in seguito dirà di aver imparato a cantare in inglese ancor prima di imparare la lingua[18].

Costretta a lavorare nelle case dei bianchi[19], a 17 anni si sposa per la prima volta ed ha un figlio[20]. Ma non smette mai di cantare. Il suo repertorio è diviso tra il “Kwela Africano” e il “Doo Wop”, lo stile vocale tra Rock’n’roll e Rhythm and Blues degli anni ’50. Miriam ci aggiunge una forte componente legata ai “Griot”, i cantastorie africani[21]. L’ingresso di Makeba nel circuito professionale avviene con il gruppo di cantanti Cuban Brothers[22]. Successivamente con i “Manhattan Brothers” la conoscono anche fuori dei confini del suo Paese[23].

I componenti del gruppo sono noti, prima ancora che per la musica, per il loro stile e la loro sfacciata dimostrazione di opulenza. Indossano abiti acquistati nei migliori negozi, apparendo sempre raffinati. In questo modo dettano le tendenze per molti giovani uomini africani. La loro moda è un modo per affermare l’umanità nei confronti delle condizioni sociali disumanizzanti dell’apartheid. Tuttavia, la metà degli anni ’50 vede emergere uno stile musicale diverso e la popolarità del gruppo inizia a diminuire. Makeba alla fine lascia il gruppo per unirsi alle Skylarks[24], un complesso vocale femminile[25].

L’esilio

Il 21 marzo 1960 nella township nera di Sharpeville, poliziotti Afrikaner sparano a raffica su un gruppo di dimostranti africani disarmati, uccidendo 69 persone e ferendone 180[26]
La fama internazionale arriva nel 1959, quando appare come ospite in un documentario sull’apartheid, Come Back Africa, proiettato al Festival del Cinema di Venezia[27]. Questo film descrive le dure condizioni in cui i neri sudafricani sono costretti a vivere. A causa del suo ruolo nella pellicola le viene proibito di tornare a casa, nemmeno per seppellire sua madre. È l’inizio del suo esilio[28], ma anche del suo esplicito impegno politico: per tutti gli anni ’60, la sua musica rafforza l’appartenenza ai movimenti politici neri come i Black Power e i Black Consciousness[29].

La sua musica viene bandita in Sud Africa e le viene revocato il passaporto[30]: anni prima, nel ‘52, il governo sudafricano ha introdotto leggi restrittive sui passaporti. Durante le proteste contro queste leggi (guidate, tra l’altro, dal Mahatma Gandhi), nel 1960, 69 persone vengono uccise e 180 ferite in quello che è noto come il massacro di Sharpeville[31]. Tra le persone uccise ci sono due membri della famiglia di Makeba[32]. Miriam diviene così apolide, ma non è un problema, le vengono rilasciati passaporti da Algeria, Guinea, Belgio e Ghana. In totale detiene nove passaporti e la cittadinanza onoraria in dieci paesi. Nel paese farà ritorno soltanto nel 1990[33].

La violenza sul popolo nero in Sudafrica continua per altri 34 anni, ma non zittisce Mama Africa e la sua testimonianza[34]. Nel 1962 visita il Kenya per sostenerne l’indipendenza dal dominio coloniale britannico e raccoglie fondi per il leader indipendentista[35] Jomo Kenyatta[36]. Nello stesso anno testimonia davanti al Comitato speciale delle Nazioni Unite contro l’apartheid sugli effetti del sistema, invocando sanzioni economiche contro il Partito Nazionale e un embargo sulle armi al Sud Africa, che sono usate contro donne e bambini[37].

Il successo

Miriam con Harry Belafonte[38]
Nel 1964 sposa il trombettista Hugh Masekela, conosciuto durante il musical King Kong[39]. Nonostante il divorzio, dopo soli due anni, la coppia salva l’amicizia ed un ottimo rapporto professionale[40]. Non potendo tornare in Sudafrica, Miriam va a Londra, dove incontra Harry Belafonte[41], impegnato nella sua eterna ricerca di repertori etnici internazionali. Rimane folgorato dalla classe di Makeba e la porta con sé negli Stati Uniti. Lì ben presto divengono famosi come duo[42]. Con Belafonte canta tra l’altro alla festa di compleanno del Presidente John F. Kennedy nel 1962[43].

L’album An Evening with Belafonte/Makeba, vince nel ’66 un Grammy per la migliore incisione folk[44]: la prima volta per un artista africano[45]. Il disco tratta esplicitamente temi politici legati alle diseguaglianze e le ingiustizie sociali subite dai neri sudafricani sotto il regime di Apartheid. Vivere negli Stati Uniti, però, non è tanto diverso dal vivere in Sudafrica. Se a Pretoria i neri vengono confinati in townships, nello Stato della Georgia sono confinati in ghetti. Negli Stati Uniti, infatti, la segregazione risale a una sentenza del 1896 della Corte Suprema[46], con la quale la Corte riconosce alla Louisiana uno statuto per le compagnie ferroviarie che prevede vagoni separati per bianchi e per neri[47]. Una sentenza storica che permette l’estensione e il riconoscimento della segregazione razziale in tutti gli Stati Uniti[48].

Anche per questo motivo, la musica di Miriam Makeba attrae i neri americani, che collegano le sue lotte contro l’apartheid alla loro[49]. Gli afroamericani vedono in Miriam non solo ciò che sono, ma anche le possibilità di ciò che possono diventare, espresse attraverso il canto, la danza, l’abbigliamento, il linguaggio e l’ideologia[50]. Funziona: il 6 novembre 1962 la Commissione speciale per i problemi dell’apartheid presso le Nazioni Unite decide di convocarla come testimone contro la persecuzione razziale[51].

Nel 1968 sposa Stokely Carmichael[52], un leader dei movimenti radicali Neri[53], dal quale divorzia nel 1979[54]. Per le sue implicazioni politiche, il soggiorno di Miriam negli States diventa molto difficile. Insieme al marito finisce nel mirino dell’FBI[55]. Progetti di dischi e concerti vengono cancellati[56], anche perché lei accusa pubblicamente Washington di praticare l’apartheid negli Stati Uniti[57]. Decide allora di tornare in Africa e trova nella Guinea una seconda patria[58]. Ci rimane per 15 anni[59]. In questi anni incide alcuni dei suoi più grandi successi come Pata Pata, The Click Song e Malaika[60]. Pubblicata nel 1957, Pata Pata arriva al dodicesimo posto delle classifiche americane[61].

Abbiamo cambiato il nostro nome in Pata Pata / Quella mamma è come la ottengo. / Abbiamo cambiato il nostro nome in Pata Pata / “Pata Pata” è il nome della danza che facciamo nel modo di Johannesburg. / E iniziano a muoversi non appena “Scopri” inizia a suonare – whoo / Abbiamo cambiato il nostro nome in Pata Pata / Quella mamma è come ottengo ottenerlo / Abbiamo cambiato il nostro nome in Pata Pata / Whoo, ogni venerdì e sabato sera è il momento di “Nascondersi” / La danza continua per tutta la notte fino a quando il sole del mattino inizia a brillare – ehi! / Aya sat wuguga sat – wo-ho-o / Abbiamo cambiato il nostro nome in Pata Pata / Quella mamma è come ottengo ottenerlo / Saguquga sath ‘- colpiscilo! / Ah, savert ‘, eccolo, colpiscilo! / Ci siamo voltati e abbiamo detto che qui è Papa Pata[62]

 

“Pata Pata”, che in lingua Xhosa suona come “Tocca Tocca”, è un inno a abbracciare, stringere, toccare. In tempi di Coronavirus il brano è stato mixato e parzialmente riscritto dall’artista del Benin Angelique Kidjo[63], diventando “No Pata Pata”, ossia, non toccatevi, tenetevi a distanza. La canzone così riveduta e corretta è un successo trasmesso dalle stazioni radio di tutti i Paesi africani[64].

Nel 1985, dopo la morte della figlia, Miriam torna a vivere in Europa[65]: si trasferisce in Belgio con i nipoti[66], continuando a registrare e viaggiare[67], e vince il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace. Nel 1990 Mandela viene rilasciato, dopo 27 anni di carcere, e la convince a tornare in Sudafrica[68]. Finalmente, Mama Africa può tornare nella propria terra e seguire da vicino le battaglie che portano alla sconfitta del regime di Apartheid[69] e la sua musica torna a suonare libera rimarginando l’anima di una nazione ferita[70].

Fra i due nasce una grande amicizia, che porta Makeba ad appoggiare i rivoluzionari progetti di Madiba – persino quelli più difficili da far capire al suo popolo, come la necessità di un perdono generale e di una condivisione del destino del nuovo Sudafrica[71]. Grazie al suo impegno civile riceve premi dall’Unesco e da altre importanti organizzazioni. Viene ricevuta dai maggiori leader del mondo, da John F. Kennedy[72] a Fidel Castro[73], da François Mitterrand[74] all’Imperatore d’Etiopia Hailè Selassiè[75]. Durante la sua carriera realizza 30 album, viene inserita in 20 compilation e partecipa a svariate registrazioni di altri musicisti[76]. Lavora con personaggi del calibro di Nina Simone[77] e Dizzy Gillespie[78], con cui registra un album, e con Paul Simon[79].

Il suo ex marito Hugh Masekela[80] scrive per lei il brano Soweto Blues[81] che ispira il film Serafina! Il Profumo della Libertà (1992)[82] – un film sulle rivolte giovanili di Soweto del 1976[83]. Nel 2002 partecipa ad un altro documentario sull’Apartheid: Amandla! A Revolution in Four-Part Harmony. La FAO la nomina Ambasciatrice di buona volontà, e riceve la Medaglia Otto Hahn per la Pace[84]. Nello stesso anno vince il Polar Music Prize[85].

Angelo, ti amo, Angelo Angelo, ti amo, Angelo Avrei dovuto sposare te, mamma, avrei dovuto sposare te, sorella Sono sconfitto perché non ho ricchezze Avrei dovuto sposarti, Angelo Sono sconfitto perché non ho la ricchezza Avrei dovuto sposarti, Angelo Il denaro, disturba il mio cuore Il denaro, disturba il mio cuore E cosa dovrei fare? Sono il tuo compagno giovane Sono sconfitto perché non ho ricchezze Avrei dovuto sposarti, Angelo Sono sconfitto perché non ho ricchezza Avrei dovuto sposarti, Angelo Cupido, io penso, Cupido Cupido, ci penso, Cupido Avrei dovuto sposare te, mamma, avrei dovuto sposare te, sorella Sono sconfitto perché non ho ricchezze Avrei dovuto sposarti, Angelo Sono sconfitto perché non ho ricchezza Avrei dovuto sposarti, Angelo Angelo, ti amo, Angelo Angelo, ti amo, Angelo Avrei dovuto sposare te, mamma, avrei dovuto sposare te, sorella Sono sconfitto perché non ho ricchezze Avrei dovuto sposarti, Angelo Sono sconfitto perché non ho la ricchezza Avrei dovuto sposarti, Angelo[86]

 

L’ultimo applauso

Miriam Makeba con Paul Simon nel 1987 ad Harare, Zimbabwe[87]
È una grande combattente, e sopravvive al cancro con la stessa ostinazione con cui sopravvive ad un incidente aereo[88]. Dal 2005, dopo una trionfale tournée in tutto il mondo, inizia a soffrire di gravi problemi fisici che la costringono a muoversi in carrozzella[89]. Per dodici anni vive in Italia[90], ed è qui che muore, a Castel Volturno, nella notte tra il 9 e il 10 novembre 2008. Ha da poco terminato la sua ultima esibizione, partecipando a un concerto a sostegno dello scrittore Roberto Saviano[91]. Ha appena finito di cantare in ricordo di sei giovani ghanesi uccisi meno di due mesi prima dalla camorra[92].

Sebbene debilitata dalla malattia, Makeba vuole ugualmente onorare il suo impegno. Stringendo il microfono tra le mani, immobile su una sedia, canta per il pubblico, composto quasi esclusivamente da africani che vivono nei ghetti di baracche e vecchie case cadenti sulla foce del Volturno[93]. Al termine, mentre tutti applaudono, lei tace. Chiude gli occhi e sviene[94]. Se ne va uscendo di scena con un finale ad effetto[95].

Miriam Makeba muore pochi minuti dopo in ospedale, per una crisi cardiaca. Aveva 76 anni[96]. Nel 2010, durante un evento culturale e musicale nato dal Movimento degli Africani in Italia, Saviano dirà: “Pata Pata è una canzone per cui è stata costretta a 30 anni di esilio. Incredibile! Non parla di lotta tra bianchi e neri, non parla di apartheid. Parla della voglia di danzare, della voglia di essere felici. E questo mette ancora più paura perché rende il messaggio completamente universale e fa aderire questo desiderio di pace e soprattutto di divertimento, alla voglia di un Sudafrica diverso”[97].

Nel suo messaggio di cordoglio, Mandela afferma che è “giusto che i suoi ultimi momenti fossero su un palco, arricchendo il cuore e la vita degli altri”[98]. Con voce calda, melodiosa e sincera[99], ha usato la musica come arma contro l’Apartheid. Le sue canzoni contro la segregazione l’hanno fatta diventare il simbolo dell’opposizione al sistema[100], e lascia un’eredità che incoraggia a vivere una vita di autenticità e coraggio[101] . Quanto alla sua musica, continua ad essere riscoperta, di generazione in generazione, perché il suo ritmo ed i suoi contenuti, tanto legati al Sudafrica, sono nel sangue di tutti noi.

La statua dedicata a Miriam Makeba ad Atteridgeville, vicino Pretoria in Sudafrica[102]
[1] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[2] https://dacb.org/stories/southafrica/malan-daniel/
[3] https://www.sahistory.org.za/people/johannes-gerhardus-strijdom
[4] https://it.alegsaonline.com/art/120490
[5] https://it.gariwo.net/educazione/approfondimenti/apartheid-9861.html
[6] https://www.nationalgeographic.it/storia-e-civilta/2020/07/nelson-mandela-day-leroe-che-ha-combattuto-lapartheid
[7] ‎Khawuleza mama Khawuleza mama Khawuleza mama Fihlan’ amagogogo Nang’ amapolis’ azongen’endlwini mama, khawuleza Nang’ amapolis’ azongen’endlwini mama, khawuleza Jonga jonga jonga yo khawuleza mama, iyeyiye mama, khawuleza Jonga jonga jonga yo khawuleza mama, iyeyiye mama, khawuleza

Nang’ amapolis’ azongen’endlwini mama, khawuleza Nang’ amapolis’ azongen’endlwini mama, khawuleza Jonga jonga jonga yo khawuleza mama, iyeyiye mama, khawuleza Jonga jonga jonga yo khawuleza mama, iyeyiye mama, khawuleza Bathi jonga jonga jonga yo khawuleza mama khawuleza mama khawuleza jonga jonga jonga yo khawuleza mama khawuleza mama khawuleza
[8] http://doo-wop.blogg.org/the-manhattan-brothers-a116517700
[9] https://it.gariwo.net/testi-e-contesti/diritti-umani-e-crimini-contro-l-umanita/morta-oggi-in-italia-miriam-makeba-2183.html
[10] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[11] https://www.palermomania.it/news/lifestyle-mondo/miriam-makeba-11742.html
[12] https://www.sanmarinortv.sm/radio/music-news-c25/miriam-makeba-la-regina-del-pata-pata-a202162
[13] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[14] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[15] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[16] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[17] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[18] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[19] https://ecointernazionale.com/2021/02/miriam-makeba-una-voce-contro-apartheid/
[20] https://www.lawebstar.it/miriam-makeba-90-anni-fa-nasceva-mama-africa-la-voce-degli-oppressi-e-degli-esuli-a-causa-dellapartheid/
[21] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[22] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[23] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[24] https://www.thepresidency.gov.za/national-orders/recipient/manhattan-brothers
[25] https://www.lawebstar.it/miriam-makeba-90-anni-fa-nasceva-mama-africa-la-voce-degli-oppressi-e-degli-esuli-a-causa-dellapartheid/
[26] https://it.gariwo.net/educazione/approfondimenti/apartheid-9861.html
[27] https://www.ilpost.it/2013/03/04/miriam-makeba/
[28] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[29] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[30] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[31] https://www.mandelaforum.it/eventi/21-marzo-1960-massacro-di-sharpeville/
[32] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[33] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[34] https://www.amicidellanatura.it/chi-era-miriam-makeba/
[35] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[36] https://www.npg.org.uk/collections/search/person/mp62832/jomo-kenyatta
[37] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[38] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[39] https://www.lawebstar.it/miriam-makeba-90-anni-fa-nasceva-mama-africa-la-voce-degli-oppressi-e-degli-esuli-a-causa-dellapartheid/
[40] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[41] https://www.singers.com/bio/7246
[42] https://www.lawebstar.it/miriam-makeba-90-anni-fa-nasceva-mama-africa-la-voce-degli-oppressi-e-degli-esuli-a-causa-dellapartheid/ ; https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[43] https://ew.com/article/2008/11/11/miriam-makeba-i/
[44] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[45] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[46] https://www.pbs.org/wnet/african-americans-many-rivers-to-cross/history/plessy-v-ferguson-who-was-plessy/
[47] https://www.oyez.org/cases/1850-1900/163us537
[48] https://ecointernazionale.com/2021/02/miriam-makeba-una-voce-contro-apartheid/
[49] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[50] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[51] https://ecointernazionale.com/2021/02/miriam-makeba-una-voce-contro-apartheid/
[52] https://kinginstitute.stanford.edu/encyclopedia/carmichael-stokely
[53] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[54] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[55] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[56] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[57] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[58] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[59] https://www.ilpost.it/2013/03/04/miriam-makeba/
[60] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[61] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[62] Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata

Hiyo mama hiyo ma nantsi Pata Pata

Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata

“Pata Pata” is the name of a dance we do down Johannesburg way.

And everybody starts to move as soon as “Pata Pata” starts to play – whoo

Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata

Hiyo mama hiyo ma nantsi Pata Pata

Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata

Whoo, every Friday and Saturday night it’s “Pata Pata” time

The dance keeps going all night long till the morning sun begins to shine – hey!

Aya sat wuguga sat – wo-ho-o

Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata

Hiyo mama hiyo ma nantsi Pata Pata

Saguquga sath’ – hit it!

Aah- saguquga sath’ – nantsi – hit it!

Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata
[63] https://shorefire.com/roster/angelique-kidjo/bio
[64] https://www.sanmarinortv.sm/radio/music-news-c25/miriam-makeba-la-regina-del-pata-pata-a202162
[65] https://www.palermomania.it/news/lifestyle-mondo/miriam-makeba-11742.html
[66] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[67] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[68] https://www.europeana.eu/en/blog/miriam-makeba-mama-africa
[69] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[70] https://www.amicidellanatura.it/chi-era-miriam-makeba/
[71] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[72] https://www.jfklibrary.org/learn/about-jfk/life-of-john-f-kennedy
[73] http://www.fidelcastro.cu/en/biografia/fidel-castro-revolutionary-soldier
[74] https://www.elysee.fr/en/francois-mitterrand
[75] https://ethiopiancrown.org/biography-emperor-haile-selassie-i/
[76] https://mondointernazionale.com/domina/miriam-makeba
[77] https://www.ninasimone.com/biography/
[78] https://www.ijc.uidaho.edu/gillespie_dizzy/bio.html
[79] https://www.paul-simon.info/PHP/biography.php
[80] http://hughmasekela.co.za/biography/
[81] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[82] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[83] https://ew.com/article/2008/11/11/miriam-makeba-i/
[84] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[85] https://www.polarmusicprize.org/laureates/miriam-makeba/
[86] Malaika, nakupenda Malaika Malaika, nakupenda Malaika Ningekuoa mali we, ningekuoa dada

Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika

Pesa zasumbua roho yangu Pesa zasumbua roho yangu Nami nifanyeje, kijana mwenzio

Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika

Kidege, hukuwaza kidege Kidege, hukuwaza kidege Ningekuoa mali we, ningekuoa dada

Nashindwa na mali sina We Ningekuoa Malaika Nashindwa na mali sina We Ningekuoa Malaika

Malaika, nakupenda Malaika Malaika, nakupenda Malaika Ningekuoa mali we, ngekuoa dada

Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika Nashindwa na mali sina we Ningekuoa Malaika
[87] https://www.ilpost.it/2013/03/04/miriam-makeba/paul-simon-4/
[88] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[89] https://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_10/moret_miriam_makeba_b831e66a-aef0-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml
[90] https://makebatribute.wordpress.com/2010/03/02/saviano_video/
[91] https://pantheon.world/profile/person/Roberto_Saviano/ ; https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[92] https://vittimemafia.it/18-settembre-2008-castel-volturno-ce-strage-di-san-gennaro-morirono-6-giovani-ghanesi-ibrahim-alhaji-karim-yakubu-qawangaq-julius-francis-kuame-antwi-sonny-abu-justice-eric-affun-yeboa-wiafe-kwadwo-ow/
[93] https://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_10/moret_miriam_makeba_b831e66a-aef0-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml
[94] https://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_10/moret_miriam_makeba_b831e66a-aef0-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml
[95] https://www.palermomania.it/news/lifestyle-mondo/miriam-makeba-11742.html
[96] https://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_10/moret_miriam_makeba_b831e66a-aef0-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml
[97] https://makebatribute.wordpress.com/2010/03/02/saviano_video/
[98] http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/7719793.stm
[99] https://biografieonline.it/biografia-miriam-makeba
[100] https://www.unadonnalgiorno.it/miriam-makeba-la-voce-di-un-popolo-oppresso/
[101] https://theconversation.com/the-legacy-of-iconic-singer-miriam-makeba-and-her-art-of-activism-178230
[102] https://www.ilpost.it/2013/03/04/miriam-makeba/a-worker-repairs-a-statue-representing-s/

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