Elezioni in Lombardia, a che punto siamo con la campagna elettorale?
I candidati dei principali schieramenti, centro-destra, centro-sinistra e Movimento Cinque Stelle ci sono, le liste sono in via di definizione, a loro si aggiunge Liberi e Uguali. Ma cosa sta succedendo in Lombardia? Il passo indietro di Maroni ha sconvolto i piani di molti.
Il candidato Giorgio Gori, partito con molto anticipo per arrivare pronto al momento dello scontro ha impostato la campagna elettorale sul confronto diretto con l’avversario e sulla sua capacità di “Fare meglio”. Come suggerito da Piero Bassetti al teatro Mahler, “La Lombardia è una regione che tende a una tranquilla conservazione che non deve essere aggredita, ma che deve essere catturata e convinta” Gori ha impostato la campagna elettorale nel segno del fair play e sul consumo di scarpe. L’iniziativa “Gori100tappe” nei paesi lombardi prosegue, le sale sembrano piene. I partiti? Tenuti ben lontani, troppo basso l’appeal in questa momento. Mancano ancora quelle due, tre proposte forti che facciano capire come “Fare Meglio”.
Attilio Fontana, alla partenza da tutti ritenuto un candidato moderato e credibile (a Varese da Sindaco si dichiarò orgoglioso del riconoscimento “ Giusto fra le nazioni” dato al partigiano Calogero Marrone) ha impostato la campagna elettorale in puro stile Lega di Salvini. Aver fin dalla prima uscita parlato di “razza bianca” a molti è sembrato uno scivolone, in realtà non è che un messaggio ben chiaro agli alleati, al momento del tutto assenti, e agli avversari. La Lega nel centrodestra non è più seconda a nessuno, se il candidato è loro anche la campagna lo è. In una regione, in cui non si può attaccare chi ha governato e in cui manca una “Fornero” da prendere di mira, si va dritti al cuore del proprio elettorato con il tema a loro più caro, immigrazione&sicurezza. Nel suo tour elettorale non mancano critiche alle politiche del governo su questi argomenti e al PD per ogni problema che gli si pone di fronte.
Dario Violi del Movimento Cinque Stelle non smentisce il marchio di fabbrica, in giro per il territorio a incontrare cittadini puntando su alcuni temi come ambiente e sanità in cui è facile urlare allo scandalo e all’indignazione. Anche loro come la Lega puntano a scaldare il cuore del proprio elettorato e alla campagna elettorale nazionale sperando di trovare giovamento e voti dalla corsa di Luigi Di Maio.
Onorio Rosati, candidato di Liberi e Uguale, dopo la scelta di candidarsi in autonomia e non in coalizione con il PD non ha ancora iniziato la sua campagna elettorale, forse vittima delle stesse difficoltà nazionali del suo partito nella creazione della squadra con cui presentarsi.
Al momento in questa campagna elettorale, già vittima della concomitanza con le elezioni nazionali, manca la Lombardia. Nessuno dei candidati ha ancora al momento espresso il suo disegno per la regione e la sua proposta. Un peccato perché la Lombardia resta la regione numero uno di Italia e meriterebbe una attenzione particolare e proposte concrete per portarla a competere con l’Europa e non solo con le altre regioni italiane.
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