Lo spot “È Casa Tua, decidi tu” più che semplificare inganna
Lo spot “È casa tua, decidi tu”, che di recente è stato messo in circolazione su tv e web da parte del Ministero delle Infrastrutture, ha generato non poco clamore e trambusto soprattutto nel mondo delle professioni tecniche. Lo spot spiega le novità introdotte dallo Sblocca Italia (L.N. 164/14) che nelle intenzioni punterebbe a semplificare, abbattendo i costi, alcune procedure per intervenire e modificare gli immobili.
Partendo dal presupposto che l’iniziativa è meritoria perché oggi più che mai il nostro paese necessiterebbe di semplificazioni e quindi non vi è alcun dubbio che poter gestire lavori di ristrutturazione di case in maniera snella, rapida e a costi limitati sarebbe il sogno di ogni cittadino Italiano; resta il fatto che lo spot ha generato non poca contrarietà nel mondo degli “adetti ai lavori” ossia dei tecnici relativamente al passaggio in cui si afferma che l’accatastamento non sarà più a carico del cittadino ma del Comune. Ovviamente tale nuova disposizione ,che trae la propria legittimità dalla modifica introdotta dallo “Sblocca Italia” ( Articolo 17, comma 1, lettera c, punto 3) all’ articolo 6 comma 5 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia( Dpr 380/01) , potrebbe generare tre ordini di problemi :
- Disallineamenti dei dati con enormi ritardi nell’ aggiornamento della banca dati catastale
- Una vanificazione di quanto disposto nella legge n.122/210 inerente la dichiarazione in catasto dei fabbricati non censiti
- Ripercussioni enormi sulla riforma del catasto di recente avvio.
Nonostante la richiesta di modifica del provvedimento da parte della rete delle professioni tecniche, modifica intesa a mettere in luce, essendo essi direttamente coinvolti giornalmente nei territori con simili problematiche, i limiti di una siffatta semplificazione rendendosi poi disponibili al dialogo e ad un confronto costruttivo, il governo ha inteso proseguire, con forza, su questa strada trascurando ogni motivata osservazione.
Oltre i tre punti sopra detti infatti se ne aggiunge uno ulteriore e tutt’altro che a beneficio dei cittadini ossia quello relativo alle enormi difficoltà di comunicazione tra Comune e Agenzia del catasto ( lentezze comunicative inevitabili in strutture enormi e ancora troppo burocratizzate) che andrebbero a generare nuovo arretrato nell’aggiornamento catastale e conseguente allungamento dei tempi di compravendita immobiliare qualora la planimetria catastale non dovesse essere conforme allo stato reale dell’immobile.
È evidente come la voglia di apparire con uno Spot dei bravi paladini della semplificazione abbia in realtà trascurato la reale fattibilità di un simile provvedimento. E’ un vizio tutto Italiano di guardare il particolare e mai il generale. Una semplificazione seria in ambito edilizio dovrebbe tenere conto di un apparato burocratico al momento non pronto ad un simile passaggio e quindi il primo step da fare avrebbe dovuto essere quello di una serie riforma della PA che ancora invece è lontana dall’essere realizzata.
Ascoltando lo spot si ha la sensazione che il cittadino possa fare tutto da se senza la figura di un tecnico professionista. Questo è fuorviante perché, ad oggi, non esiste un progetto di ristrutturazione che non porti una firma e un timbro di un tecnico che se ne assuma, con professionalità e competenza, la responsabilità. Probabilmente la frenesia e la voglia di comunicare dei buoni risultati ha portato il governo a sottovalutare le enormi conseguenze di uno spot così lanciato attraverso importanti canali di comunicazioni quali la TV . Uno spot quindi, che nella disperata e vitale corsa alla semplificazione da parte del governo in carica forse si è dimenticato per strada delle intere parole.
Nessun commento
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.