Economia
La Russia aggira le sanzioni: Patrick Hansen e il Lussemburgo
CO AUTORE: SIMONE COCCIA
Serie di articoli sul sistema russo di aggiramento delle sanzioni – già pubblicati:
Introduzione: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/maksim-reshetnikov-rosimushchestvo-e-gli-altri-cosi-la-russia-usa-le-sanzioni/
Italia: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/la-russia-aggira-le-sanzioni-vincenzo-trani-e-litalia/
Libia e Malta: https://www.glistatigenerali.com/medio-oriente_russia/haftar-la-spia-che-venne-dal-freddo/
Come fanno gli imprenditori russi a continuare a viaggiare ed amministrare i propri interessi, in un periodo in cui la Russia è gravata da pesantissime sanzioni economiche? La risposta è semplice: si sono preparati in anticipo e, dove possibile, hanno mascherato le proprie attività usando prestanome e scegliendo managers occidentali volenterosi di combattere in difesa degli interessi dei loro clienti. Le sanzioni, infatti, sono un tentativo di congelare i beni degli oligarchi (ville, yacht, azioni societarie), ma hanno completamente mancato l’obiettivo di restringere le attività commerciali, industriali e finanziarie dell’imprenditoria russa.
Perché le sanzioni colpiscano nel miglior modo l’obiettivo, è necessario che tali beni vengano localizzati. Bisogna, insomma, identificare questi gestori patrimoniali occidentali e disvelare le loro reti di protezione dei clienti russi. Per agevolare le indagini, nell’Unione Europea ci si avvale del “registro dei titolari effettivi” (ovvero delle persone che controllano una o più entità aziendali o che traggono profitto dalle loro attività) che, in base alla direttiva comunitaria 2015/849, deve far fronte “alla minaccia del riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, impedendo l’utilizzo improprio dei mercati finanziari a tali scopi”[1].
In molti casi il beneficiario è anche il proprietario legale della società ma, nelle strutture societarie più complesse, il vero proprietario può nascondersi dietro dei prestanome (i cosiddetti “nominee shareholder”) o società di comodo: criminali e cleptocrati sono soliti usare queste strutture per spostare denaro mantenendo segreti i loro nomi. Secondo la direttiva 2015/849, ogni Stato dell’Unione deve dotarsi di un registro centrale: in Italia ad esempio, con il decreto interministeriale 55 dell’11 marzo 2022, è stato istituito il registro dei titolari effettivi che permette di avere un archivio sulla titolarità effettiva delle imprese, mentre sono escluse dal registro le società di persone[2]. Nel 2023 sono 108 le nazioni del pianeta che hanno sottoscritto questo accordo[3].
La successiva direttiva del Consiglio UE 2018/843[4] rende ancora più potente questo strumento, amplia la portata della normativa antiriciclaggio, include nel registro anche prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali, prestatori di servizi di portafoglio digitale, galleristi, gestori di case d’asta e antiquari, sia che commercino direttamente in opere d’arte o che agiscano in qualità di intermediari. Lo scopo è evidente: queste figure professionali, in passato, hanno reso servigi importanti a chi voleva occultare i propri patrimoni e la loro commercializzazione.
Ma la direttiva UE 2018/843 (detta anche V° Direttiva Antiriciclaggio[5]) ha una peculiarità rivoluzionaria: a differenza della precedente, che prevede l’accesso ai registri da parte di “qualsiasi persona o organizzazione che possa dimostrare un interesse legittimo”, l’attuale direttiva prevede l’accesso da parte di “qualsiasi membro del pubblico in generale”. L’obiettivo è consentire a giornalisti o a chiunque sia interessato di ottenere informazioni fondamentali: in questo modo il registro diviene un efficace strumento per combattere la criminalità finanziaria ed il sostegno del terrorismo: è certamente una vittoria importante per la trasparenza, ma che a qualcuno proprio non piace.
La retromarcia della Corte di Giustizia Europea
Il 22 novembre 2022, con una decisione storica, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea blocca tutto. Il tribunale ritiene che la direttiva 2018/843 interferisca con i diritti alla privacy e alla protezione dei dati personali[7]. Il tribunale afferma che l’accesso del pubblico alle informazioni “interferisce gravemente con i diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali”[8]. La decisione ha effetti immediati: il giorno successivo alla sentenza, i registri del Belgio, Lussemburgo e dei Paesi Bassi vengono immediatamente chiusi; anche il registro austriaco blocca l’accesso pubblico[9]. La decisione del Tribunale arriva in risposta alle questioni sollevate dal Lussemburgo[10].
La sentenza riguarda solo l’accesso al pubblico, non quello delle autorità. A patto che queste autorità vogliano sapere. È l’epilogo di una storia iniziata qualche anno prima: il Tribunale lussemburghese è costretto a richiedere il parere di Bruxelles a fronte di una causa intentata da due entità, WM (titolare effettivo di YO, una società di gestione di patrimoni immobiliari registrata in Lussemburgo[11]) e Sovim SA (società lussemburghese del settore immobiliare[12]), contro il Luxembourg Business Registers (LBR), poiché si rifiuta di secretare le informazioni pubbliche del registro[13]. WM è convinto che l’accesso pubblico a tali informazioni avrebbe “esposto quest’ultimo, nonché la sua famiglia, a un rischio sproporzionato e a un rischio di frode, di rapimento, di ricatto, di estorsione, di molestia, di violenza o di intimidazione”[14].
Il sito web investigativo Reporter svela che dietro l’acronimo WM si cela un uomo registrato in rue Wangert nel villaggio di Mensdorf, in Lussemburgo[15]: il suo nome è Patrick Hansen, proprietario ed amministratore delegato della Luxaviation[16], una delle più grandi compagnie di Jet ed elicotteri privati al mondo. Ma se sino ad oggi Hansen, per la pubblica opinione, è soltanto un magnate dei cieli, l’essere divenuto protagonista per aver contrastato e affossato una legge sulla trasparenza accende i riflettori su di lui: cosa ha da nascondere?
La prima acquisizione di Luxaviation viene effettuata da Hansen nel 2010 assieme a Philippe Kauffman e all’imprenditore miliardario Nikolaj Bogačëv[17], un oligarca ex ufficiale del KGB, ex leader del partito conservatore russo e magnate nel settore energetico, proprietario di porti, gasdotti, giacimenti petroliferi e che sceglie la sua residenza nel Lussemburgo[18]: Bogačëv, una volta avviata Luxaviation, cede le sue quote – il 49% – ad Hansen appena un anno dopo[19]. Al momento dell’acquisto, la compagnia ha nei propri hangar un solo aereo, 843,00 € in banca e la licenza di esercizio prossima alla revoca[20].
Nei primi otto anni Luxaviation diviene protagonista di una impressionante scalata: dopo aver acquisito nel 2011 le quote di maggioranza dell’operatore tedesco FairJets[21], nel 2013 prende il controllo della società belga Abelag[22] che, nel 2014, a sua volta acquisisce Unijet[23]. L’acquisto di Abelag da parte di Luxaviation viene finanziato con un prestito quinquennale di 20,5 milioni di dollari concesso da Ackerfield Overseas Limited[24], una società delle Isole Vergini britanniche che appartiene ad Alexander Kolikov, figlio del miliardario russo Valery Kolikov che, nel 2016, viene insignito della Russian Medal of Honor; la sua società, MRTS, si aggiudica numerosi appalti statali, tra cui la costruzione del gasdotto sottomarino Nord Stream 2 tra Germania e Russia[25]. Il finanziamento viene tenuto nascosto: lo stesso Hansen, in un’intervista con De Tijd nel luglio 2014, afferma esplicitamente che l’acquisizione di Abelag è stata pagata con “fondi propri e prestiti bancari”[26].
La svolta arriva nel 2015: Hansen acquisisce il suo più grande concorrente, ExecuJet Aviation Group, dall’imprenditore Dermot Desmond (indagato per elusione fiscale[28]) e dal presidente Niall Olver[29] attraverso una iniezione di fondi da parte di China Minsheng Investments Group, che acquisisce una quota del 30%[30]: l’operazione consente a Luxaviation di fare un salto di qualità, con una flotta di più di 260 aerei, 1700 dipendenti in 22 paesi, che ogni anno effettua 40’000 movimenti e 53’000 ore di volo con oltre 600 milioni di euro di fatturato, seconda solo a NetJets della Berkshire Hathaway del miliardario Warren Buffet[31].
Con i soldi della vendita e l’acquisizione di un socio sconosciuto, probabilmente dal Medio Oriente[32], Niell Olver compra AXIS Flight Training Systems GmbH Zurigo (con hangars in Austria, Romania, Italia e Canada)[33], una società per l’istruzione dei piloti, dotata di una moderna tecnologia che, dopo l’invasione dell’Ucraina, ha vinto appalti importanti nell’Unione Europea[34]. Insieme all’ex proprietario dell’azienda, Christian Theuermann, fonda Aeroset Technology GmbH, con la sede sul Lago di Costanza, che compra rottami di aerei per riprodurre cockpits e comandi di aerei e venderli sul mercato internazionale[35]. Modelli che non vengono usati dalle compagnie aeree ufficiali o dalle forze armate, eppure hanno un mercato.
Tra i clienti c’è A&D Financial Group SA Tortola, che appartiene ad Alexander Kolikov[36]. Costui, insieme a un ex ufficiale sovietico, il tenente Valeriy Kornienko[37] (Cunis Investments Ltd. Tortola[38]), ancora oggi, è socio di Patrick Hansen in Prosea SA Luxembourg[39], il cui maggiore azionista è Jorsta SA Luxembourg[40], una società proprietaria di hangars aerei a Nairobi (Jorsta Investments Ltd. Nairobi[41]), oramai liquidata, il cui azionista è protetto da un nugolo di avvocati lussemburghesi[42]. Inseguendo i documenti ufficiali ci si trova in presenza di un tipico sistema di matrioska, nel quale ogni società ne appartiene ad un’altra, alla fine del cui percorso si trova soltanto una banca d’affari.
Il dono dell’ubiquità
Nel 2019 Hansen è costretto difendersi dalle prime accuse: i finanziamenti utilizzati in Luxaviation proverrebbero da società offshore caraibiche, e l’imprenditore risponde: “Siamo una società per azioni e apparteniamo al 33% al gruppo cinese Minsheng Investment, il restante 70% appartiene a investitori lussemburghesi o belgi. Estremamente deludente per le persone in cerca di scandali”[44]. Ma secondo un rapporto pubblicato da “Organized Crime and Corruption Reporting Project” (OCCRP, una rete globale di giornalisti investigativi[45]), stilato anche in base alle informazioni attinte dal filone “Pandora Papers”, i due russi Alexander e Valeriy Kolikov hanno investito quasi 100 milioni di euro in Luxaviation tra il 2013 e il 2020 attraverso le loro società registrate nelle Isole Vergini britanniche[46].
Per Hansen le Isole Vergini sono un posto come un altro: “Per quanto riguarda le Isole Vergini Britanniche, quando crei una partnership, ad esempio, con una società di Hong Kong, devi trovare una giurisdizione adatta a tutti. Questo è molto lontano dal costituire evasione fiscale”[47]. Nato il 26 dicembre 1972 in Lussemburgo, Hansen possiede una laurea in ingegneria commerciale (Bruxelles), un Master in Business Administration (Montreal) ed inizia la sua carriera nella società di consulenza Arthur D. Little a Londra, specializzandosi in media e telecomunicazioni[48]. Dopo aver poi co-fondato diverse società, nel 2003 entra in Deloitte Luxemburg per esercitare la sua attività in Russia; successivamente dirige l’ufficio del gruppo bancario Fortis Interturst a Mosca; torna in Lussemburgo come direttore finanziario di Young Energy Prize e, due anni dopo, inizia la sua avventura in Luxaviation e, allo stesso tempo, diviene co-fondatore e partner delle società di investimento Saphir Capital Partners, Edison Capital Partners ed European Capital Partners, tre società di gestione di fondi lussemburghesi[49].
Saphir Capital appartiene per il 50% a Otago SA Lussemburgo ed ECP Holdings SA Tortola (la seconda è stata liquidata ed ha ceduto le proprie quote alla prima nel 2019[50]) e per il 50% a Edison Capital Partners SA Lussemburgo[51]. I proprietari di Otago sono segreti, ma li rappresenta Hansen[52]. Edison Capital appartiene alla Bondi Capital SA Lussemburgo, che a sua volta appartiene a Patrick Hansen[53]. European Capital Partners, a partire dal 2010 e fino al 2021, appartiene alla Alva & Partners SA Lussemburgo[54], dopodiché viene rilevata dalla Colombo Wealth SA Lugano e dalla Whitestone Partners Sarl Lussemburgo, due società di gestione fiduciaria di capitali, e Hansen lascia il suo posto in consiglio di amministrazione[55].
Hansen è amministratore o proprietario di un incredibile numero di società tra il Lussemburgo, le Isole Vergini britanniche, Belize, Bahamas, Cipro e altri paesi in tutto il mondo[56]. Graham Barrow, uno dei massimi esperti di riciclaggio di denaro che collabora con Transparency International, Global Witness e Tax Justice Network[57], sostiene: “Quando il nome di qualcuno appare come direttore per più società, e tanto più quando si avvicina a cento, semplicemente non è possibile agire in qualità di dirigente per tutte. Nella mia esperienza, questo numero di direttori è fortemente associato all’essere un ‘delegato’, mentre, in realtà, altri operano dietro le quinte”: secondo Barrow è quindi un probabile prestanome.
Anche Konrad Duffy, un esperto di crimini finanziari presso l’organizzazione no profit tedesca Finanzwende, è della stessa opinione: secondo lui “È quasi impossibile gestire un centinaio di società contemporaneamente”[58]. Hansen, interrogato su questa nebulosa di società, ammette di gestire un numero di aziende “sopra la media”: “Vi chiedete come faccio a gestire tutto questo? Buona domanda. A volte me lo chiedo anch’io. Lavoro fino a tardi, più di dodici ore al giorno […] Non ho hobby come giocare a calcio o giocare a pingpong. Passo il mio tempo a lavorare”[59].
Tanta Russia nel cuore (e nel portafoglio)
Sono i contatti di Hansen con influenti personaggi russi – non solo i soci, ma soprattutto i clienti –ad amplificare l’interesse degli investigatori: tra le dozzine di società offshore che Patrick Hansen amministra, molte sono di uomini d’affari russi, e provengono dal suo legame storico con la famiglia Kolikov[61]. Oltre a Luxaviation, Hansen è amministratore di almeno sedici società di proprietà di quella famiglia[62]; inoltre, dal 2014, acquista, come direttore della London Executive Aviation, una società partecipata di Luxaviation[63], un partner importante: l’ex dirigente del gruppo Gazprom, Alexei Bazhenov[64]. I due sono soci anche nella Aspinal London Group, che commercia pelletteria e accessori di lusso[65].
Il coinvolgimento con clienti russi e cinesi[66] non mette in imbarazzo il Ministero della Difesa belga che, nel 2019, firma un contratto con Abelag (ora Luxaviation Belgium) per 124,5 milioni di euro e della durata di dodici anni, per gestire due jet privati Dassault Falcon 7x VIP, conosciuti come “flotta bianca”[67] e spesso utilizzati dall’esercito e dai membri dell’élite politica belga, compreso il re[68]. Le proteste delle NGO costringono un portavoce del ministro della Difesa ad intervenire: “Il contratto per i due velivoli Falcon 7x è svolto dal gruppo Luxaviation, sia per la consegna del velivolo, sia per la movimentazione a terra a Bruxelles che per la manutenzione. Secondo l’intelligence non ci sono problemi di sicurezza con Luxaviation, gli aerei sono di proprietà di società straniere e sono noleggiati da Luxaviation come da contratto”[69]. Il portavoce rassicura: il Ministero della Difesa non è a conoscenza di un collegamento russo, mentre la SGRS, l’intelligence militare belga, si è rifiutata di commentare[70].
Poi scoppia la guerra, l’Occidente impone le sanzioni, e ciò ha effetti disastrosi nel settore dell’aviazione civile. Gli aerei si guastano, non possono più essere riparati per via dei ricambi che mancano e sono costretti a rimanere a terra: secondo il quotidiano Kommersant, nel 2022 almeno nove compagnie russe hanno smesso di volare[71], e la situazione peggiora rapidamente. Nel settore “business fly” a lungo raggio, la Russia, che da anni rappresenta un’area in crescita, accusa un colpo pesantissimo: circa 469 aerei privati, in Occidente, sono collegati a clienti russi o ucraini, e 50 di questi sono di proprietà russa. Circa il 25% di questi velivoli è registrato in Russia, altri sono registrati nei registri di Malta, San Marino e Austria[72]: tutti voli che, a causa delle sanzioni, sono costretti a rimanere a terra, anche se da una indagine risulta che, nel 2022, oligarchi alla stregua di Igor Shuvalov, Roman Abramovich, Alisher Usmanov, Eugene Shvidler riescano in qualche modo a volare[73].
Anche Patrick Hansen è costretto a lasciare a terra numerosi voli e a cancellare diverse prenotazioni, fatto che, dopo gli anni di restrizioni dovute alla pandemia, getta una lunga ombra di crisi sulla sua compagnia. Hansen parla di seri contraccolpi, racconta di avere a terra almeno il 90% dei suoi velivoli, e sostiene che “il settore dovrà presto affrontare gravi problemi di liquidità”[74]. Ciò nonostante, l’espansione di Luxaviation è inarrestabile: nel marzo del 2021 sbarca negli Stati Uniti, a Miami, proponendo un modello di business diverso, ovvero gestire flotte di terzi, in concorrenza con NetJets, la più grande compagnia aerea privata del mondo[75].
Nel maggio successivo viene annunciata la collaborazione con Lilium GmbH, per sostenere lo sviluppo del jet elettrico a decollo e atterraggio verticale[76]. Nel settembre del 2022 la compagnia annuncia l’incremento della propria flotta di altri sei aerei: George Galanopoulos, amministratore delegato di Luxaviation UK, parla di una fase di forte espansione[77]. Verso la fine del 2022, Luxaviation sbarca in Vietnam, annunciando la collaborazione con Thien Minh Group e con la sua controllata Hai Au Aviation, il più grande operatore di business jet del paese[78]. Il Vicepresidente di Luxaviation è entusiasta: “In tutta l’Asia anche la nostra flotta gestita si sta espandendo. Abbiamo aggiunto un Dassault Falcon 7X e stiamo consegnando un Dassault Falcon 8X alla nostra flotta malese. A Singapore abbiamo aggiunto un Hawker Beechcraft 900XP e un Global 6000 negli ultimi due mesi”[79]. Insomma: la pandemia è un lontano ricordo e la crisi ucraina nemmeno un fastidio.
Patrick Hansen si dice spaventato dalla propria notorietà: “A nessuno piace camminare in una zona pericolosa della città se prima si è fatto scrivere sulla fronte quanti soldi ha in tasca”. Ed è il motivo per il quale chiede alle autorità il segreto sulle sue attività. Eppure l’imprenditore è particolarmente attivo sui social media, dove pubblica racconti dei suoi viaggi e pubblica foto dei suoi familiari, usa generosamente la geolocalizzazione di Facebook, pubblica le sue visite a ristoranti, aeroporti, aziende vinicole, città turistiche; su Facebook e Instagram non perde alcuna occasione per esaltare il suo ruolo e i suoi “enormi profitti”[81].
Viene da pensare che la sicurezza da lui invocata, percorrendo la strada dei tribunali europei per ottenere il segreto sulle aziende a lui collegate, non riguardi la sua vita pubblica, ma quella dei suoi clienti. Specie se si considera il fatto che lui rappresenti oltre 100 società in settori merceologici diversissimi tra loro, il che solleva il sospetto che il suo nome permetta a molti imprenditori russi di aggirare le sanzioni. Almeno fino a quando non ci sarà una qualche autorità europea che decida di analizzare con cura questo grande portafoglio clienti.
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=celex%3A32015L0849
[2] https://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/15020-antiriciclaggio-2022-e-registro-dei-titolari-effettivi.html
[3] https://www.openownership.org/en/map/
[4] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2018.156.01.0043.01.ENG
[5] https://www.giurisprudenzapenale.com/2018/08/15/la-v-direttiva-antiriciclaggio/
[6] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/240049313
[7] https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2022/11/ecj-judgment-invalidates-the-provision-of-amld-v-allowing-access-to-the-beneficial-owner-registers-by-the-general-public
[8] https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2022-11/cp220188en.pdfv
[9] https://www.lexology.com/library/detail.aspx?g=4264600d-40bf-4058-95e5-8ec04715820b
[10] https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2022/11/ecj-judgment-invalidates-the-provision-of-amld-v-allowing-access-to-the-beneficial-owner-registers-by-the-general-public
[11] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A62020CJ0037
[12] https://www.dnb.com/business-directory/company-profiles.sovim_sa.cd389183a26adf7bccb5bac171b2fa9d.html
[13] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A62020CJ0037
[14] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A62020CJ0037
[15] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/240049313
[16] https://www.luxaviation.com/
[17] https://paperjam.lu/article/news-le-luxembourg-se-met-lor-noir
[18] https://paperjam.lu/article/news-le-luxembourg-se-met-lor-noir
[19] https://www.wort.lu/fr/luxembourg/les-contacts-russes-de-patrick-hansen-63ea093ade135b9236d2a87c
[20] https://www.duke.lu/luxaviation
[21] https://www.luxaviation.com/luxaviation-merges-with-the-german-aviation-company-fairjets-gmbh/
[22] https://www.execujet.com/news/2013/07/abelag/
[23] https://www.corporatenews.lu/en/archives-shortcut/archives/article/2014/01/luxaviation-acquires-unijet-and-becomes-third-largest-european-business-aviation-group
[24] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/240022056
[25] https://www.brusselstimes.com/367714/private-jets-used-by-belgian-king-and-pm-linked-to-russian-oligarch
[26] https://www.brusselstimes.com/367714/private-jets-used-by-belgian-king-and-pm-linked-to-russian-oligarch
[27] https://www.businessairnews.com/mag_story.html?ident=14177
[28] https://www.bbc.com/news/uk-scotland-41857222
[29] https://www.corporatejetinvestor.com/news/luxaviation-buys-execujet-098/
[30] https://www.duke.lu/luxaviation
[31] https://www.duke.lu/luxaviation
[32] https://www.timesaerospace.aero/news/training/industry-doyens-invest-in-axis-to-aid-global-growth
[33] Axis Flight Training System on Nexis
[34] AXIS Flight Training Systems Contracts on Nexis
[35] https://www.businessairnews.com/mag_story.html?ident=14177
[36] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/12119709
[37] https://books.google.it/books?id=9564o29p-XkC&pg=RA23-PA5-IA1&lpg=RA23-PA5-IA1&dq=%22valeriy+kornienko%22&source=bl&ots=EfWjZYZFNg&sig=ACfU3U1-j8IyKvBB_nMfA-P0X4-aRsbCnQ&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwimkbOQx8X9AhU37LsIHSpdBwI4ChDoAXoECBYQAw#v=onepage&q=%22valeriy%20kornienko%22&f=false
[38] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/240042635
[39] 2021.12.31 Prosea SA Luxembourg, pag. 11
[40] 2012.07.02 Prosea SA Luxembourg
[41] Jorsta SA on Nexis
[42] 2012.07.12 Jorsta SA Luxembourg
[43] https://www.investigate-europe.eu/en/2023/luxembourg-businessman-offshore-transparency-shutdown/
[44] https://www.investigate-europe.eu/en/2023/luxembourg-businessman-offshore-transparency-shutdown/
[45] https://www.occrp.org/en/
[46] https://www.lemonde.fr/en/les-decodeurs/article/2023/02/21/the-hidden-financial-life-of-patrick-hansen-the-man-who-rolled-back-financial-transparency-in-europe_6016639_8.html
[47] https://paperjam.lu/article/patrick-hansen-probleme-ce-n-e
[48] https://paperjam.lu/guide/biography/0582063192/patrick-hansen
[49] https://paperjam.lu/guide/biography/0582063192/patrick-hansen
[50] https://www.bvibeacon.com/notices-may-30-2019/
[51] 2009.12.15 Saphir Capital Partners SA Luxembourg
[52] 2009.12.09 Otago SA Luxembourg; 2022.09.14 Otago SA Luxembourg
[53] 2006.12.19 Bondi Capital SA Luxembourg; 2007.07.25 Edison Capital Partners SA Luxembourg
[54] 2010.04.14 European Capital Partners (Luxembourg) SA Luxembourg
[55] 2021.04.14 European Capital Partners (Luxembourg) SA Luxembourg
[56] https://www.investigate-europe.eu/en/2023/luxembourg-businessman-offshore-transparency-shutdown/
[57] https://transparencyschool.org/lecturer/graham-barrow/
[58] https://www.occrp.org/en/beneficial-ownership-data-is-critical-in-the-fight-against-corruption/this-luxembourg-businessman-got-europes-corporate-registries-shut-down-but-whose-privacy-was-he-protecting
[59] https://www.investigate-europe.eu/en/2023/luxembourg-businessman-offshore-transparency-shutdown/
[60] https://insightnews.media/luxembourg-businessman-covered-up-russian-leaderships-money-laundering-channel/
[61] https://www.wort.lu/fr/luxembourg/les-contacts-russes-de-patrick-hansen-63ea093ade135b9236d2a87c
[62] https://twitter.com/OCCRP/status/1624015399992844288
[63] https://www.corporatejetinvestor.com/news/luxaviation-acquires-london-executive-aviation-246/
[64] https://find-and-update.company-information.service.gov.uk/company/03117502/filing-history?page=3
[65] https://www.northdata.com/Aspinal+of+London+Group+Ltd.,+Haslemere/Companies+House+06412916 ; https://www.aspinaloflondon.com/?gclid=Cj0KCQiA9YugBhCZARIsAACXxeK4Y3wfvDCw8Tn2XD4iMi1Yu5URb16Lt7nY1j-IM339yWkTc7B6LoMaAgnAEALw_wcB&gclsrc=aw.ds
[66] https://www.cm-inv.com/en/companyNews/699_2.htm
[67] https://www.key.aero/article/belgium-commences-falcon-7x-training
[68] https://www.brusselstimes.com/367714/private-jets-used-by-belgian-king-and-pm-linked-to-russian-oligarch
[69] https://www.brusselstimes.com/367714/private-jets-used-by-belgian-king-and-pm-linked-to-russian-oligarch
[70] https://www.brusselstimes.com/367714/private-jets-used-by-belgian-king-and-pm-linked-to-russian-oligarch
[71] https://www.kommersant.ru/doc/5774914
[72] https://www.regionalgateway.net/business-aviation-feels-impact-of-russian-sanctions/
[73] https://www.theguardian.com/world/2022/mar/31/jets-linked-to-russian-oligarchs-appear-to-have-kept-flying-despite-sanctions
[74] https://www.avfoil.com/helicopter/luxaviation-ceo-over-the-past-55-years-nobody-has-seen-anything-like-this/
[75] https://www.luxaviation.com/luxaviation-launches-us-market-expansion/
[76] https://ir.lilium.com/news-releases/news-release-details/lilium-establish-airline-operations-europe
[77] https://www.luxaviation.com/luxaviation-expands-its-global-fleet-with-arrival-of-six-aircraft/
[78] https://www.luxaviation.com/luxaviation-group-and-thien-minh-group-to-partner-in-the-vietnamese-market/
[79] https://www.luxaviation.com/luxaviation-group-enjoys-apac-growth-and-heads-for-avalon-2023/
[80] https://www.google.com/imgres?imgurl=https%3A%2F%2Flookaside.fbsbx.com%2Flookaside%2Fcrawler%2Fmedia%2F%3Fmedia_id%3D1041776795863636&imgrefurl=https%3A%2F%2Fm.facebook.com%2Fluxaviation%2Fphotos%2Fpatrick-hansen-ceo-of-luxaviation-group-recently-sent-a-heartfelt-email-message-%2F1041776795863636%2F&tbnid=L2HPGrjJ7vm3SM&vet=12ahUKEwiTyMzJjcX9AhUxh_0HHcPcDAcQMygUegUIARDYAQ..i&docid=Fb0jIIo0nzoikM&w=542&h=360&q=patrick%20hansen%20luxaviatio&ved=2ahUKEwiTyMzJjcX9AhUxh_0HHcPcDAcQMygUegUIARDYAQ
[81] https://taxjustice.net/press/one-year-on-russian-oligarchs-can-more-easily-evade-eu-sanctions-thanks-to-eu-court-ruling/
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