Governo

Turismo, ci sarà un ministero: il leghista Centinaio è in pole

14 Maggio 2018

Le trattative sul contratto di governo tra Lega e Movimento5Stelle andate in scena in questo fine settimana ci consegnano, sul turismo, una certezza: ci sarà un ministero o qualcosa di simile ad esso. Per il quale, come prossimo ministro, si parla con sempre maggiore insistenza di Gian Marco Centinaio, confermato capogruppo della Lega al Senato, uomo della ristretta rosa dei fedelissimi di Matteo Salvini.

La partita sul turismo, perché potesse avere la dignità istituzionale che merita e che si attendono abbia i principali stakeholders del settore dopo la disgraziata stagione di Dario Franceschini e Dorina Bianchi, era apparsa in salita. Sabato la bozza di accordo predisposta dai cinquestelle non conteneva infatti il turismo tra la ventina di punti oggetto del contratto.  Una scelta, questa, coerente con l’indicazione, prima delle elezioni, di Alberto Bonisoli come ministro della cultura  di un ipotetico governo monocolore. Bonisoli, classe 1961, non ha in effetti alcuna competenza in fatto di turismo potendo vantare, nel suo curriculum, il ruolo di “Head of Institute” per NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti, accademia privata nata nel 1980 a Milano. E tutto, dunque, aveva fatto pensare che con i cinquestelle al governo si sarebbe riproposta la configurazione del Mibact in salsa franceschiniana.

L’omissione del turismo che nel nostro Paese produce quasi il 12% del Pil -, tra i punti del programma, è apparsa invece singolare, oltre che inaccettabile, alla pattuglia dei leghisti presenti al tavolo. Per i quali sarebbe stato un vero autogol non fare emergere un tema considerato una priorità programmatica della Lega. La notizia ha cominciato a circolare nell’ambiente, ci sarebbero state prese di posizione forti da parte di alcuni “portatoti di interessi” di peso e la conseguente pressione, unita al lavorio ai fianchi dei grillini da parte di Salvini e dei suoi, hanno prodotto il risultato sperato per la Lega: il turismo è diventato un caposaldo del contratto di governo. E con esso ha preso corpo un altro punto fermo: il ministero al turismo ed allo sport e/o agli affari regionali (o un dipartimento ad hoc prodromico alla nascita di un vero e proprio ministero con portafoglio) assegnato alla Lega, mentre il ministero alla sola cultura attribuito ai cinquestelle.

Tutto liscio, dunque? Non proprio. Perché, nelle scorse ore, si sarebbe riaperta la competizione sulla persona da designare ai vertici del ministero/dipartimento. In pole ci sarebbe sempre Centinaio, forte peraltro di un gradimento da parte della gran parte delle associazioni di categoria anche imputabile al fatto di essere considerato un addetto ai lavori prestato alla politica; ma i grillini avrebbero rimesso in pista Mattia Fantinati, deputato che in prima persona ha lavorato alla redazione del programma sul turismo, ispirato da una ricerca condotta dal sociologo del lavoro Domenico De Masi.

Una mossa, quella del M5S, che potrebbe in realtà nascondere un altro nodo nella contrattazione su poltrone di governo e sottogoverno, destinata ad aprirsi ufficialmente domani, una volta liquidata la versione definitiva dell’intesa sul programma.

@albcrepaldi

 

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