Tasse
Tassa di soggiorno d’oro per alcune città italiane nonostante meno turisti
Molti dei comuni nostrani chiedono cifre più alte per la permanenza, sebbene rispetto al 2022, gli arrivi e le presenze nelle varie regioni abbiano fatto registrare un calo. Lo rivela una indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno pubblicata dal quotidiano il Sole 24 Ore
Al termine di quest’anno, molte delle città italiane, incasseranno più denaro rispetto al 2022 ed al 2019, come introiti derivanti dalla tassa di soggiorno. Dunque, una imposta di permanenza in alcune regioni del nostro Paese, d’oro, secondo quanto rivela la ricerca condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno, pubblicata dal quotidiano il Sole 24 Ore. Il gettito complessivo ammonterà, infatti, a 702 milioni di euro, un vero e proprio record. La motivazione principale di questo aumento, sarebbe da imputare all’introduzione della tassa di soggiorno da parte di molti comuni e la conseguente richiesta ai turisti di adeguarsi al rialzo del costo della vita.
Occorre specificare che, la tassa in questione, non è da ascrivere alla categoria delle tasse, quanto delle imposte, che equivalgono ad un prelievo verso tutti i contribuenti, vedi per esempio l’IRPEF. Nel caso di specie, l’imposta è richiesta ai turisti che devono soggiornare in una delle nostre città. Si tratta di una denominazione impropria utilizzata e tramandata nel tempo.
La normativa nazionale, in tal senso, regolamenta solo alcuni parametri da rispettare, come la destinazione dei proventi, ovvero l’esclusivo impiego per il settore turistico, e il tetto massimo da richiedere: 5 euro al giorno per gli alberghi più stellati.
Ad ogni modo, nella scorsa legge di bilancio, è stata adottata una norma per portare la soglia massima della tassa di soggiorno da 5 a 10 euro, solo per quelle città con un numero di turisti superiore a 20 volte rispetto alla popolazione media tra il 2017 ed il 2019. E, l’ISTAT, ha evidenziato come a poter usufruire di questa possibilità siano : Rimini, Venezia, Verbania, Firenze e Pisa. Mentre, Firenze ha portato l’imposta da 5 ad 8 euro al giorno e, la Capitale, lo scorso luglio, ha approvato aumenti fino a 10 euro per gli hotel a 5 stelle.
La stessa Roma, infatti, risulta essere la città d’Italia con la cifra più alta di incassi per tassa di soggiorno: 120 milioni di euro in un anno, numero destinato ad un incremento nei prossimi tempi. Si pensi che, Milano, ha invece incassato 28,9 milioni di euro, Firenze 24,7, Venezia 15,1, Napoli 7,4, Bologna 5,8, Torino 4,7, Verona 2,4.
Pur avendo una destinazione esclusiva per il turismo, molti comuni italiani utilizzano questi soldi per chiudere il bilancio in attivo o in pareggio, o ancora, finanziare interventi di manutenzione idrica e stradale, ecc, molto poco sfruttate abitualmente dai turisti.
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