Beni comuni

L’ultima spiaggia

17 Dicembre 2022

È strano, è veramente strano. Ho atteso qualche giorno prima di scrivere perché mi era sembrato di aver letto e sentito male o che la notizia fosse stata mal riportata e poi strumentalizzata da questa stampa che non sa far la stampa, sempre cattivi i giornalisti, sempre di parte, soprattutto sempre di sinistra quelli cattivi.

Eppure è vero, è vero, è vero, cantava Ornella Vanoni ai tempi che furono.

Daniela Santanchè, neoministra del Turismo, l’ha proprio detto: bisogna liberare le spiagge dai tossicodipendenti e dai rifiuti.

Bene, mi sono detto. Finalmente un ministro che vuol fare le cose, assumerà un sacco di gente per ripulire le spiagge dai rifiuti così le persone che andranno al mare non si feriranno con chiodi e vetri rotti.

No, il concetto non era quello ma questo: le spiagge libere vanno date al migliore offerente perché così i nuovi titolari della concessione le terranno pulite e i tossicodipendenti non ci andranno perché dovranno pagare.

Che poi dovranno pagare anche le persone che tossicodipendenti non sono, in un paese libero dove esistono non solo le spiagge libere ma pure i boschi del demanio, che è roba di tutti. Forse demanio era un concetto estraneo nella mente da premio Nobel della ministra. Proprio non ci arrivava.

Ma aggiunge, la miserella, la ragione, perché rivendica con orgoglio le sue affermazioni, sempre. Bisogna dare le spiagge libere a gestori italiani perché sennò arrivano gli investitori stranieri e non si riuscirà più a mangiare la nostra pasta colle vongole e le melanzane alla parmigiana.

Capirete perché io credevo di aver sentito male. Un ministro della Repubblica che, anziché difendere le spiagge PUBBLICHE le vuol dare in affitto agli amici suoi imprenditori o ai migliori offerenti, così sfacciatamente non si era mai sentito. In effetti poi uno si fa una strana idea delle donne al governo, dopo i pessimi esempi di Thatcher, Truss, May, Kaili, Merkel, Palin, e tante altre orrende ovunque nel mondo – oltre a quelle nostrane che si sono avvicendate nei ministeri soprattutto nei governi di destra e che hanno prodotto danni notevoli – e stenta a ricordare quelle brave. Il pessimo si fa sempre strada più agevolmente del migliore, perché è più evidente.

La neoministra è proprio pessima e io sono pure convinto che nemmeno al signor Meloni alla fine vada bene, stento a credere che si possa identificare, lui che viene dalla Garbatella, in una che gli negherebbe la spiaggia libera della sua infanzia, solo per darla in gestione a privati o a sé stessa, o per non far pesare troppo il suo macroscopico conflitto di interessi, al suo compagno o al suo socio bilionario che la renderebbe un resort di lusso.

Eppure Meloni tace. Tanto baldanzoso nel far valere il diritto dei più deboli che poi uno si chiede quali siano codesti deboli che ha in testa colui. Che differenza che c’è tra l’urlare in campagna elettorale perenne e il governare.

Non c’è nulla da fare, non si vede niente di buono all’orizzonte, perché è impossibile. La formazione culturale di codesta gente è prossima allo zero, si danno tutte arie da belle twighe e basta: Carunchio, i ricchi sono meglio perché sono ricchi, punto e basta. Che equivale all’enormità che diceva colla più grande naturalezza quell’altro sciagurato socio della pitonessa: i poveri non creano posti di lavoro e quindi è inutile aiutarli perché vanno aiutati i ricchi.

Sarà assai divertente (divertente è una parola volutamente grossa) vedere gli elettori che credevano in una destra sociale, a cui si erano rivolti dal momento che la sinistra socialista è ormai da tempo evaporata insieme a tutti i mali del mondo dal vaso di Pandora. Delusi, eh? E cce credo, bestie che non siete altro! Credevate che il signor Giorgia Meloni mantenesse le promesse? State cominciando a rendervene conto che a colui dei poveracci non gliene frega niente?

Ah… state cominciando a notare che sta storia del reddito di cittadinanza voi non l’avete capita tanto bene. E nemmeno la storia delle pensioni. E nemmeno il fatto che di sanità pubblica se ne parli sempre meno, colle trovate di Giorgetti, qualcuno si ricorda che voleva abolire i medici di famiglia per mandare tutti al pronto soccorso. Prontissimo, come no, con attese in ambulanza di ore prima di essere soccorsi. E notate pure che non si capisce perché se i contagi di qualsiasi cosa aumentino le mascherine siano state abolite. Confesso che è oscuro pure a me.

Io mi sono fatto l’idea che tutti ’sti gran cervelloni lì, in questa destra, come pure in buona parte di quella che si considerava “sinistra”, non ce ne stanno proprio e che tutti ’sti pagliacci improvvisino o si lascino convincere che ciò che propongono abbia un senso. Perché poi non c’è stata questa rivolta veramente inviperita da parte di un’opposizione verso codeste parole scialbe e insensate. La pitonessa ha la sciolta loggorroica e le è venuto fuori di tutto, no, sì, qualche protestina, ma nessuna richiesta di dimissioni immediate come chiunque, in qualsiasi parte d’Europa. D’altro canto il signor Meloni ha appena dichiarato che non ci vuole più Europa in Italia ma più Italia in Europa, intendendo chissà che cosa. Poverelli, senza più il lume della ragione.

Voglio trovare un senso a questa storia / Anche se questa storia un senso non ce l’ha cantava Vasco Rossi, ma lui sperava che ’sto senso Domani arriverà lo stesso. Io non credo proprio.

Comunque spero che ciò che arrivi sia un intero branco di tapiri d’oro al ministero del Turismo come regali di Natale. D’oro, insomma… dorati, gesso dipinto colla porporina. Sarebbe sprecato per una simile ministra qualsiasi cosa di maggior valore. Però il tapiro dorato è ormai un simbolo dell’inadeguatezza per tutti. Anzi, per farla più pertinente, cento camion dovrebbero scaricare tonnellate di sabbia e poi farci pascolare mille tapiri d’oro, davanti alla porta del ministero. Santanchè, ti tocca. Ma sono convinto che porterai ancora la tua faccia in giro. In realtà non è più la tua da un pezzo, ossia da quando è stata sostituita da tanti pezzi di silicone. Forse è ancora un po’ anche tua, nel senso che il silicone l’hai comprato. E comunque, oltre a non poterti ascoltare, nun te se po’ guardà, parodia di te stessa.

Metteranno mai un ministero dell’estetica e del buongusto?

 

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