Mobilità
Incidenti stradali, il “caso Paolini”: quando un colpo di tosse uccide
Martedi scorso, 17 luglio, Alessandra Lighezzolo viaggiava su una Fiat 500 quando la Volvo guidata da Marco Paolini l’ha tamponata scaraventando e ribaltando la vettura della donna. Gravemente ferita, è stata prima dichiarata cerebralmente morta ed è deceduta ieri 20 luglio.
L’attore, sinceramente affranto, è stato dichiarato indenne da alcol e ha consegnato il cellulare per le verifiche di possibili telefonate coeve agli attimi dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, appare verosimile che tutto sia dipeso non da un semplice colpo di tosse, ma da una salve di tosse perché nel primo caso la distrazione interviene per meno di un secondo. Nel secondo caso, colpi di tosse ripetuti a breve distanza evocano la distrazione che incide come per l’invio di un sms, ossia per una durata di almeno 30 secondi e quindi per una guida cieca autostradale di circa 1 km alla velocità di 120 km/h.https://www.glistatigenerali.com/auto_turismo/istruzioni-minime-guida-nel-solleone/.
Andrà ovviamente verificato il tipo di impatto e l’intervento della frenata, ammesso che sia stata tentata. Starnuto e colpi di tosse a causa di un errore di climatizzazione possono anche uccidere come nel caso in questione. Aria fredda e deumidificata evocano tosse iperreattiva anche nel più sano dei guidatori, figuriamoci negli asmatici o rinitici che assommano al 25% dell’intero cluster di driver italiani ( circa 10 milioni di guidatori).
Quello più complessivo della sicurezza stradale è un problema che la politica finge di non vedere. Non v’è giorno che non si conti una carneficina di morti, feriti, invalidi e danni per un ammontare di circa 33 mld/anno in Italia e 775 in Europa. Il fenomeno ha assunto le caratteristiche dell’emergenza europea in cui la dimensione italiana è tassello parimenti allarmante e, malgrado questo, le nostre Istituzioni si sono rivelate indifferenti ed insensibili nei fatti. Ogni anno il numero delle vittime degli incidenti stradali, nel territorio dell’Unione europea, raggiunge cifre drammatiche. Sono oltre 40.000 morti e più di 1.7 milioni di feriti, tra pedoni, ciclisti, passeggeri e conducenti. Anche se in progressiva riduzione, attualmente si registrano cifre ancora elevate e per ridurre il numero delle vittime, il Parlamento europeo ha approvato una serie di proposte legislative in diversi ambiti, dalla progettazione della struttura frontale dei veicoli, all’orario di lavoro dei camionisti, fino alla sicurezza delle gallerie stradali per arrivare alla riduzione decisa della velocità consentita ( 30 km/h in area urbana dove avviene il 76% dell’incidentistica).
Cari Toninelli e Grillo, Ministri Infrastrutture e Salute rispettivamente, vogliamo farci carico della questione?
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