Governo
Enit, fotografia di una riforma fallita
«Io registro che l’Enit, dal punto in cui è partita dopo il commissariamento, ha un apprezzamento molto positivo tra gli operatori del settore». Così si esprimeva il ministro Dario Franceschini, intervistato dalla giornalista di Piazza Pulita Giulia Cerino, ad aprile dello scorso anno. Al di là della scontata difesa d’ufficio di quella che è di fatto una sua creatura, è lecito chiedersi che film su Enit sia stato dato in visione a Franceschini. Perché la riforma di Enit, a quasi tre anni dal suo varo ed a ben quattro anni dalla sua previsione, si è rivelata un mezzo disastro. Benché il bilancio dello Stato abbia assegnato all’Ente 84 milioni di euro per il triennio 2016-2018, una parte consistente di tali risorse non saranno spese. Il motivo? Molti dei progetti inseriti nel piano triennale di Enit sono rimasti inattuati. E l’ente nazionale sul turismo si è sostanzialmente limitato ad organizzare delle fiere, per i cui allestimenti ha speso in due anni ben due milioni di euro. O a realizzare poche e non significative azioni di promozione territoriale. Come un surreale tour denominato #Saliaborgo, nel quale gli stessi dirigenti di Enit sono stati testimonial principali di un tour in motocicletta in alcune aree del Centritalia raccontato attraverso gli account social.
IL CAOS SUL PERSONALE
Ha pesato certamente il caos generatosi dopo la trasformazione in ente pubblico economico: la grandissima maggioranza degli ex dipendenti è fuggita e ad oggi operano nella sede centrale a Roma 24 dipendenti su 70 posti previsti dalla dotazione organica. Deve far riflettere il fatto che la procedura di selezione per 21 profili, aperta 14 mesi fa, non sia ancora stata chiusa. Le sedi estere, poi, private di una figura di responsabilità dirigenziale – presente invece nelle sedi estere delle agenzie di promozione dei nostri competitor – , vivono da tempo una situazione di abbandono. Negli scorsi mesi, inoltre, Roberta Milano, la risorsa su cui l’ente aveva puntato per il proprio rilancio, si è dimessa. Ufficialmente per motivi famigliari, ma in realtà proprio a causa dell’impossibilità di poter tradurre i piani in azioni concrete. Una selezione, conclusasi nei giorni scorsi, dovrebbe portare alla direzione marketing e promozione in sostituzione della Milano, come previsto, Maria Elena Rossi, attuale direttore generale di Piemonte Marketing – DMO Piemonte S.c.r.l. e considerata molto vicina a Evelina Christillin. Sull’esito della selezione pesa, però, un ricorso formalizzato nelle scorse settimane da un concorrente ed almeno un altro ricorso che dovrebbe arrivare a breve sul tavolo di Enit. Non è filato tutto liscio anche su un’altra nomina.
IL CASO DELLA NUOVA DIRIGENZA VARATA BYPASSANDO MIBACT
Come riportò Gli Stati Generali a novembre dello scorso anno sulla base di un documento di cui poté prendere visione, il Cda presieduto da Evelina Christillin varò una modifica alla struttura organizzativa attraverso la creazione di una nuova direzione aziendale: quella per gli affari giuridici, affidata all’avvocato Massimo Perrino. Quest’ultimo proviene da Promuovitalia e, come racconta Wikispesa, è noto alle cronache perché “seguiva come esecutivo sul campo i progetti Lavoro e Sviluppo (L&S) – progetti da cui sono scaturite inchieste giornalistiche oltre che giudiziarie – , divenendo poi responsabile del servizio legale e come tale custode degli audit interni relativi all’accesso abusivo al sistema informatico e alla falsificazione delle fatture L&S”. La nomina di Perrino, che peraltro non vanta alcuna esperienza dirigenziale in materia, ha provocato un vero e proprio caso. A seguito del pezzo de Gli Stati Generali, il Mibact, con una lettera firmata dal direttore generale del turismo Francesco Palumbo, ha fortemente censurato “la mancata sottoposizione all’autorizzazione dell’amministrazione vigilante-Mibact delle operate modifiche al regolamento di organizzazione ed alla contemporanea nomina a dirigente dell’avvocato Perrino”. Dalla lettera di Palumbo è dunque scaturita una presa di posizione del Collegio dei revisori dei conti di Enit, che di fatto prende le distanze dal Cda, affermando “che i provvedimenti in parola – creazione di una nuova dirigenza e nomina di Perrrino – sono stati presentati al Cda senza consentire un preventivo esame degli stessi e della relativa documentazione da parte dell’Organo di controllo e quindi il Collegio non ha potuto esprimere in quella sede la propria valutazione”.
LE GRANDI INCOMPIUTE DI ENIT
Nomine a parte, ci sono delle grandi incompiute nell’attività messa in campo da Enit. Basti pensare all’attesa riforma dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, grazie a cui garantire flussi continui di dati (Big Data compresi) per calibrare la strategia di promozione e vendita del brand Italia: l’Osservatorio, ad oggi, è invece ancora nel limbo. Con il risultato che Enit non dispone di un panel di dati attendibili nemmeno su basici indicatori come arrivi e presenze di stranieri in Italia e deve affidarsi alle rilevazioni campionarie della Banca d’Italia. Un altro buco nero è la mancata attuazione del piano di digitalizzazione, che avrebbe dovuto contemplare, tra le altre cose l’ennesimo rifacimento del portale Italia.it (per cui sono stati stanziati 4,3 milioni di euro), la creazione di un HUB nazionale per l’innovazione digitale nel turismo (a cui sono stati destinati 800 mila euro), la realizzazione di un piano nazionale di social media marketing. Su tutto ciò nulla o quasi si è mosso.
ENIT SVUOTATA DI FUNZIONI PROPRIE
In questa situazione di stallo, funzioni di Enit sono state direttamente prese in carico dal Mibact o affidate ad altri attori: l’ultimo esempio è rappresentato dall’assegnazione di un contributo pari a mezzo milione di euro da parte del Mibact al coordinamento Commissione speciale Turismo della Conferenza delle Regioni e Province autonome per mettere in campo attività di progettazione di una piattaforma digitale e di valorizzazione del turismo enograstonomico e montano. Attività, queste, proprie di Enit. Che qualche problema organizzativo deve pur averlo, se nella sua home page l’ultima news riportata risale addirittura a 65 giorni fa.
@albcrepaldi
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