Turismo
Compie 70 anni la ‘voce’ delle vacanze sulla spiaggia di Rimini
Qualche settimana fa, dopo una trentina d’anni scarsa, a Rimini è tornata una di quelle grandi altalene che ondeggiavano – in acqua – davanti alla battigia. E che piacevano tanto ai bimbi e agli adulti prima che un progressivo disinteresse le facesse cadere nel dimenticatoio. Nei giorni in cui se ne celebra, allegramente, il ritorno, un altro pezzo della storia non solo riminese ma dell’’estate italiana’ e delle vacanze dal Dopoguerra a oggi, sale alla ribalta. La Publiphono fa 70 anni. Compiuti proprio sabato scorso se si tiene conto che il primo ‘vagito’ risale al 23 di luglio del 1946.
Detta così, la prima reazione – pure giustificata – potrebbe essere un bel ‘echissenefrega’. Ma, steso su un lettino di un litorale romagnolo, chi non ha mai sentito gracchiare uno di quegli altoparlanti bianchicci per avvisare che il piccolo Stephan – tanto c’era sempre un piccolo Stephan tedesco con il costumino a righe a perdersi in spiaggia – era atteso dalla mamma alla zona ‘tal-dei-tali’ sotto lo sguardo vigile del ‘Bademaister’, il bagnino?
Ecco, la Publiphono Rimini – fresca settantenne – è questa cosa qua. Colonna sonora, ininterrotta, delle ferie di milioni di italiani e stranieri passati sulla Riviera. Cui gli altoparlanti, oltre a ricordare miriadi di piccoli con indosso un costumino rosso-verde-blu-bianco-rosa-a-tinta unita-o-a-a righe-o-a-pois smarriti e ritrovati, hanno indicato dove andare a mangiare o a ballare la sera; hanno spiegato di non-fare-il-bagno-subito-dopo-avere-mangiato, invogliato a prendere questa o quella motonave che partiva-da-qui-per-arrivare-lì e che, prima del ritorno, avrebbe accompagnato il viaggio con-piadina-sardoncini-e-un-bicchiere-di-vino. Soprattutto hanno tenuto a battesimo e celebrato, di stagione in stagione, il classico tormentone vacanziero – quel motivetto che entrava in testa e non usciva più – o la ‘musica solare’ di Raoul Casadei a fare capolino. Il racconto della notte e dei suoi mille locali. Rievocato recentemente, quel racconto, in una mostra fotografica sulla Rimini degli Anni 90, paradigma dell’Italia che fu.
Quella che oggi si chiama Publiphono – e che corre veloce pure su Internet e social media – era stata fondata, nel 1946 subito dopo la Guerra e in piena ricostruzione da Renato De Donato, Sergio Zavoli e Glauco Cosmi, con il nome ‘Voci della città’ e l’intento di raccontare notizie mescolando informazione e pubblicità. Il servizio prevedeva, come ora, la trasmissione di notizie due volte al giorno – molto seguite dai cittadini – grazie ad alcuni altoparlanti fissati sui palazzi risparmiati dalle bombe. Nel corso degli anni ribattezzata Publiphono, la realtà nata dall’intuizione di De Donato, Zavoli e Cosmi si è spostata al mare trasmettendo notizie utili, musica, pubblicità, informazioni , da un punto all’altro della spiaggia di Rimini.
“Fu così – si legge sul sito della Publiphono tratto da ‘La mia Rimini 100 anni di sport’ di Sergio Zavoli, Sergio Neri e Italo Cucci – che da un gruppo elettrogeno trovato all’aeroporto, un microfono che veniva da ‘Radio Tripoli’, due giradischi per miscelare le musiche, una decina di altoparlanti rinvenuti nel vecchio magazzino dei pompieri, piazzati nei punti più alti dei palazzi rimasti in piedi chissà come – e uniti da un cavo che partiva da una specie di studio radiofonico ricavato da un appartamento con qualche finestra ancora al suo posto nacque un novo genere di giornale”.
E, prosegue il racconto del volume, “credo non sia mai esistito un quotidiano che raggiunge la gente attraverso le finestre: invece, all’ora stabilita, spalancate le imposte, la gente si metteva ad ascoltare il giornale. Lo richiamammo Publiphono, pensando che con quell’acca in mezzo come philarmonica l’iniziativa avrebbe guadagnato in autorevolezza. A volte, quando una notizia finiva in una corrente d’aria, poteva arrivare anche all’altro capo della città…”.
Oggi, con l’altalena tornata a volteggiare in mare, quell’idea compie 70 anni. Ben portati.
(Immagine tratta dalla pagina Facebook della Publiphono Rimini)
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