Acqua
Como: la dura vita del barcaiolo taxi driver
Sul lago con la sua barca, “natante da diporto” – mi corregge subito Andrea Testone – da sei anni trasporta, con diversi altri colleghi anche loro muniti del medesimo natante, turisti che arrivano da tutto il mondo. Con l’avvento dei vip, primo tra tutti George Clooney, oggi l’attività non dura più 5 mesi l’anno (da Maggio a Settembre) ma tutti e 12 i mesi: da Gennaio a Dicembre.
Sabato 18 Novembre, quando lo raggiungo sul pontile di Como a ridosso della stazione, ha appena congedato dei turisti che si sono goduti un giro di quasi un’ora.
È l’effetto del clima: la tempetura veleggia verso i 18° gradi. Sembra quasi primavera, ma manca un mese a Natale.
L’incontro tuttavia avviene perchè lo scorso 3 Agosto un’ordinanza del sindaco ha bloccato l’accesso al lago ai natanti da diporto sopra i 40 cavalli . In piena stagione, “come un fulmine a ciel sereno”. Immediata è stato il ricorso al Tar che in prima istanza ha dato ragione ai “taxi driver”.
Il Comune inoltre ha promesso di mettere mano alla materia, garantendo d’individuare eventualmente altro pontile da cui fare partire i natanti.
A distanza però di quattro mesi non ci sono ancora risposte precise. “Navighiamo a vista” – accoglie il mio suggerimento metaforico – indicando comunque una necessità evidente ed empirica. Senza una regolamentazione chiara, provvedimenti come quello d’agosto rischiamo di generare un lucro cessante, danni d’immagine, obblighi di restituzione di caparre pagate anticipatamente da clienti che si prenotano mesi prima per un giro in barca.
Oltre a depauperare la città di possibili introiti, colpendo l’indotto tra ristoranti, bar e alberghi.
Andrea, appare un uomo mite e gentile. Chiede semplicemente che venga sbrogliata quanto più rapidamente questa matassa. “Togliere a noi, significa fare incassare anche meno soldi all’erario.”
Segno che la remunerazione di un’attività come questa è sicuramente florida.
“Nelle scorse settimane abbiamo realizzato una barcolada per i bambini colpiti da autismo. È stato un momento intenso per noi, per i bambini e anche per i loro genitori.”
Andrea si mostra orgoglioso. Perchè togliere un servizio così, per chi ama andare sul lago e di questo fare un professione, è una sconfitta per tutti. “Anche per i bambini più fragili.” E lo dice con cognizione di causa: quando torna a casa ha due piccoli marmocchi che lo aspettano.
Barcaiolo e con un’anima: il senso della vita stando su di una barca e incontrando il vento, lo s’incrocia spesso guardando l’orizzonte.
Perchè sottrarre uno sguardo diverso sulla vita “per le imbarcazioni sopra i 40 cavalli e pur avendo una patente nautica?”
Sul lago di Como infatti, “se non hai la patente nautica sei comunque autorizzato a poter guidare liberamente un natante sotto i 40 cavalli”
Non tutto, torna
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