Turismo

Ecco come fare per non sbagliare a scegliere le vacanze

19 Settembre 2017

Hai passato buone vacanze estive? Sei riuscito a conciliare riposo e divertimento? Se non sei rimasto completamente soddisfatto e a settembre non senti l’energia per ricominciare forse la meta che hai scelto non era giusta per te. Ma come fare a capire di cosa abbiamo davvero bisogno in vacanza? Lo abbiamo chiesto a Graziano Capponago del Monte, giornalista di viaggio, socio Gist (Gruppo italiano stampa turistica) e co-fondatore dei blogmagazine www.SvizzerAmo.it e www.AustriAmo.it dedicati rispettivamente al turismo in Svizzera e Austria.

Quando scegliamo la vacanza sbagliata per noi?

«La vacanza sbagliata è quella che non ti ha lasciato dentro niente. Gli eventuali inconvenienti tecnici (treni o aerei in ritardo, alberghi non adeguati) sono certamente delle grandi seccature ma sono fatti contingenti. Se vogliamo banalizzare, pura sfortuna indipendente dalle proprie responsabilità. La vacanza sbagliata nasce a monte. Quando ci si lascia tentare dalle “offerte irrinunciabili” o si cerca di forzare la propria natura per il gusto di provare qualcosa di nuovo. Se ti piace il mare, è inutile che prenoti tre settimane in Alto Adige tanto per provare; se ami visitare le città e i musei, una settimana alle Maldive è un incubo. Se non ti piacciono spettacoli e intrattenimenti vari, una crociera di dieci giorni non è il viaggio per te. Questo non vuol dire che non si debba sperimentare qualcosa di nuovo, solamente di fare attenzione e non volere strafare la prima volta che si affronta la novità.

Un’altra vacanza sbagliata è quella in compagnia con persone che non hanno i tuoi gusti e interessi, fossero anche i tuoi migliori amici. Il rischio di rotture di rapporti è molto forte».

Secondo te quanto è importante la componente psicologica nella scelta di una vacanza?

«Sta diventando sempre più importante. Purtroppo la situazione attuale di crisi, catastrofi naturali, terrorismo sta creando nella gente l’ansia di viaggiare. Non per nulla sono le destinazioni (a torto o a ragione) considerate più sicure quelle che stanno aumentano i flussi turistici. Valga l’esempio dell’Italia che è stata vista generalmente come meta più sicura rispetto alla Francia. Un altro aspetto legato alla sfera emozionale è l’aumento del turismo esperienziale. Non è più “Vado in quel posto e faccio qualcosa”, ma “Vado a fare qualcosa di mio interesse, in quel posto”. La dimostrazione sta nel proliferare di operatori specializzati e sempre di nicchia come turismo enogastronomico, culturale, sportivo, cicloturismo».

Avventura e relax sono incompatibili?

«Avventura e relax devono andare di pari passo. La soluzione ottimale sarebbe quella di dedicare parte del tempo a una e parte all’altra. In ogni caso ritengo che la vacanza non debba essere una prova di sopravvivenza o una sfida alle proprie capacità. Il confine tra l’una e l’altra cosa è dato dai propri limiti».

Come bisogna fare per scegliere la vacanza giusta?

«Scegliere bene è facile e difficile allo stesso momento. Per prima cosa bisogna avere le idee chiare su quello che si vuole fare, sui luoghi che si vuole visitare e su quanto si può o vuole spendere. Per questo è importante informarsi molto bene. I mezzi ci sono. Stampa specializzata, web, blog, guide, libri, programmi televisivi… Non c’è niente di peggio di trovarsi nel mezzo di un viaggio senza più disponibilità finanziaria. Un fine settimana a Bratislava, in Slovacchia, costa tre volte meno di uno a Reykjavik, in Islanda. Ma anche prenotare un soggiorno in Oman con temperature sopra i 50° o trovarsi tra i tifoni tropicali nelle Filippine perché si è sbagliato il periodo dell’anno non è particolarmente gradevole».

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