Mobilità
auto: Occhio alle patologie della vista
Guidare con il sole negli occhi, senza lenti protettive, significa mettere a rischio la sicurezza stradale.
La vista si affatica anche perché la strada è piena di superfici che riflettono i raggi del sole dando fastidio agli occhi. Per non parlare dello stress, della tensione nervosa, per chi guida col sole ma senza lenti protettive. E a lungo termine si possono instaurare patologie croniche gravi.
le componenti della luce solare nocive per la vista.
La luce solare è composta da uno spettro di radiazione termica ed energia radiante dall’infrarosso, a bassa energia, a una maggiore energia nel blu e nel violetto. Sono queste ultime rifrazioni ultraviolette le componenti nocive della luce solare con particelle ad alta energia, causa di malattie oculari. A differenza di quanto si pensi comunemente, la retina non viene lesa dagli ultravioletti, in genere assorbiti dalla parte anteriore dell’occhio, dove causano malattie differenti.
Malattie oculari da esposizione alla luce solare
Le patologie oculari causate dalla luce solare (cataratta, la degenerazione maculare, lo pterigio, cancro dell’epitelio pericolare e fotocheratite) possono portare alla cecità e comunque, sono invalidanti o limitanti la guida. In periodo primaverile-estivo sono frequenti le congiuntiviti che peggiorano a causa della luce solare. Ne sanno qualcosa gli albini che, a causa dell’assenza di melanina, sono costretti, anche a luce poco intensa, a portare occhiali protettivi. Le patologie congiuntivali, acute e croniche, sono causa di lacrimazioni e prurito, impediscono una guida serena per la ricerca spasmodica del fazzoletto e quindi obbligano il guidatore ad altro utilizzo delle mani. Ma indipendentemente da questo riducono il visus per il film umido che bagna la superficie dell’occhio.
Quali lenti adottare?
La protezione delle componenti oculari dunque si concentra sulle radiazioni ultraviolette più pericolose. Molto importante, oltre al fattore protettivo, il fattore comfort. Un filtro confortevole viene tendenzialmente indossato per un tempo molto più lungo, diminuendo il dosaggio di luce Blu ricevuta nel tempo. Il miglior filtro dovrebbe quindi essere il più possibile protettivo e al tempo stesso confortevole per indurre l’utilizzatore a prolungarne l’utilizzo. Importante è ridurre l’ammiccamento che può evocare una risposta lacrimale, negativa quando si guida. Le diverse condizioni ambientali richiedono lenti che aiutino a filtrare in modo selettivo la luminosità.
lenti color cannella se la giornata presenta sole variabile o poco intenso, è consigliabile utilizzare attenua la luce blu consentendo una maggior definizione dell’ambiente circostante.
lente scura in presenza di sole intenso è consigliabile una (grigia, marrone o verde): si riduce l’abbagliamento garantendo minor affaticamento oculare.
lenti sfumate orizzontalmente, che garantiscono – a seconda dell’inclinazione delle visuale – una variazione di filtro a discrezione del conducente. Le lenti polarizzate aiutano ad attenuare i raggi riflessi da superfici specchianti, quali lunotto e parabrezza.
Tutte dotate del marchio “CE”
Solo due parole sulla qualità degli occhiali. rivolgetevi a un venditore autorizzato: i prodotti in regola riportano il marchio “CE” sulla montatura e una nota informativa. Attenzione: una lente scura “tarocca” inganna la pupilla, e non si riduce per proteggersi dagli ultravioletti, con il rischio di danni.
Durante la guida, in giornata soleggiata, togliere gli occhiali da vista in prossimità di una galleria per evitare l‘effetto cecità del passaggio brusco dalla luminosità al buio, specie se la galleria non è illuminata a dovere.
Prima dell’uscita, 10/15 secondi prima, indossare gli occhiali per evitare il fenomeno dell’abbagliamento (dall’oscurità alla luce solare).
Guidare con patologie oculari
Cataratta e Glaucoma sono le principali malattie oculari che limitano la vista. Il glaucoma colpisce il 2% della popolazione oltre i 40 anni e comporta, una progressività nella lesione e distruzione del nervo ottico fino alla cecità.
Alla guida con glaucoma
La patologia è subdola e proprio che si manifesta patologia temibile perchè comporta una riduzione del campo visivo periferico e laterale. Così il guidatore non si accorge delle vetture che sopraggiungono lateralmente e quando entrano nel campo visivo è già tardi. Nella guida notturna conferisce maggior rischio nell’attraversare le gallerie e altre zone in cui il buio si presenta improvvisamente.
Alla guida con Cataratta
Più benigna ai fini prognostici ma non per questo meno temibile alla guida, la cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale biconvessa, posta all’interno della cavità oculare, appena dietro all’iride.
La cataratta è la principale causa di cecità trattabile presente in tutti i paesi del mondo e colpisce soprattutto persone sopra i 60 anni. Oltre i 65 anni, circa la metà della popolazione sviluppa una cataratta ed oltre i 75 anni la percentuale raggiunge il 90%.
Al contrario del glaucoma, la cataratta è precocemente avvertita dal paziente (una sorta di velo o tendina sull’occhio) e da qui deriva la diagnosi tempestiva.
Alla guida. Particolari difficoltà si possono registrare in caso di giornate soleggiate o luminose o in condizioni di variazioni brusche della stessa luminosità (entrata ed uscita di galleria con effetto buco nero. È una frazione di tempo, minima, per l’adattamento della pupilla che si dilata in ingresso e si restringe in uscita. Ma in quella frazione si vede pochissimo e spesso ciò pone le premesse per l’incidente, se, ad esempio, una vettura è ferma all’ingresso della galleria stessa. Inoltre anche la luce frontale (fari delle vetture) può impedire la visione. Per evitare o limitare questo problema si può ricorrere ad occhiali scuri che tuttavia sono limitanti il visus nelle variazioni di luminosità come nelle gallerie.
Altre condizioni non di pertinenza oculistica possono portare al deficit del visus:
Diabete per un’atrofia del nervo ottico
Uveite e malattie congiuntivali per il velo di secrezioni che umettano eccessivamente il globo oculare.
Prima di mettersi in viaggio controllare empiricamente lo stato del visus fissando un cartellone a distanza di 4/5 metri per leggerne il contenuto o un quadro per verificarne bene i contorni. In presenza di lampi, scotomi o fastidi come le ” mosche volanti” meglio non guidare.
Biblio
Ferrara A. et al., Fisiologia Clinica alla guida, Piccin, 2015, Capp. 4-5.
Slides della Collezione Didattica del Prof. Edoardo Motolese, Università di Siena
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