Mobilità
Auto: vescica ribelle e pit stop autostradale
Mettersi in auto con problemi urinari potrebbe trasformare il viaggio in tormento, alla ricerca di un autogrill spesso assente o con le toilette perennemente occupate.
I disturbi più frequenti sono la prostatite nell’uomo giovane e maturo, l’ipertrofia prostatica dell’uomo anziano, la cistite nella donna.
Come si manifestano?
pollachiuria (urinare frequentemente);
urgenza minzionale (all’improvviso si avverte la necessità di urinare immediatamente, tragica evenienza specie si è in coda);
stranguria (si avverte dolore e bruciore durante la minzione);
mitto insufficiente (durante la minzione la pressione del flusso dell’urina è ridotto);
attesa minzionale (si ha difficoltà ad iniziare la minzione nonostante si avverta un forte stimolo);
senso di svuotamento vescicale incompleto (dopo la minzione, si avverte la sensazione di non aver svuotato completamente la vescica);
In particolare i disturbi urinari alla guida possono manifestarsi in modo ingravescente in alcune categorie di lavoratori (ad esempio i tassisti, i camionisti o comunque le persone che viaggiano molto in macchina). I lunghi viaggi, presupponendo la posizione statica alla guida, determinano un aumento della congestione del pavimento pelvico per ristagno venoso causato dalla compressione del pavimento pelvico sulla prostata.
Sempre per effetto della guida possono riacutizzarsi i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica, dovuta all’iperplasia della componente ghiandolare. La patologia colpisce circa l’80% degli uomini tra i 70 e gli 80 anni e le manifestazioni cliniche non sono correlate alle dimensioni della ghiandola. Altri disturbi alla guida: cistite, cioè infiammazione vescicale causata dalla stasi urinaria, coliche renali, innescate da disidratazione con comparsa di dolore acuto addominale con localizzazione lombare.
Il Pit Stop autostradale
Non sempre i tempi autostradali o dell’esodo consentono il rispetto pieno dei tempi fisiologici, come avviene quando si è a casa od in ufficio.
Il motivo per cui la donna resiste di più è perché la sua vescica è in diretta relazione con l’utero che, se non è stato gestazionale, è leggero e poco disteso. Un organo virtuale! Tuttavia, durante la gravidanza, indipendentemente dal mese di gestazione, la pollachiuria può essere presente, all’inizio per stimolazione ormone e dalla 28° settimana (circa settimo mese) per compressione sulla stessa vescica da parte dell’utero e del feto.
Nell’uomo invece la vescica, nel suo tratto basale, è in contiguità con la prostata, organo spesso ingrossato nell’anziano o infiammato nel giovane poco attento o che non ha seguito i consigli di igiene sessuale. Una regola comportamentale per l’uomo,anche giovane senza disturbi, è quella di non stare seduti in auto per ore consecutive per evitare appunto un risentimento prostatico.
Distensione vescicale e frequenza di minzione. Quando si viaggia dunque bisogna porre molta attenzione, e qualche volta programmare il numero delle soste, per evitare le infezioni vescicali. Spesso avviene che si salti un pit-stop o che per motivi legati al traffico si salti una tappa. Ciò si traduce in un errore! Infatti, la sua forza di contrazione della vescica è inversamente proporzionale al raggio od al suo diametro (r). Tanto più è distesa la vescica, tanto meno essa si svuoterà. Si potrà avere dunque un primo svuotamento poco efficace e successivamente dopo 15-20’ sentire di nuovo lo stimolo per una minzione questa volta efficace. Inutile dire che gli altri passeggeri noteranno questo raccorciamento dei tempi!
la dieta da seguire consiste nell’aumentare le bevande per frequenza e quantità, assumendo liquidi leggeri, poco addizionati di zucchero e sali minerali inutili. Frutta e verdura sono il leit-motiv estivo. Ma ai fini della integrità dell’apparato urinario, la lista degli alimenti da evitare è piuttosto consistente. Innanzitutto birra e alcolici, elettivamente lesivi della vescica e della prostata. Inoltre spezie, pepe, thè, caffè sono da evitare per i soggetti che presentano già affezioni prostato-vescicali. Mentre banane e kiwi, per il loro contenuto potassico sono affatto da consigliare.
evitare percorsi accidentati: infatti buche, dossi e scaffe accentuano il moto sussultorio a bersaglio prostato-vescicale, liberando eventuali micro-calcoli che possono evocare dolenzia fino alla colica.
bere molto perché il muscolo vescicale ha necessità di ampie quantità di sali minerali e di potassio per un’efficace contrazione
bere in regime di continuità (mediamente 1litro ogni ora di viaggi) perché la disidratazione, specie in questi mesi di caldo intenso, favorisce crampi muscolari agli arti inferiori, con disagio nella modulazione della forza sui pedali, possibile tachiaritmia, contrazione della diuresi e possibile ri-accentuazione di fenomeni irritativi vescicali.
Interrompere periodicamente la posizione assisa in macchina perché il peso continuo sul pavimento pelvico porta ad un aumento della frequenza urinaria. Pertanto occorre programmare un tragitto in cui si possa usufruire di una toilette (reale o improvvisata, come talora avviene) almeno ogni 75’-90’ e non più ogni due ore. Nelle vetture Premiun è presente un alert acustico, programmabile, che invita alla sosta ogni 2, 4 ore etc.
Raccomandazioni: effettuare frequenti soste, ogni ora, per almeno 5 minuti, sgranchendosi le gambe, effettuando anche qualche piegamento sulle stesse; adeguata idratazione; evitare di trattenere l’urine ma effettuare la sosta appena compare lo stimolo minzionale.
Auto & Farmaci per la disfunzione erettile
Dal 1998, ossia da quando è stato introdotto in commercio il capostipite Sildenafil (Viagra), seguito poi da Tadalafil (Cialis) e Levitra, le vendite hanno registrato progressivi incrementi. L’Italia è il secondo paese in Europa per consumi, dopo l’Inghilterra, con oltre 86 milioni di compresse vendute in 15 anni. Nel 2013 ne sono state acquistate 12 ogni minuto. L’età media dei consumatori, secondo statistiche accreditate, sembra permanere sui 50-55 anni. Ma si registrano i primi dati con un abbassamento di queste fasce d’età, a testimonianza della progressiva riduzione dei sintomi virili a partire dai 35-40 anni. Il fenomeno inquietante è che si registra una crescente assunzione di questi farmaci, a scopo ludico, anche in fasce d’età giovanili (III e IV fascia d’età, dai 20 ai 40 anni), ciò che impone un maggior controllo nel rilascio della patente o della sua conduzione.
Rischio cardiovascolare: Sussiste una percentuale di rischio cardiovascolare poiché il sildenafil può indurre ipotensione da vasodilatazione ma anche eventi più gravi come infarto miocardico, aritmie ventricolari, angina pectoris. Inoltre esiste una interazione farmacologica con vari farmaci dalle statine alla vitamina K.
Tossicità oftalmica: sono stati segnalati possibili effetti avversi a carico delle strutture dell’occhio con offuscamento della vista, l’iperemia congiuntivale, il dolore oculare e la fotofobia.
Consigli per la guida con questi farmaci
Le reazioni avverse di non poco conto, come la crisi ipotensiva o di riduzione del visus che alla guida, possono rivelarsi esiziali alla guida e occorre sfatare il mito che tale categoria di farmaci sia appannaggio solo delle età mature o senili. In questi casi, specie durante il fermo di polizia, sarebbe utile una minima indagine anamnestica da parte delle le forze dell’ordine, fino all’analisi del sangue ad hoc.
Ferrara A. Fisiologia Clinica alla guida, Piccin, Padova, 2015, Cap. 13 in collaborazione con Francesco Sasso
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