Governo
Taxi express gratis per ubriachi
Il capitano non riesce a star zitto. Più volte abbiamo rimarcato il valore del silenzio ma per lui è impossibile rinunciare a qualsiasi tipo di incontinenza. Scoppia per le tante idee che gli vengono in mente e il bisogno di esternarle perché il mondo possa diventarne beneficiario è troppo, poverino.
L’ultima proposta, almeno da quello che so io, perché di certo la sua produzione di idee fantastiche non conosce sosta, è quella di pagare il taxi ai giovani che escono dalla discoteca e che devono tornare a casa. Purché la loro casa stia nel raggio di 20 o 30 km. Che non è poi molto, visto che quei giovani, pur di andare in discoteca si riuniscono dai paesi e dalle città anche lontani da quella discoteca. Infatti l’esperimento ha avuto un esito che definire ridicolo è volerlo elogiare.
I tassinari hanno portato i giovinastri briachi (se non addirittura fatti di chissà quali sostanze) alla prima fermata dell’autobus utile per tornare a casa, probabilmente perché la loro casa era chissà dove, ben oltre i 20 o 30 km.
Anche solo pensare che un’idea così potesse funzionare è da dementi.
Ma non solo. Il capitano si è fatto consigliare non da esperti ma da influencer. Probabilmente perché nella sua testa di fruitore e consumatore patologico di social gli influencer sono esperti di qualsiasi cosa.
L’influencer che ha avuto il colpo di genio dei taxi per gli ubriachi, che il governo ha subito accolto come idea geniale, è Nikita Pelizon. Mi direte: ma chi cazzo è? No, non è un premio Nobel. E nemmeno una che ha ricevuto premi letterari o lauree ad honorem. È una modella triestina di circa 29 anni, è dei Pesci, ha qualche tatuaggio, sembra abbondante chirurgia plastica, almeno in faccia, ed è anche “diplomata” come vincitrice del Grande Fratello Vip 2022.
Sembra pure che, oltre a fare la bella di professione faccia anche la pittrice, le sue irrinunciabili opere le potete vedere qui:
https://www.chiecosa.it/news/2023/04/15/gf-vip-7-nikita-pelizon-polemiche/
Interpellata al tavolo di lavoro governativo, la sventurata rispose. Siccome il tavolo governativo è composto di geni ancora più geniali, come il capitano Salvini, oggi, ahimè, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, l’idea della modella è parsa innovativa e valida ed è stata approvata a furor di politici. Poi è stata testata. Non poteva essere che quello, l’esito. D’altro canto quale può essere il risultato di un’idea bislacca e partorita senza alcun’altra analisi perché anche solo il significato di analisi per coloro significa forse un prelievo di sangue e niente più?
Ma il grave è un’altra cosa. Chi li paga quei taxi? Naturalmente lo Stato, ossia noi, mica Salvini o la superdiplomata vip del GF coi soldi del proprio conto corrente privato. Tanto, mica sono nostri i soldi, li pagano gli italiani. Prima gli italiani! Poi, casomai, noi.
Perché mai noi contribuenti dovremmo pagare il taxi a migliaia di giovinastri briachi o in viaggio in qualche paradiso artificiale perché coloro hanno deciso così mentre invece ai disabili, solo per fare un esempio, non è assicurata sempre un’assistenza in molte zone del paese? Oppure si tagliano gli asili nido o la mensa scolastica per chi non può pagarsela? Oppure la scuola e la sanità sono in condizioni disastrose?
Evidentemente i giovani che vanno in discoteca e che ne escono fradici alle sei del mattino sono dei cittadini più rispettabili di altri e bisogna anche facilitarli coi taxi gratis pagati anche dai disabili che invece devono restare in casa per mancanza di servizi. Ma io propongo anche di più, paghiamo loro un albergo a cinque stelle, dopo la discoteca, così riposano perfettamente fino a mezzogiorno, almeno, e tornano in famiglia, dove magari li aspettano papino e mammina. Poveri cari, perché rischiare?
Per fare un esempio dello scempio di denaro pubblico derivante da questa proposta oscena, racconto un aneddoto. Io sono disabile ma ho la fortuna di poter guidare e pochi giorni fa ho osato andare a trovare degli amici a cena. Sono tornato a casa verso le due e contavo di parcheggiare nei posti (pochissimi) a disposizione 24h dei disabili vicino casa. Naturalmente trovo i due posti riservati occupati da ben tre auto non autorizzate. Chiamo allora i vigili per la rimozione e mi risponde un giovane molto molestato dalla mia chiamata a notte fonda, rispondendomi che appena si fosse liberata una pattuglia l’avrebbe inviata ma che se pensavo di parcheggiare in quei posti avrei potuto scordarmelo perché il Comune di Palermo, per quel mese, non aveva fatto l’accordo coi carri attrezzi dell’AMAT, l’azienda degli autobus che si occupa delle rimozioni. Faccio notare al vigile perché allora si chiami ancora servizio rimozioni, visto che non rimuovono una minchia fritta anche se chi chiama per la rimozione avrebbe pieno diritto. Lui mi dice anche sgarbatamente che è così e che devo cercarmi un posto dove lo trovo e mi chiude il telefono. Così cerco per una mezzora, a notte fonda, un altro parcheggio che trovo, ahimè, nell’unico spazio dove non si dovrebbe parcheggiare, ossia le strisce pedonali. Ma non avevo altra scelta. Altrimenti avrei dovuto dormire in macchina perché parcheggiare a 500 metri da casa significava poi farmi la stessa strada col girello e al buio perché la strada dove abito la notte non è illuminata ed è, naturalmente, piena di buche sia sulla carreggiata sia sui marciapiedi (come TUTTA la città) e di escrementi canini che i padroni non si portano via come invece dovrebbero. Dovrò scrivere al sindaco Lagalla per fargli presente la situazione e sapere se anche lui pagherà i taxi ai giovani che escono dalle discoteche, ma dubito che qualcuno leggerà le mie ragioni, meno che mai a ferragosto. Tutto questo, col sindaco Orlando non era mai successo. Mi era già capitata un’avventura simile, all’epoca del sindaco Orlando, ma l’attenzione ai disabili era allora ben più alta e cortese. Chissà che cosa è successo nel frattempo, forse tagli al personale e storno di spese verso settori più consoni, secondo la nuova giunta comunale di Lagalla, di destra, naturalmente, che ieri, apprendo, si è raddoppiata gli stipendi, giusto per sottolineare, prima di andare in vacanza.
Per me gli ubriachi delle discoteche potrebbero andare a schiantarsi senza alcun problema contro il primo platano che incontrano. Non sarebbe assolutamente una perdita per la società, al contrario. Forse sarò cinico, ma che bisogno ha la nostra società di giovani ubriachi e fatti di chissà che cosa che si sfiniscono in discoteca storditi dal rumore, perché chiamarla musica è un’offesa, senza concludere alcunché? Purtroppo quegli irresponsabili non mettono a repentaglio solo la loro vita, guidando, ma anche quella di gente che non c’entra niente e che magari va al mattino presto a lavorare, in bicicletta o in motorino o in auto o anche semplicemente a piedi. Ma chissà quali idee geniali partoriranno la pluripremiata Nikita o il capitano ministro per ovviare a questi problemi. Attendiamo con trepidazione le nuove gestazioni.
La deresponsabilizzazione dei giovani, che avviene prima di tutto in famiglie dove i genitori, quando ci sono, non fanno altro che dire sì a qualsiasi desiderio o minchiata del figlio in quanto il bambino prima e il ragazzo poi non va assolutamente inibito perché sennò poi in futuro li odierà, frutto di un concetto educativo malato e privo di fondamento, è uno dei problemi fondamentali della nostra società del futuro.
Certo, quando il presidente del Senato, senza alcuna indagine delle forze dell’ordine se non la propria, interroga e assolve il proprio figlio, che è tornato a casa dopo la discoteca con una ragazza drogata e sembra averla stuprata col suo consenso, dice lui, capiamo come mai l’attuale governo faccia di queste proposte affidandosi agli influencer. Nessuno di loro riesce a mordersi la lingua dieci volte prima di parlare e dire solenni minchiate. Altro esempio d’incontinenza della Destra.
Prima andrà a casa questo governo meno danni gravi, se non gravissimi, farà a questo paese che pure l’ha eletto, sciaguratamente. Bisogna anche dire che all’opposizione non si mostrano persone all’altezza della situazione e che i precedenti leader della “sinistra”, vedi Renzi, sono stati capaci di far disgustare l’elettore medio di quella che un tempo era forse una sinistra migliore. Adesso che il governo ha dimostrato e dimostra continuamente di non essere in grado di concepire nient’altro che disastri l’opposizione avrebbe delle chances ma sarà in grado di spiegarle agli italiani anestetizzati o disgustati e, soprattutto, offrire un’alternativa almeno riparatrice?
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