Infrastrutture
Sì TAV, finalmente
Oggi la Camera ha approvato in maniera definitiva la Convenzione con la Francia che dà il via alla costruzione del tunnel internazionale della Torino-Lione. Un impegno multimiliardario, che peraltro verrà in buona parte cofinanziato dalla UE.
Per una volta la ragione ha avuto il sopravvento sugli isterismi, sulle bufale diffuse, su chi propaganda l’arretratezza e l’oscurantismo e magari il no ai vaccini insieme alla scemenza delle scie kimike.
Non è forse un caso che l’approvazione abbia dovuto attendere l’entrata in servizio della galleria di base del San Gottardo, lo scorso undici dicembre: Frejus, Gottardo e Brennero sono i tre tunnel che consentiranno all’Italia del futuro di commerciare con i Paesi d’Oltralpe eliminando la barriera delle Alpi. Al contrario delle vecchie ferrovie che vanno (il Gottardo) o andranno a sostituire (Frejus e Brennero), potranno essere usati da treni lunghi, pesanti, capaci di caricare senza problemi ogni tipo di camion o container, diminuendo fortemente il traffico degli stessi nella delicata area alpina, con costi competitivi che adesso sono impensabili. Ad essi si aggiungerà il Terzo Valico fra il porto di Genova e la pianura padana, mentre a est la “Porta dei barbari” ha caratteristiche fisiche meno impegnative e vede la ferrovia Pontebbana già in funzione da tempo, almeno dal lato italiano.
Dalla pianura padana alla penisola ci saranno a breve un corridoio ferroviario moderno che da Bologna arriverà, via Bari e Taranto, fino al porto di Gioia Tauro e più in là un altro verso Firenze e poi Livorno e La Spezia da un lato, Roma, Napoli e Salerno dall’altro. Se si costruirà il Ponte sullo Stretto, la lunga teoria di camion che intasa le nostre autostrade potrà sparire fin da Palermo e Catania.
La battaglia antistorica degli ostinati in Piemonte non si fermerà certo, ma non sarà più in grado di tenere il Paese fermo, obbligandolo all’uso eccessivo di camion che vede adesso. Il futuro sarà più rispettoso dell’ambiente, nonostante le panzane propagandate per troppi anni.
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