Trasporti
Ryanair, molto rumore per quasi nulla. O per non venderle Alitalia
A leggere la stampa italiana, la linea aerea low cost irlandese Ryanair si troverebbe in una crisi gravissima, che provocherà danni enormi ai suoi passeggeri. Pagine e pagine di articoli, dichiarazioni di ministri e viceministri, con perla di un giornale milanese:
“Ryanair scorretta. Non lasciamo Alitalia nelle loro mani”
La realtà è che l’allarmismo sembra esagerato e pure interessato. Tutti i giorni da qui alla fine di ottobre saranno cancellati circa cinquanta voli, che a detta della compagnia rappresentano il 2% di quelli programmati. All’aeroporto di Milano Orio, che è la principale base nel continente europeo, saranno cancellati 3 decolli sui 100 circa che, vado a memoria, ci sono ogni giorno.
L’aritmetica dice che cancellare il 2% dei voli per una cinquantina di giorni equivale grosso modo a cancellare il 100% dei voli per un giorno soltanto, quello che succede quando ad Air France, British Airways o Lufthansa c’è uno sciopero.
Inoltre, siccome le cancellazioni di Ryanair avverranno per colpa della compagnia aerea, che ha gestito male il numero massimo di ore che ciascun pilota può volare in un anno, limite che esiste per prevenire stanchezza eccessiva e perché molti suoi piloti sono passati alla concorrenza che offre salari più alti, i passeggeri che si vedranno cancellato il volo con meno di quattordici giorni di preavviso avranno diritto ad un cospicuo rimborso, diversamente da quelli vittime degli scioperi, che altro non possono pretendere che il rimborso del biglietto.
Cancellare il 2% dei voli vuol dire anche che qualche passeggero potrà magari partire qualche ora prima o dopo, se lo desidera e se la tratta che gli interessa prevede più voli al giorno . Con uno sciopero di 24 ore non c’è la stessa possibilità, salvo che in Italia per le fasce orarie protette.
Intendiamoci, Michael O’Leary, il padrone di Ryanair, proprio non è un santo, fa (tanti) soldi spremendo aerei, aeroporti, piloti, assistenti di volo, enti locali esattamente quanto può e non si è mai trattenuto dal canzonare i concorrenti in difficoltà. Chi di spada ferisce, di spada perisce e ora tocca a lui, che oggi ha cancellato una prevista conferenza stampa a Milano Malpensa, per non dare ai giornalisti l’occasione di gettare altra benzina sul fuoco.
Tuttavia è certamente un genio che ha rivoluzionato il trasporto aereo europeo, dà lavoro (e poco stipendio e meno ancora tutele à la Camusso) a un sacco di gente, manda su e giù per il continente milioni di persone, toccando ferro non ha mai avuto incidenti con vittime, non ha peli sulla lingua ad esempio quando definisce la Brexit un’idiozia pericolosa e, soprattutto, questo problema di Ryanair è principalmente dovuto ad un aggiustamento delle normative che non si ripeterà. Per la carenza di piloti dovrà aumentare i loro stipendi e non saremo noi a piangere per lui. Io mi accontento di sapere che paga le tasse, in Irlanda dove gliene chiedono poche e che non devo pagare io le tasse per mantenere Ryanair in vita, come invece mi capita con Alitalia.
C’è da sospettare invece della stampa italiana, così pronta a dare addosso a Ryanair in modo esagerato. Bluff o no, Ryanair si è candidata a comprare una larga parte di Alitalia, evidentemente a qualcuno non piace e allora perché non provare a squalificare Ryanair e impedirle di comprare e pagare Alitalia, togliendo finalmente questa piaga sanguinosa ai contribuenti?
La scadenza elettorale ha consigliato ai Tedeschi di rinviare la soluzione del caso Air Berlin a lunedì mattina, il giorno dopo le elezioni. Entrata formalmente in crisi a Ferragosto, probabilmente il caso verrà chiuso prima che finisca settembre.
Alitalia, già fallita più volte e rianimata inutilmente da Colaninno e i suoi capitani coraggiosi, da Air France, da Intesa Sanpaolo, da UniCredit, dalle Poste, da Etihad, linea aerea sexy a cinque stelle per cui ogni anno, da anni, è previsto il pareggio entro dodici mesi e il profitto dopo ventiquattro, è entrata in Amministrazione Straordinaria il 2 maggio, ha ottenuto seicento milioni di finanziamento a sei mesi a carico di noi contribuenti e tranquillamente si parla di estendere la scadenza del prestito e prevedere l’operatività in Amministrazione Straordinaria per almeno altri nove mesi, nonostante ci sia un bando per venderla al miglior offerente.
Purché il miglior offerente non sia Ryanair…
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