Infrastrutture
M5S, annuncio a sorpresa: ‘Addio ai rimborsi accise per i camionisti’
Superare l’utilizzo di combustibili fossili: parliamo di uno dei punti chiave del programma elettorale del Movimento 5 Stelle in tema di trasporti. Ma concretamente cosa significa questo cambio di rotta? Cosa significa in termini economici ‘eliminare i sussidi alle fonti fossili nei trasporti‘ nel medio periodo e ‘porre fine alla dipendenza dei trasporti dalle fonti fossili, ad iniziare dal petrolio‘, come riportato nel programma di Governo di Di Maio? A pesare il valore reale (in termini di costi e di tassazione) di questo obiettivo, sulla carta sacrosanto in termini ambientali, è stata l’ex presidente nazionale Fita, oggi rappresentante di Alis, Cinzia Franchini.
“In Italia tutto il trasporto merci (sia in conto terzi che in conto proprio) riceve un importante contributo statale per il rimborso delle accise sul carburante. Parliamo di circa a 700 milioni di euro solo per quanto riguarda il conto terzi, al quale va sommato quello relativo al conto proprio di cui non si è a conoscenza del peso complessivo. Questi rimborsi sono fissati da una delibera europea che ha di fatto l’obiettivo di uniformare, per quanto possibile, il costo del carburante in Europa. Ebbene, essendo come noto le accise in Italia sul carburante le più alte d’Europa (pesano circa il 62% sul costo del gasolio), il contributo sul trasporto merci nel nostro Paese è proporzionalmente il più alto tra i Paesi dell’Unione. E’ evidente che senza questo beneficio dettato dalla volontà di tentare di uniformare il mercato in Europa, il settore del trasporto in Italia sarebbe di fatto irrimediabilmente stritolato dalla concorrenza, già avvantaggiata dal costo del lavoro che nel nostro Paese è tra i più alti dell’Unione. E parliamo di un settore vitale per il Pil del Paese: secondo gli ultimi dati delle Camere di Commercio l’intero sistema del trasporto delle merci in Italia nel 2017 ha infatti prodotto ricavi per 175 miliardi e 978 milioni. Di fronte a questo quadro è allora fondamentale capire quali politiche concretamente il Movimento 5 Stelle intende mettere in campo sul fronte dei contributi statali”.
L’annuncio
A stretto giro di posta, è arrivata la risposta ufficiale del Movimento 5 Stelle, per bocca del deputato uscente e componente della Commissione Trasporti (modenese anch’egli) Michele Dell’Orco, ricandidato alla Camera.
E da Dell’Orco arriva una notizia che non può che preoccupare i camionisti italiani: “Toglieremo gli oltre 700 milioni di rimborsi sulle accise per il carburante all’autotrasporto“. Anche se – specifica il deputato – “non da un giorno all’altro, ma in maniera graduale“, tanto che “le aziende non se ne accorgeranno neppure sui loro bilanci perché quei rimborsi saranno compensati non solo da sussidi ambientalmente favorevoli ma anche e soprattutto da riforme strutturali che risolveranno a monte i problemi di queste aziende. Anche se riteniamo che sia fondamentale spostare una maggiore quota di trasporto merci su ferro pensiamo infatti sia necessaria anche la presenza di un piccolo e sano settore di autotrasporto, considerata l’orografia del nostro Paese. Per questo vogliamo sostenere queste aziende non con palliativi ma incidendo proprio su quei punti dolenti che rendono le nostre aziende non competitive, come ad esempio sulle accise troppo alte, che sono state anche una nostra battaglia durante questa legislatura, e sul costo del lavoro. Partiremo in particolare da una manovra choc per le piccole e medie imprese con riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap”.
“Andremo a toccare quei rimborsi sulle accise perché non sono la soluzione ma solo una toppa, una cura palliativa – spiega nel dettaglio Dell’Orco -. Potremmo forse essere stati troppo ottimisti nel porre un medio termine per l’eliminazione di quei sussidi ma l’obiettivo non solo rimane ma è pienamente rispondente al principio comunitario del “chi inquina paga” che deve arrivare alla sua piena applicazione in tutti gli ambiti. La scelta poi di porlo come obiettivo di medio termine è congruente anche con un altro ambizioso obiettivo che ci siamo dati, ovvero quello del passaggio all’elettrico nei trasporti, con adeguato sostegno alla ricerca, agli acquisti e allo sviluppo dell’infrastruttura del settore”.
“Sappiamo bene – chiude Dell’Orco giustificando la scelta di tagliare i rimborsi – che attualmente quei sussidi sui carburanti tengono in piedi un settore di piccole e piccolissime imprese di autotrasporto al momento fondamentali alla nostra economia. Ma sappiamo anche che i sussidi possono essere dati in maniera più intelligente: si possono ad esempio sostenere le imprese con contributi sull’ammodernamento dei mezzi, o per progetti che migliorino la catena intermodale o l’aggregazione di impresa. E’ impensabile sostenere che lo Stato debba continuare a sovvenzionare un sistema che non funziona e per di più facendo un danno economico, ambientale e alla salute dei cittadini. Ricordiamoci sempre infatti che il settore dei trasporti è responsabile di circa il 25% delle emissioni di gas serra e di inquinamento atmosferico, elementi che incidono pesantemente sull’ambiente e sulla salute dei cittadini e che pertanto non possono aspettare e vengono prima di ogni calcolo economico“.
Giuseppe Leonelli
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