Trasporti

La sicurezza del trasporto aereo, dopo 150 morti

25 Marzo 2015

 

L’incidente aereo del volo Germanwings Barcellona – Düsseldorf ha provocato profonda emozione, per l’alto numero di vittime e per la dinamica, che per ora è totalmente incomprensibile. L’opinione pubblica è ancora scossa dalla vicenda del volo Malaysia Airlines Kuala Lumpur – Beijing, che dopo più di un anno resta senza spiegazioni. Di quel Boeing 777 non si è mai trovata alcuna traccia, nonostante lunghe e dispendiose ricerche.

Il trasporto aereo è insicuro? La risposta è purtroppo facile, gli incidenti mostrano che non è sicuro al 100%. Del resto nessuna forma di trasporto lo è e non vale solo per le le automobili, che provocano un numero di vittime impressionante, anche se decrescente nel tempo. Le navi da crociera si incagliano, i traghetti bruciano, gli autobus cadono in fondo ad una scarpata, i treni possono deragliare, ciclisti e pedoni vengono investiti e si può cadere e morire anche in una camminata solitaria per un sentiero di montagna.

Il trasporto aereo tratta la sicurezza con approccio ossessivo, di cui i passeggeri raramente sono in grado di capire la misura, ma poco conta leggere oggi che volare è incomparabilmente il più sicuro di tutti i modi di viaggiare, a parità di distanza percorsa.

L’Airbus 320 precipitato ieri è campione di vendite in tutto il mondo, è l’orgoglio dell’industria aeronautica europea, è stato prodotto in migliaia di esemplari e chiunque voli ci è salito sicuramente molte volte, insomma potrebbe essere capitato a ciascuno di noi e il numero di vittime è così alto, rispetto a quelle provocate da un incidente stradale, che è alta pure la probabilità di conoscerne una. I milanesi che amano l’opera avevano ascoltato più volte la bella Maria Radner alla Scala.

A preoccupare chi come me crede di conoscere il trasporto aereo è la dinamica inusitata, non ricordo di un altro caso in cui l’aereo sia sceso con regolarità fino all’impatto con la montagna. C’è un espressione tecnica per quando un aereo cade, Controlled flight into terrain, che ho sempre considerato ipocrita e cinica per quel controlled, ma questa volta sembra azzeccata.

Si leggono e sentono dai media scemenze indecenti, soprattutto sul fatto che Germanwings fosse una low cost, con il retropensiero nemmeno tanto velato che le low cost siano poco sicure. Non è così, perché le norme sono uguali per tutti i vettori, perché vengono rispettate rigorosamente, salvo che in qualche angolo disperato del pianeta e perché la manutenzione di quell’aereo era affidata a Lufthansa Technik, come quella della casa madre Lufthansa e di moltissime altre compagnie europee.

Che cosa è successo? Non lo sapremo finché non saranno state esaminate le cosiddette scatole nere, che nere non sono, ma contengono tutti i dati e le registrazioni delle voci dei piloti. Personalmente mi aspetto che il Voice Recorder risulterà muto, sarà il Data Recorder, non ancora recuperato, a dare le risposte. E dopo? Purtroppo la sicurezza aerea è avanzata imparando dagli incidenti e proprio dai morti di ieri nascerà un ulteriore progresso della sicurezza aerea. Una logica rivoltante, inaccettabile, ma purtroppo è così.

Oggi è tempo del lutto e, per rispetto, di non dire ulteriori scemenze, spacciandole per giornalismo.

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