Trasporti
La lotta tra autobus (e treni) in Germania. E perché ci interessa.
Praticamente tutti sanno che la Germania ha un invidiabile sistema ferroviario. Treni veloci, puntuali ed un sistema di interscambi affidabile, hanno storicamente reso le ferrovie tedesche – le rosse Deutsche Bahn – un biglietto da visita del paese.
ARRIVANO GLI AUTOBUS INTERCITY
Ora un altro sistema di trasporto – per le medie e lunghe distanze – inizia a guadagnare terreno. Dal 2013, infatti, la federazione ha liberalizzato il trasporto su autobus intercity: prima di allora non era sostanzialmente possibile per altre aziende fare servizi autobus intercity laddove esistessero già dei servizi ferroviari (paradossalmente, era possibile competere con dei treni, ma di questo parleremo più avanti). Gli unici servizi autobus intercity erano gli eredi di quelli che collegavano Berlino Ovest alla Repubblica Federale Tedesca.
Quello che forse nessuno si aspettava era la dimensione e la rapidità della risposta: in un anno si è vista una letterale esplosione di nuovi collegamenti. Aziende nuove ed esistenti si fanno concorrenza con colorati autobus (MeinFernBus, la stessa Deutsche Bahn, le poste con ADAC Postbus, Flixbus, DeinBus, gli inglesi di City2City, solo per citare le principali), ognuna con una rete nazionale di servizi a prezzi davvero bassi (soprattutto rispetto ai prezzi dei treni tedeschi, non così bassi).
A giudicare dalla risposta, i passeggeri sembrano molto contenti; resta da capire quanto l’attuale quantità di offerta sia sostenibile sul medio-lungo periodo e se, in un contesto così competitivo, così tante aziende riusciranno a sopravvivere proponendo servizi così simili.
ED I TRENI?
Intanto in Germania anche il trasporto ferroviario era già stato liberalizzato. Dal 2002 è possibile per altre aziende far viaggiare treni intercity in competizione con quelli di Deutsche Bahn. Le caratteristiche del settore e del territorio (e qualche ostacolo di troppo) hanno fatto sì che dopo 12 anni di mercato aperto, solo un paio di aziende competano oggi con il gigante Deutsche Bahn (HKX tra Colonia ed Amburgo, ed InterConnex, tra Berlino e Lipsia).
E’ opinione diffusa – nonché uno dei pilastri alla base delle politiche europee – che una sana competizione all’interno e tra i modi di trasporto migliori la competitività e la sostenibilità del sistema dei trasporti, tendenzialmente indebolendo modalità più impattanti come l’auto privata.
Eppure – oltre agli inglesi di City2City, che hanno già sospeso i loro servizi di autobus – una delle piccole aziende ferroviarie tedesche (InterConnex) ha appena annunciato che chiuderà i suoi servizi; diverse le ragioni, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere proprio l’avvento della concorrenza degli autobus intercity.
La lotta tra autobus, quindi, lascia le sue prime vittime, e tra loro vi è una piccola azienda ferroviaria. Difficile valutare se questa caduta sia semplicemente la giusta selezione tra operatori efficienti in sana competizione o piuttosto il risultato di prezzi “predatori” (cioè inferiori ai costi di produzione) messi in atto dalle aziende autobus in questa fase iniziale di “guerra”: sarà compito delle autorità Antitrust tedesche. Il rischio da evitare è che le più grandi aziende di autobus si spartiscano il mercato, lasciando Deutsche Bahn nuovamente monopolista sui servizi ferroviari.
PERCHE’ CI INTERESSA
Tutto questo ci interessa innanzitutto perché dal gennaio del 2014 anche il mercato degli autobus intercity italiano è stato liberalizzato con regole simili a quello tedesco. E poi perché anche noi abbiamo un’azienda ferroviaria, NTV, che compete con i suoi treni Italo – non senza fatica – con le Frecce di FS.
Il contesto italiano presenta numerose differenze rispetto a quello tedesco ed il settore degli autobus intercity italiano parte già piuttosto sviluppato, anche se storicamente complementare al servizio ferroviario (è infatti molto rilevante al sud). La liberalizzazione italiana sta dando i suoi effetti in modo molto più graduale: le aziende storiche del centro-sud Italia stanno proponendo man mano nuovi servizi, soprattutto tra il centro ed il nord del paese – finora prerogativa del trasporto ferroviario. Non è detto comunque che le cose non cambino e, per evitare qualche caduto di troppo, sarà bene studiare come procedono le cose in Germania.
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