Governo
ITA Airways va a Certares, Delta, Air France per “accontentare” Meloni e soci?
Con un inatteso sorpasso in volata il fondo americano Certares, spalleggiato da Delta Air Lines e Air France è riuscito a prevalere sul duo MSC Lufthansa nella gara per la privatizzazione di ITA Airways, la linea aerea che ha raccolto l’eredità di Alitalia con beneficio d’inventario.
Per ora è soltanto l’esclusiva nella trattativa, poi si vedrà se un accordo sarà raggiunto e se dopo il necessario benestare dell’Antitrust europeo il governo italiano in carica metterà la firma sulla cessione del 55% delle azioni.
Non c’è alcun dettaglio su come Certares pensi di guarire ITA dalla sua malattia ereditaria, le perdite che la affliggono dalla nascita e che avevano portato Alitalia più volte oltre il confine della bancarotta, da cui era scampata per i ripetuti interventi a carico delle casse pubbliche. Wait and see, ci direbbero forse gli investitori statunitensi. Così faremo.
Dal punto di vista nostrano possiamo constatare che il governo Draghi, in carica per l’amministrazione ordinaria, ha effettuato una scelta entro la deadline autoimposta della fine di agosto e può ora dedicarsi a temi di ben maggior spessore come il prezzo e la disponibilità di energia elettrica e gas. La scelta matrimoniale ha sorpreso i più, ma MSC e Lufthansa non erano disponibili a condividere realmente le scelte con il MEF, a cui avrebbero concesso malvolentieri una quota del 20%. La maggioranza di destra che si appresta a vincere le prossime elezioni sarà più disponibile a vedere lo Stato rimanere al 45% e dunque c’è maggior probabilità che la vendita (parziale) vada in porto.
L’impressione personale è che Draghi e Franco abbiano optato per il male minore rispetto alla firma di un accordo con MSC e Lufthansa che sarebbe poi stato sconfessato da una Giorgia Meloni padrona di Palazzo Chigi.
Qualche dubbio fondato resta, il capo di Air France Jean-Cyril Spinetta a suo tempo disse che “Per Alitalia ci vuole l’esorcista” e pare che i suoi successori non abbiano cambiato idea, i soci olandesi KLM addirittura vedono ITA come il demonio, mentre Delta non si è mai rassegnata a perdere il partner italiano. In ogni caso Air France-KLM dovrà aver restituito i prestiti statali ottenuti causa Covid prima di fare acquisizioni, non potrebbe acquistare ora il 55% di ITA nemmeno se volesse. Quello di Certares potrebbe comunque essere soltanto un portage di durata limitata nel tempo.
Con la vendita della maggioranza si supererà un problema importante: ITA ha sempre bisogno di soldi e lo Stato italiano può versarne solo entro i limiti già autorizzati dalla Commissione Europea. Con un privato in maggioranza, disposto a fare la sua parte nelle prevedibili ricapitalizzazioni, Bruxelles invece non potrebbe interferire.
Per ora comunque non ci resta che wait and see.
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