Governo
Il governo Renzi concede al Qatar di atterrare nell’aeroporto di Carrai
Qatar Airways collegherà Pisa al suo hub di Doha, da cui sono disponibili tanti voli per l’Asia e l’Africa Orientale. Specularmente sarà più facile raggiungere la Toscana da un’area molto vasta, con vantaggi non solo per il turismo, ma anche per gli affari.
Tutto bene quindi? No. Il volo è frutto della concessione dei relativi diritti di traffico da parte del Governo al vettore qatariota, fidanzato ufficialmente con quella Meridiana da molto tempo sull’orlo di una chiusura che creerebbe problemi sia al Governo, che agli interessi immobiliari del Qatar in Sardegna.
Nonostante la battaglia sindacale ancora aperta per far ricadere il più possibile i licenziamenti su air italy, vettore gemellato con Meridiana, ma con contratti di lavoro molto più economici e dipendenti meno sindacalizzati, la partita Meridiana si avvia al termine e beninteso l’unica alternativa al salvataggio da parte del Qatar è la chiusura, con il licenziamento per tutti.
Oltre al prevedibile ammorbidimento delle norme a tutela del paesaggio in Costa Smeralda e forse anche in altre zone della Sardegna, in modo da poter consentire la costruzione di nuovi alberghi e ville, il Qatar ottiene come dono di fidanzamento il diritto di volare a Pisa e forse in futuro anche altrove, che le serve per rintuzzare la concorrenza di Turkish, che già vola da quasi tutti gli aeroporti italiani rilevanti e di Emirates e di Etihad, la sposa di Alitalia, vettori degli Emirati Arabi che dalla fine del prossimo anno godranno di un Open Skies, vale a dire potranno volare in Italia dove e quanto vogliono.
Il vero punto dolente è la scelta dell’aeroporto. Nonostante Qatar possa trovare a Pisa terreno vergine rispetto agli ingombranti rivali Emirates e Etihad, la scelta più logica per l’apertura del quarto aeroporto italiano sarebbe stata Bologna, come è testimoniato dal sorprendente successo del recentissimo volo Emirates Bologna-Dubai, che è strapieno anche ora in bassa stagione di passeggeri e viaggia con la pancia piena di Ferrari e Lamborghini, destinate ai ricchi clienti asiatici.
L’utilizzo di un aereo molto grande come il Boeing 777-300 da parte di Emirates sembrava non lasciare alcuno spazio possibile al tante volte annunciato, ma mai partito volo Bologna-Abu Dhabi di Alitalia/Etihad, invece il mercato bolognese si è dimostrato più ampio ed elastico di quanto si fosse immaginato. Tuttavia non a Bologna, ma a Pisa, mercato molto più piccolo, andrà Qatar e nulla ci può levare il sospetto che il Governo Renzi abbia preso parecchi piccioni con la fava Qatar Airways, a cui viene concesso un aeroporto italiano in più e casualmente è di quella Toscana Aeroporti capitanata da Marco Carrai.
Non stiamo a chiederci se sia stato un favore agli azionisti di Toscana Aeroporti a detrimento di quelli di Aeroporto di Bologna, società entrambe quotate alla Borsa di Milano, il fatto è che la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto e lo strettissimo legame fra Renzi e Carrai è un chiaro conflitto d’interessi, anche se il PD non se ne cura, perché è un problema che era problema solo quando era di Silvio Berlusconi. Questo per dimenticare i 150 milioni pubblici stanziati per la pur sacrosanta nuova pista all’aeroporto di Firenze, per cui nemmeno Renzi e Carrai sono finora riusciti ad ottenere il benestare definitivo. A proposito, con una pista di lunghezza standard il piccolo Airbus 320 di Qatar sarebbe arrivato non a Pisa ma a Firenze, come certamente preferirebbero i passeggeri.
Il mondo dell’aviazione italiana continua ad essere popolato da chi ottiene un occhio di riguardo da parte del potere e chi invece deve cavarsela da solo, quando non remare contro la politica. Non stupiamoci se i risultati di chi viene sempre coccolato sono spesso deludenti.
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