Ambiente

I treni della Fondazione FS Italiane diventeranno a metano

28 Marzo 2019

È un progetto pilota ma che ha l’obiettivo di diventare una realtà più strutturata. FS Italiane, Snam e Hitachi Rail hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) che mira alla conversione di una parte dell’attuale flotta di treni della Fondazione FS Italiane da diesel a metano, nell’ambito della promozione della mobilità sostenibile nei trasporti pubblici in Italia.

Il Memorandum è stato siglato dal Direttore Generale di Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa, dall’Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà e dal CEO di Hitachi Rail Italy Maurizio Manfellotto, alla presenza di Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato di FS Italiane.

Si parte con la trasformazione di una o due automotrici di Fondazione FS Italiane alimentate a diesel in modelli più avanzati a gas naturale liquefatto (LNG) o compresso (CNG), ma le aziende, a valle di uno studio di fattibilità, individueranno un numero più ampio di treni sui quali estendere la sperimentazione.

I treni convertiti a metano elimineranno sostanzialmente le emissioni di particolato e ridurranno di circa il 20% quelle di anidride carbonica. Un’eventuale sostituzione di 100 treni porterebbe, inoltre, a un risparmio nell’ordine dei 2,5 milioni di euro annui sul costo del carburante.

«Insieme a FS Italiane e Hitachi – dichiara l’Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà – diamo impulso allo sviluppo della mobilità sostenibile a gas naturale in Italia anche per i treni. Il gas naturale liquefatto e, nel prossimo futuro, il biometano liquefatto hanno grandi prospettive nei trasporti su rotaia oltre che in quelli su strada e marittimi, grazie ai significativi vantaggi ambientali ed economici. Questa iniziativa conferma la leadership europea dell’Italia nel settore».

I convogli alimentati a gas naturale saranno dedicati al turismo sostenibile e accompagneranno le migliaia di turisti che scelgono il viaggio lento alla scoperta dei luoghi più suggestivi delle province italiane, lungo i circa 700 km di ferrovia in cui opera la Fondazione FS Italiane.

In campo stradale, come noto, sono già migliaia i veicoli pesanti in circolazione con serbatoio LNG, ma anche in campo ferroviario l’industria italiana ha una lunga tradizione di utilizzo del metano come carburante, con elevati standard qualitativi e porterebbe oggi un significativo miglioramento dell’impatto ambientale di tali mezzi.

«La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è il valore fondamentale che guida tutte le attività del Gruppo e sarà uno dei pilastri del Piano industriale che stiamo elaborando», commenta , Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato di FS Italiane, ponendo l’attenzione sull’importanza della mobilità sostenibile legata al turismo. «Molte persone raggiungono le destinazioni turistiche in treno, mezzo ecologico per eccellenza, e oltre l’85% dei passeggeri sceglie il trasporto regionale. Per questo motivo il Piano industriale che presenteremo prevede l’investimento di sei miliardi di euro per 600 nuovi convogli regionali Rocke Pop. Rocke Pop saranno operativi da fine primavera e sono riciclabili al 95%, con una riduzione dei consumi energetici del 30%», conclude Battisti .

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Foto di copertina: Fondazione FS Italiane
 

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