Partiti e politici

Da Santanchè a “Schettinen”, la galleria degli orrori sulla tragedia dell’A320

27 Marzo 2015

Nemmeno di fronte a 150 morti è scattato il rispetto. Nemmeno di fronte a una tragedia del genere c’è stato quell’attimo di riflessione, che porta a dire: come è potuto accadere?

In termini generali la questione è vasta e comincia dalla sicurezza degli aerei: è davvero così ‘semplice’ provocare un incidente aereo? La risposta, purtroppo, è “sì”. Poi c’è una dimensione umana che non può essere ignorata: un giovane, con una lucidità spietata, ha deciso di far precipitare un aereo sulle montagne dell’Alta Provenza per togliersi la vita. Senza alcun pensiero rivolto a quelle altre 149 persone che erano a bordo dell’Airbus di Germanwings. Questa vicenda va inevitabilmente al di là della razionalità delle leggi e delle politiche anti-terrorismo. Si tratta di una dinamica psicologica, che si addentra in un territorio sconosciuto. Credo che sia difficile anche per un esperto poter fare un’analisi precisa del meccanismo che porta a un suicidio/omicidio plurimo così crudele.

Ebbene, dinanzi a uno sgomento difficile da commentare, in Italia il binomio Santanchè-Sallusti è riuscito a fornire una prova di scelleratezza senza paragoni. La deputata di Forza Italia ha ravvivato la giornata degli internauti con una doppia gaffe: “Che origini hanno i piloti dell’autobus caduto?”, ha chiesto su Twitter. Il primo svarione è evidente: scambiare l’Airbus per un autobus. Ma, in questo caso, con un po’ di benevolenza possiamo attribuire la colpa al correttore automatico di uno smartphone.

Ma l’aspetto peggiore del tweet di Daniele Santanchè è il tentativo di alludere a un’azione terroristica per rinfocolare la sua crociata contro l’Islam. Il sottotesto di quelle parole è: “Se il pilota fosse stato un tunisino, un arabo o un siriano, allora sarebbe sicuramente un attentato”. Il responsabile della tragedia è invece un tedesco, quindi è solo un gesto inspiegabile. Forse ci sarà rimasta male, perché così non sarà invitata in tv a filosofeggiare sul radicalismo islamico, riproponendo la sua equazione Islam-violenza.

Superato lo scoglio e le ironie su Twitter della Santanchè, dalla stessa casa il giornalista Alessandro Sallusti ha concesso “bis”, anche peggioreIl Giornale ha titolato “Schettinen”, riesumando la polemica con il Der Spiegel che in maniera spregevole indicò il comandante della Costa Concordia Schettino come un esempio dell’italiano medio. Già allora il quotidiano milanese rispose con un titolo shock “A noi Schettino, a voi Auschwitz”.

Dopo il disastro della Germanwings, c’è stato il tentativo di completare una vendetta, forse meditata da tempo, per dimostrare che «ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi». A ciascuno il suo, insomma. Anche quando si parla di politici e giornalisti.

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