Infrastrutture
Cronaca di una tragedia annunciatissima
Basta leggere il pezzo scritto su il Mattino – 26 ottobre 2014 da Marco Esposito per rendersi conto che era impossibile non succedesse. Potevamo prevedere l’evento anche se non era possibile stabilire dove o quando ma comunque in altra tratta a binario unico, ad esempio Siena-Chiusi, Palermo-Catania etc?
Marco Esposito, su il Mattino del 26 ottobre 2014, così si esprimeva”…. In effetti tra Sblocca Italia e legge di Stabilità ci sono quasi 5 miliardi di risorse fresche per le ferrovie (4.859 milioni), però con questa ripartizione territoriale: 4.799 da Firenze in su e 60 milioni a Sud di Firenze. Per chi ama le percentuali, il rapporto è 98,8% a 1,2%. È possibile immaginare qualcosa di più squilibrato? Forse la Serracchiani, che vive a Udine, per Sud intende il vicino Sud Tirolo perché di Mezzogiorno, negli ultimi provvedimenti del governo, ce ne è davvero poco, mentre per due volte a distanza di un mese si è finanziato per il Tunnel ferroviario del Brennero.Per l’esattezza, sommando gli stanziamenti dello Sblocca Italia e quelli della legge di Stabilità, al Mezzogiorno è destinato il 19% dei nuovi finanziamenti complessivi e l’1,2% se si considerano soltanto quelli ferroviari. L’1,2% è incommentabile, ma anche il 19% è poco rispetto a qualsiasi parametro oggettivo: è meno del 33% che rappresenta in rapporto all’Italia la popolazione delle otto regioni del Sud; è meno del 40% della superficie del territorio; è persino meno del 24% di tasse che nonostante la crisi versano i contribuenti meridionali, i quali quindi contribuiscono per quasi un quarto alla cassa comune e sono considerati meno di un quinto quando c’è da ripartire gli investimenti e poco più di un centesimo quando l’obiettivo è ammodernare le ferrovie o realizzarne di nuove. In altre parole, i meridionali si potrebbero permettere da soli quel 19% di investimenti in strade e binari e addirittura – con la quota del 5% in eccesso – partecipano a opere come il quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca-Pistoia (poco a Nordovest di Firenze) la quale da sola assorbe il triplo di tutte le risorse assegnate in questa tornata alle ferrovie del Mezzogiorno.”
Un tempo si diceva ( lo diceva Andreotti) “ il pazzo è colui che si crede Napoleone o che pensa di riassettare le FFSS”. Un concetto tutto democristiano: i servizi pubblici devono essere in perdita sennò non sono servizi, ossia devoluti alla comunità e mai fonte di lucro. Siamo d’accordo con Andreotti una volta per tutte. E spendiamoli questi soldi in Servizi con la “S” Sanità, Sicurezza, Scuola e Spostamenti ( trasporti)!
Però cosa succede adesso?
Inevitabili i risvolti sulla tipologia di spostamenti a seguito della tragedia di Andria-Corato. Come più volte avvenuto in Gran Bretagna, anche la sicurezza del trasporto su ferro è spesso messa in discussione e come immediata conseguenza aumenteranno i flussi autoveicolari. Giunge anche notizia che i familiari delle vittime Erasmus di Catalogna si costituiranno in Associazione e, come noto, anche noi cerchiamo di dare un supporto scientifico a queste associazioni in termini di proposte anche legislative.
Gli incidenti da Long Trip (Catalogna appena citato, 13 vittime, marzo 2016, quello del bus sul viadotto presso Avellino, 38 decessi, luglio 2013; quello del Canton Vallese, 22 bambini morti, marzo 2012, un altro ancora in Belgio, 5 decessi, marzo 2013) appaiono alle cronache come fatti isolati. Invece presuppongono motivazioni ancora poco note ma quasi di certo univoche che creano le basi per una catena infinita.
L’incremento delle tratte Low-Cost di Bus ultramoderni ma destinati ad invecchiare precocemente, l’aumento dei flussi migratori sud-nord sul versante europeo centrale e est, l’aumento della disponibilità di rete stradale ed autostradale dal vicino versante eurasiatico, sono tutti fattori idonei a creare le premesse per un incremento di traffico passeggeri spesso non controllato e non regolamentato da norme europee nel settore trasporti e da misure prudenziali di controllo dei mezzi.
Quanto sopra indica la necessità cogente di costituire un Gruppo di Lavoro atto a:
Ø valutare il pregresso con analisi della tipologia degli incidenti più gravi, verificandone, per quanto possibile, la tipologia delle cause;
Ø tessere rapporti con le Associazioni delle Vittime al fine di poter concertare una sorta di catalogo da affidare alle Aziende di trasporto a lungo termine ed alla Istituzioni preposte;
Ø formulare con l’Industria Automobilistica del settore e le Istituzioni Europee un decalogo di semplici atti o modalità di prevenzione essenziali per un Long Trip (certezza della cintura di sicurezza, corrispondenza tra numero virtuale di posti disponibili e quello reale dei passeggeri imbarcati, controllo biomedico sui conducenti etc).
Lo European Automotive Medicine è pronta. E’ un organismo italiano indipendente di ricerca sulla fisiologia umana applicata al traffico, composto da accademici, tecnici, avvocati, insomma con le carte in regola.
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