Trasporti

Studenti ungheresi: cronaca di una strage annunciata?

22 Gennaio 2017

Secondo la CGIA d Mestre ben l’80% degli incidenti con i TIR sono da attribuire alle condizioni pessime dei veicoli dell’Est-Europa e alle non comprovate capacità dei loro autisti. Lunghi interminabili viaggi dall’Est con l’aggravante che dei Corridoi di  Karel Van Miert ancora non c’è traccia, con l’85% delle merci ancora trasferite su gomma (Fig. 1). (cfr http://www.glistatigenerali.com/inquinamento_macroeconomia/karel-van-miert-il-profeta-della-vera-unione-europea/).

C’è chi guida ininterrottamente per ore e chi sfora invece di poco i permessi, ma in ogni caso gli episodi di violazione dei tempi di guida e di riposo paiono moltiplicarsi. Purtroppo chi finisce sulle pagine dei giornali o sui siti di news sono i drivers che spesso si trovano obbligati a ritmi di lavoro insostenibili, tali da non potersi fermare neanche per un fast-food, se non irrorato da abbondante alcol. Le strade in Europa restano al limite della tollerabilità e capacità dei trasporti attuali.

Dalla letteratura giornalistica si evidenzia come un autista rumeno, fermato dalla SCAUT  (Squadra Controllo AutoTrasporto) della Polizia Municipale di Verona, specializzata nelle verifiche sui mezzi pesanti, avesse guidato senza interruzioni per 12 giorni, fermandosi poche ore per qualche breve sosta, senza osservare almeno il riposo giornaliero di 11 ore. In quella operazione, furono controllati 28 autoarticolati, 19 dei quali stranieri, ma le infrazioni, oltre ai tempi di guida, hanno riguardato il controllo degli pneumatici, gli impianti freni non correttamente funzionanti. Se molte situazioni sono indipendenti dai nostri apparati, è compito delle Forze di Polizia Stradale controllare lo stato dei veicoli sulle nostre direttrici.

Ma è il parco autobus italiano sotto accusa con l’80% dei veicoli che non superano l’Euro 3 ( fig. 2) vecchi obsoleti e pericolosi. Inoltre anche  la legge che obbliga ad indossare le cinture non funziona perché generalmente non  applicata.

Dopo gli incidenti in Germania (2012), Avellino (2013), Cataluna (marzo 2016, tragedia Erasmus), le stragi sugli autobus a lungo percorso devono finire. Quello della sera di Verona che ha ucciso 16 ragazzi ungheresi è il cubetto di ghiaccio della punta dell’iceberg di problematiche gravi che vedono in primo piano autisti che vanno incontro all’incoming sleep e vetture obsolete specie provenienti dai Paesi dell’Est ma che anche in Italia sono numerose. Nel 2018 verrà pubblicato il Libro Bianco dell’ERGAM (European Research Group on Automotive Medicine) dedicato alle problematiche del Long Term Driving che possiamo riassumere brevemente:a) controlli severissimi sulla condizione clinica di driver che superano le 6 ore di guida; b) controlli specifici estesi alla loro alimentazione e al consumo di bevande alcoliche nelle aree di sosta;c) miglioramento del parco veicoli passeggeri data la vetustà che si registra anche in Italia. (vedi fig. 2). d) controlli severi sul numero di ore di guida effettiva degli autisti.

Come si vede la cura del ferro non è mai esistita e probabilmente con l’attuale dirigenza UE non esisterà mai.

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