Trasporti

Che pasticcio la Continuità Territoriale sarda!

15 Gennaio 2019

Oggi Alitalia si è aggiudicata tutte le rotte della Continuità Territoriale per la Sardegna. Per i prossimi tre anni, prorogabili a quattro, avrà in monopolio i voli sia da Roma Fiumicino che da Milano Linate verso gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero. Ai contributi pubblici previsti, parecchi milioni di euro, come integrazione al ricavo dei biglietti, ha rinunciato in parte offrendo sconti sostanziosi.

La novità che nessuno si aspettava è che Air Italy, ex Meridiana e ex Alisarda, ha perso le rotte da Olbia che fino ad ora erano sempre state sue, anche perché Alitalia aveva sempre evitato di pestare i piedi alla compagnia sarda, fondata negli anni ’60 proprio a Olbia dall’Aga Khan a supporto della nascente Costa Smeralda. Il patto implicito di non aggressione si è infranto sulle nuove ambizioni di Air Italy, che sta cercando di creare un secondo hub italiano a Milano Malpensa, rivale di quello Alitalia a Roma Fiumicino.

La “Continuità Territoriale” è un meccanismo approvato dall’Unione Europea, ma pensato per realtà piccole come Pantelleria e Lampedusa, per garantire un servizio a prezzo controllato a comunità isolate e lontane, come le Azzorre portoghesi in mezzo all’Atlantico, le isole greche che d’inverno non attirano le folle dei vacanzieri, il nord della Svezia. In Italia, oltre appunto ai casi sacrosanti delle isole Pelagie, è stata applicata con una certa forzatura alla Sardegna, con il doppio obiettivo di garantire ai residenti biglietti open con prezzi prefissati per le due destinazioni principali, Roma e Milano e per garantire al vettore locale Meridiana – Air Italy un mercato con cui sopravvivere nel lungo inverno, quando i turisti scarseggiano e ci sono però piloti, impiegati e meccanici da mantenere.

Chi guardasse il tabellone delle partenze di Olbia questi giorni vedrebbe ben poco oltre ai tre voli quotidiani di Air Italy per Fiumicino e ai due-tre voli per Linate. Fra un anno questi voli non ci saranno e c’è da chiedersi come Olbia potrà restare base di Air Italy, senza nemmeno un volo al giorno. Sardiniapost scrive:

“Sarà un guaio per l’economia del territorio: niente più equipaggi fissi che alloggiano, mangiano, si spostano, affittano case, fanno la spesa, nessuna certezza per i lavoratori sardi della compagnia e via discorrendo.”

Dal punto di vista del business, sia Alitalia che Air Italy probabilmente sono soddisfatte: l’acciaccato campione nazionale trova un impiego al riparo dalla concorrenza per tanti equipaggi e aerei, non dimentichiamo che tra i suoi pretendenti Lufthansa ne esige una forte decurtazione. Air Italy, che cerca di radicarsi a Milano, vedeva ormai i voli da Olbia non più strategici, perché richiedono tanti aerei d’estate, proprio quando cresce la domanda per qualsiasi destinazione, mentre d’inverno aerei ed equipaggi resterebbero inutilizzati. Alitalia può meglio alternare i suoi sulle rotte sarde, ad esempio portando al mare chi nel resto dell’anno vola per affari fra Roma e Milano, ma d’estate si gode le ferie.

Il risultato del bando, che ha visto Alitalia fare l’en plein, non deve far dimenticare che si tratta sia della distribuzione di ingenti sussidi pubblici, sia dell’assegnazione di un monopolio che quasi certamente è ingiustificato e non consentirà alla Regione Sardegna di mantenere i posti di lavoro a Olbia come desiderava.

Il mercato da Cagliari a Roma e Milano è così grande che non giustifica un monopolio, come non lo giustificano le rotte da Olbia e Alghero d’estate. La scelta italiana di questa versione della Continuità Territoriale è certamente peggiore di quella che ad esempio adotta la Spagna verso le Baleari: mercato libero e contributo statale per mantenere le tariffe per i residenti entro un tetto massimo.

C’è anche da chiedersi se sia logico che una società che ha rinnegato tutti i suoi debiti e si trova da venti mesi in Amministrazione Straordinaria, cioè Alitalia, vinca un bando offrendo ribassi che si può permettere perché ha ricevuto 900 milioni di euro dal Tesoro. Quello che è successo oggi potrebbe convincere ancora di più la UE che si è trattato di un aiuto di Stato che falsa la concorrenza.

La concorrenza però è falsata da un meccanismo sbagliato, fatto per far vincere i soliti noti, che questa volta si è inceppato. Cerchiamo di imparare dalla Spagna, l’assegnazione in monopolio delle due rotte più importanti da ciascuno degli aeroporti sardi è insensata e il conto verrà pagato dai non residenti, che vedranno ancora per anni il prezzo dei biglietti ben più alto di quello che pagano i turisti che verranno in Sardegna da Parigi, Londra, Amsterdam e Berlino, senza che sia stato salvato un singolo posto di lavoro all’aeroporto di Olbia.

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