Trasporti
Caos nei voli fra Roma, Milano e la Sardegna
Il neoeletto Presidente della Regione Christian Solinas ha annunciato che non partirà il nuovo schema di Continuità Territoriale aerea tra la Sardegna e la penisola previsto dal 17 aprile, contro il quale Ryanair aveva presentato un esposto a Bruxelles.
La “continuità territoriale” aerea (in breve CT) è un meccanismo previsto dall’Unione Europea per garantire un servizio a prezzo controllato a comunità isolate. Si pensi a Lampedusa e Pantelleria, per cui la sola domanda di mercato potrebbe non essere sufficiente ad avere ogni giorno, anche fuori dall’alta stagione turistica, voli di andata e ritorno verso la Sicilia e da lì verso il resto del mondo.
La continuità territoriale sarda prevedeva l’assegnazione in monopolio delle rotte fra gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero da una parte e Roma Fiumicino e Milano Linate dall’altra, nonché l’erogazione di contributi pubblici, in cambio dell’impegno dei vettori assegnatari ad effettuare un certo numero di voli quotidiani, con i biglietti open messi in vendita ad un prezzo prefissato ai residenti in Sardegna e ad altre categorie come anziani e studenti.
L’obiezione di Ryanair, implicitamente accolta dall’Unione Europea, è che l’entità del traffico ad esempio fra Cagliari e Roma Fiumicino è tale per cui assegnare la rotta in monopolio al vincitore del bando Alitalia è una misura non necessaria ed eccessiva. Eliminando la possibilità di concorrenza, mette i passeggeri non “protetti” come i non residenti in Sardegna davanti a prezzi di monopolio e dà ad Alitalia un vantaggio ingiusto.
I bandi di quest’anno sono stati vinti tutti da Alitalia, anche per le rotte da Olbia fin qui operate da Air Italy, che aveva offerto condizioni economiche migliori, ma è stata battuta perché veniva premiata la linea aerea dotata di una flotta maggiore, una condizione che come altre appariva tagliata su misura per favorire il campione nazionale, a cui fa comodo poter impiegare i propri aerei ed equipaggi in rotte a redditività garantita.
Il traffico da Cagliari non può certamente essere paragonato a quello da Lampedusa a Palermo e se il numero dei voli Alitalia sovvenzionati è alto, in questo periodo di bassa stagione sono sette al giorno per Fiumicino e cinque per Linate, secondo Solinas è perché i Sardi sono costretti a volare verso queste due destinazioni anche se la loro meta finale è Venezia o Torino, mancando un’offerta di Continuità Territoriale verso gli aeroporti minori, che appunto Solinas annuncia di voler dare dall’anno prossimo.
La prospettiva perciò è che fra un anno il traffico fra la Sardegna e la penisola potrebbe essere suddiviso fra una serie di monopoli e forse non c’è bisogno di essere ultra-liberisti per restare perplessi. Alghero e in parte Olbia probabilmente hanno ancora bisogno di un meccanismo che garantisca voli per Roma e Milano anche d’inverno, ma il monopolio d’estate non ha senso, come certamente non lo ha mai da Cagliari.
In altri Paesi vediamo forme di Continuità Territoriale più market friendly, che non prevedono monopoli e piuttosto che l’erogazione di contributi pubblici alle compagnie aeree concedono un sussidio ai passeggeri residenti, in modo che il prezzo del biglietto non superi il limite prefissato, quando quello di mercato è più alto.
Air Italy ha sovvertito l’esito dei bandi per i voli da Olbia, dopo la vittoria di Alitalia e soprattutto dopo l’intervento del Governo è stata di fatto costretta a offrirsi di effettuare i voli in CT senza contributi pubblici, una possibilità remota ma prevista. Lo stesso Solinas chiede ora ad Alitalia, volare da Cagliari e Alghero senza i contributi pubblici a cui ha diritto perché ha vinto i relativi bandi. In alternativa Solinas ha detto che si potrebbe prorogare di un anno lo schema di CT ora in scadenza e il risultato è che non saprei con chi volare e a che prezzo, se volessi andare da Milano a Cagliari fra un mese.
I voli dalla Sardegna non sono affare esclusivamente sardo e il sistema che immagina Solinas sembra la riproposizione di quello che avveniva prima della liberalizzazione dei cieli europei, un quarto di secolo fa, quando le rotte erano in concessione e il mercato era spartito fra le linee aeree di casa, con i biglietti venduti a prezzi alti che scoraggiavano i viaggi. Il mondo è cambiato e anche la Sardegna deve mettersi al passo, con un sistema di collegamenti che dia garanzie ai residenti, ma che non vada a cozzare contro il mercato e le esigenze degli altri viaggiatori. Se non ci pensa la Regione dovrà pensarci il Governo, che pare invece attento solo alle questioni occupazionali di Alitalia, altrimenti toccherà a Bruxelles mettere ordine.
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