Calcio
Brasile, lo stadio da mezzo miliardo diventa deposito di autobus
Mezzo miliardo di euro per un deposito di autobus e per tre uffici governativi. Il folle investimento è involontariamente accaduto a Brasilia, capitale del Brasile, dove lo stadio Mané Garrincha, appena ristrutturato per i Mondiali di calcio dello scorso anno, è ora troppo grande per ospitare partite di pallone ed è finito per diventare un mega parcheggio per i mezzi di trasporto pubblici in attesa di ospitare, sugli spalti destinati ai tifosi, alcuni uffici del Dipartimento federale.
A rivelarlo è il sito UOL Esporte che spiega che l’arena, che porta il nome del due volte campione del mondo con la Seleçao (1958 e 1962), dopo il costoso ammodernamento conta 72.000 posti a sedere, tutti al coperto: decisamente troppi, visto che Brasilia non ha alcuna squadra nell’elite del calcio verdeoro. L’ultimo “tutto esaurito”, per dire, è stata l’amara finale per il terzo posto disputata dal Brasile dopo la scoppola tedesca, e persa 3-0 contro l’Olanda. Da allora solo un paio di amichevoli e un’affluenza media di appena 10mila spettatori.
Non il miglior modo di dare – di fatto – l’addio a un impianto inaugurato appena un anno fa (il 10 marzo 2014), il cui costo è stato secondo solo al nuovo Wembley e che in teoria doveva essere rispolverato tra circa 16 mesi in occasione del torneo di calcio delle Olimpiadi estive di Rio de Janeiro. Ma tant’è e così, secondo quanto riporta il giornale brasiliano, per ora ogni giorno circa 400 autobus stazionano nel parcheggio del Mané Garrincha. E non è tutto. Per coprire le ingenti spese di manutenzione (circa 200mila euro al mese), lo Stato sta progettando di sfruttare in qualche modo anche gli spazi interni dell’impianto: tre uffici del Distretto federale hanno così preso la residenza nella struttura, dove potranno a breve lavorare circa 400 impiegati.
Un modo come un altro per mettere una pezza all’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico che ha caratterizzato l’organizzazione del Mondiale di calcio brasiliano. Addirittura il quotidiano O Globo ha stimato (e l’Ufficio dei conti pubblici di Brasilia ha di fatto confermato, interrogato dall’agenzia AFP) che ai contribuenti brasiliani ci vorranno ben mille anni per rimborsare totalmente le spese legate alla ristrutturazione del Mane Garrincha. O per meglio dire di un deposito autobus e di qualche scrivania governativa.
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