Governo
Analisi costi-benefici della “TAV”: errare è umano, perseverare è diabolico
Paolo Beria e Alfredo Drufuca, due componenti della commissione che ha l’ha firmata, hanno replicato alle critiche all’analisi costi-benefici (ACB) della nuova ferrovia Torino-Lione con un articolo* intitolato “Analisi Tav: a ciascuno il suo punto di vista”, per dare legittimità a quello che non è un semplice “punto di vista”, ma un insieme di bizzarre ipotesi e metodi scelti ad arte per ottenere una bocciatura.
Mattia Fantinati deputato del M5S e sottosegretario nel governo Conte afferma che “I vari dossier problematici, un ministro li affida ad analisti che valutino i costi e benefici […] e lo abbiamo fatto.” **
Ma come lo ha fatto il ministro Toninelli? Fingendo che non fossero già state eseguite numerose analisi costi-benefici, ha affidato il compito di scriverne una nuova e definitiva a Marco Ponti, che è noto per la convinzione che investire in ferrovie sia sbagliato sempre e comunque, più che per il suo track record scientifico. Cercando Marco Ponti sul motore di ricerca accademica Google Scholar si ottengono 445 risultati, che scompaiono se paragonati ai 6.712 di Ennio Cascetta, precedentemente a capo della Struttura Tecnica di Missione che al Ministero fa abitualmente le valutazioni, consentendo di inquadrare la rilevanza di Ponti e ridimensionare ogni sua pretesa di avere l’ultima parola.
Era assolutamente scorretto e inaccettabile che nella commissione ci fosse soltanto un membro non legato a lui da stretti rapporti accademici o d’affari, ma non poteva essere altrimenti, perché Ponti è una mosca bianca nella sua aprioristica opposizione alle ferrovie e nessuna commissione di tecnici indipendenti, non reclutati soltanto fra i suoi sodali, avrebbe sicuramente bocciato il tunnel, come desideravano i 5S.
L’ACB della commissione Ponti è stata presentata agli Italiani come risultato “scientifico” di “tecnici” imparziali, ma è invece frutto di scelte che pure la casalinga di Voghera può riconoscere come sbagliate.
Facciamo un esempio: Beria e Drufuca sono contrari alla costruzione del nuovo tunnel, quindi ritengono che si dovrà usare per sempre il vecchio traforo del Frejus che è in funzione dal 1871, cioè da 147 anni e tuttavia insistono nella replica che è corretta la loro ipotesi che il nuovo tunnel durerebbe soltanto 60 anni. Le linee guida di Rete Ferroviaria Italiana peraltro indicano per le gallerie una durata di 120 anni e addirittura il BBT, Tunnel di Base del Brennero attualmente in costruzione, ha una vita utile prevista di 200 anni, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzatissime. Ridurre i benefici a 60 anni ovviamente riduce i benefici nel calcolo e altera i risultati.
L’analisi di Ponti riesce ad ottenere un esito negativo perché gonfia i costi, includendo quei mancati incassi di accise sui carburanti che sarebbero conseguenza dell’auspicato trasferimento modale dai camion ai treni. Beria e Drufuca hanno ragione a segnalare l’effetto sulle finanze pubbliche, ma sbagliano a includerlo nei costi per la collettività, perché sono costi soltanto per lo Stato. Se il Fisco incassa 100 euro in meno di tasse, ma i contribuenti ne pagano 100 meno, la somma è zero.
Analoga riduzione di entrate fiscali avviene con la costruzione di piste ciclabili, se il loro successo porta i cittadini a pedalare e fare meno spesso il pieno e avviene quando si costruiscono metropolitane, avviene quando si va da Milano a Roma o da Bologna a Napoli con Frecciarossa o italo, anziché in auto e avviene se un medico convince i pazienti a non fumare quelle Marlboro o quelle Camel su cui il Fisco incassa le stesse accise che incassa sul gasolio dei camion.
Anche la casalinga di Voghera si può accorgere facilmente della pretestuosità dei ragionamenti della commissione Ponti, perché non ci si può opporre alla costruzione della Torino-Lione, delle piste ciclabili e della rete AV perché fanno diminuire l’incasso di accise sui carburanti e i pedaggi autostradali, non ci si può opporre alle campagne antifumo perché danneggiano il Fisco e i tabaccai. Uno vale uno, lo capiamo tutti che l’accademico ci sta infinocchiando.
L’analisi costi-benefici della commissione Ponti è un maldestro imbroglio politico che Toninelli vorrà ripetuto per tutte le grandi opere di cui sta ordinando un’altrettanto falsata revisione, per poter dire che non servono. Ponti non è credibile, i suoi metodi “scientifici” sono inaccettabili e gli Italiani non devono affidare il proprio futuro a chi fa analisi con pregiudizio e senza imparzialità, ricorrendo a pesanti maquillage, ciascuno spacciato come legittimo “punto di vista” e che però insieme conducono a risultati truccati.
*https://www.lavoce.info/archives/57772/torino-lione-dove-sbaglia-la-contestazione-allanalisi-costi-benefici/
** https://www.glistatigenerali.com/partiti-politici/fantinati-m5s-cambiare-il-paese-e-dura-ma-lo-faremo-di-maio-e-un-grande/
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