Trasporti

A Malpensa si disegna il futuro del traffico merci in Italia

27 Novembre 2017

“Una cura del cielo” per dare una spinta all’economia italiana. Per il ministro dei Trasporti Graziano Delrio il trasporto merci su aereo è «un’opportunità per il Paese, che nel 2017 può arrivare a valere fino a 80 miliardi di euro di fatturato». Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ne ha parlato come un tema cruciale nella trattativa con Roma relativamente dell’autonomia lombarda.

Logistica, merci, dogane e connessione fra aeroporti, porti e ferrovie, sono stati i temi della tavola rotonda dedicata al Position Paper del MIT “Azioni per il rilancio del cargo aereo”, che si è svolta lunedì 27 novembre a Milano Malpensa, nell’Hangar SEA Prime del Terminal 1. «La logistica è il futuro su cui si sta investendo, e le strozzature ne sono il freno. Connettere è la vera rivoluzione, e oggi abbiamo impedito a queste strozzature di fermarci», ha detto Pietro Modiano, presidente di Sea Milano, e padrone di casa dell’evento.

Anche se per cielo viaggia solo lo 0,7%  delle merci questa piccola percentuale rappresenta più di un quarto (il 27% per l’esattezza) del valore economico totale. Sono prodotti ad alto valore aggiunto come emerso dai dati mostrati dall’ex rettore dell’Università di Bergamo e oggi commissario Alitalia, Stefano Paleari: meccanica, perle e pietre preziose, oggetti d’arte, farmaceutica, strumenti ottici.

La cargo city di Malpensa si estende per 500 mila metri quadrati ed è l’unica struttura nel Nord Italia che dispone di due piste in grado di far decollare e atterrare il gigantesco Boeing 747-800, l’aereo cargo più grande al mondo. Circa 90.000 metri quadrati sono dedicati ai magazzini merci, di cui 30.000 mq sono in corso di realizzazione e i lavori termineranno entro il 2018. Qui operatori come FedEx e Dhl hanno scelto di fissare il loro hub/porta d’ingresso nel Sud Europa. Con 210 voli cargo alla settimana e una capacità di traffico dello scalo intorno alle 575.000 tonnellate l’anno (+7,2% medio all’anno, dal 2012), l’aeroporto di Malpensa è il primo in Italia per traffico cargo. Si tratta di una quota del 56% del totale del traffico aereo di merci, secondo quanto precisato dal Chief Operating Officer di Sea, Giulio De Metrio, ricordando che «in Sea e qui a Malpensa bbiamo provato a guardare lungo quando una decina di anni fa abbiamo cominciato a investire in maniera decisa sul mondo delcargo, in tutte le sue modalità, per fare in modo di anticipare un po’ i tempi l’economia del futuro, che è quella che stiamo vedendo in atto in questi anni».

«Una vecchia regola aurea dell’economia voleva che ad “x” aumento del traffico merci corrispondesse “x” aumento del prodotto interno lordo», ha spiegato durante la sua relazione Ennio Cascetta, ingegnere a capo di Rete Autostrade Mediterranee, «oggi non è più così anche a causa dell’intervento sul mercato di attori come Amazon o Alibaba». I numeri parlano chiaro: solo il cargo aereo ha registrato tra 2014 e 2016 un più 14,2 per cento. Mare, autostrade e ferrovie sono cresciute anche loro seppur non in doppia cifra. Il tutto a fronte di un’economia, quella italiana, che nel suo complesso aumentava di due punti. Ma non servono nuovi aeroporti per intercettare questa tendenza, concordano tutti, dal direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, fino al presidente di Assoaeroporti, ed ex numero due di Unicredit Fabrizio Palenzona.

«Di cosa ha bisogno allora l’Italia?», si domanda ancora Cascetta. Serve maggiore efficienza: «108 interventi che abbiamo elencato fra grandi e piccole opere infrastrutturali». Dal Brennero alla Pedemontana fino ai nuovi collegamenti a Napoli, Linate, Firenze, Venezia e Catania e potenziamenti di capacità e servizi a Fiumicino e proprio Malpensa. Per provare a rompere quei “colli di bottiglia” che fanno perdere al Paese fino a 13 miliardi di euro all’anno: dai ritardi nella filiera dei controlli alle dogane già oggi aperte 24 ore su 24 – come ha spiegato Teresa Alvaro dell’Agenzia Dogane e Monopoli – passando per il problema degli spedizionieri dello scalo lombardo che si trovano quasi tutti di stanza a Segrate o Peschiera Borromeo. A più di 50 chilometri di distanza.

Il presidente di Federtrasporto, Alberto Brandani, usa un’immagine per farsi capire: «Dobbiamo connettere l’aria con la terra». E infine giocare d’astuzia: già oggi Boeing registra che il 57 per cento delle merci nel mondo si muove dentro le stive degli aerei passeggeri. Sono escamotage, che funzionano. Per il ministro Delrio funzionano così bene che «se avessimo la logistica dei tedeschi saremmo il primo paese manifatturiero d’Europa».

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