Terzo Settore
Benigni: Quando arrivano le emergenze, conoscere il territorio è fondamentale
In occasione dei suoi trent’anni, Fondazione Cariplo ha lanciato un’iniziativa di ascolto dei territori e delle realtà che anche col sostegno di Cariplo lavorano nel campo del sociale, della cultura e dell’innovazione. In occasione del primo appuntamento abbiamo raccolto le voci di alcuni protagonisti.
Gianpietro Benigni è Commissario per il territorio di Bergamo nella CCB Cariplo e membro della Sottocommissione Servizi alla Persona che si occupa dei bisogni emergenti nella società di oggi, prendendosi cura di chi è a rischio di marginalità o già lo è, promuovendo azioni per migliorare e sostenere gli anziani, le persone con disabilità e le famiglie che se ne prendono cura.
Cosa significa per voi celebrare questo anniversario?
Ho molto apprezzato il programma dell’evento, efficace e di grande impatto perché scandito da momenti di riflessione e approfondimenti affidati ad esperti e testimonianze dirette dei territori, sugli interventi più significativi realizzati con il sostegno di Cariplo, sui loro territori in questi anni. Un messaggio arrivato alla platea in modo diretto e chiaro grazie all’abilità comunicativa di chi è intervenuto.
In che maniera la pandemia ha inciso sulla vostra attività e sulle persone o realtà che aiutate?
Bergamo è la città simbolo della pandemia, un primato difficile da archiviare, soprattutto dalle famiglie che hanno pagato un tributo pesante in termine di vite umane.
Quell’emergenza ha il pregio di aver messo alla prova e consolidata la straordinaria solidarietà e senso di appartenenza alla comunità da parte dei bergamaschi, resisi disponibili ad aiutare chi si è trovato all’improvviso nel bisogno.
L’elenco degli interventi e dei soggetti è molto lungo, mi limito a ricordarne due: gli Alpini che in 25 giorni hanno trasformato i padiglioni della Fiera di Bergamo in Terapie intensive e gli Enti del Terzo settore, a cui Cariplo anche nell’emergenza ha dato sostegno economico, cheall’ordinaria attività hanno aggiunto interventi salva-vita in campo sanitario, come il trasporto e il reperimento dei dispositivi sanitari (bombole di ossigeno)ai pazienti.
Giornate come quelle organizzate da Looking4 sono anche l’occasione di incontro tra realtà diverse che agiscono sullo stesso “terreno”. Cosa vi lasciano? Quali insegnamenti? Quali incontri?
Nella sessione pomeridiana dei lavori con tavoli tematici impostati in modalità brainstorming dinamica e coinvolgente, ho seguito quello sul tema dell’inclusione sociale e dell’inserimento lavorativo.
In linea con il pensiero di Papa Francesco, è stato da tutti sottolineato il ruolo centrale del lavoro per conferire dignità all’uomo e assicurare il suo pieno sviluppo. Obiettivo che per i soggetti con disabilità è ancor più rilevante ma difficile da raggiungere. Dallo scambio di esperienze sono emersi positivi e confortanti traguardi raggiunti. Piccoli numeri ma che possono crescere attraverso la condivisione e disseminazione dell’esperienza in altri territori anche grazie all’azione costante e di sostegno di Fondazione Cariplo sull’inclusione sociale.
Come deve ripensarsi, secondo voi, il Terzo Settore, di fronte ai cambiamenti epocali che attraversano la nostra società? Quali sono le sensibilità di cui abbiamo più bisogno?
Le due emergenze, imprevedibili e diverse come il Covid e la guerra che hanno colpito la società, rendono più difficile, rispetto al passato, la programmazione perché la crescente complessità della dimensione sociale, conseguente a cambiamenti epocali, ha messo in luce nuovi bisogni di cui in passato non ci siamo occupati, o non rientravano nelle priorità d’intervento.
Il ruolo del Terzo Settore è fondamentale sia per l’esperienza e la conoscenza che ha del proprio territorio e soprattutto per la dinamicità fin qui mostrata di mettere a terra, in tempi brevi, nuovi servizi sul modello del Welfare di comunità e nuovi interventi di contrasto alla povertà e finalizzati a migliorare la qualità della vita dei soggetti fragili. In tale contesto Fondazione Cariplo è un osservatorio importante dove confluiscono sinergie eccellenti: Istituzioni, mondo Accademico, Fondazioni filantropiche nazionali e internazionali, reti locali come le Fondazioni di Comunità e il Terzo Settore. Interlocutori autorevoli e con un bagaglio di esperienza di tutto rispetto con cui Fondazione Cariplo interloquisce e si confronta per tenere aggiornato l’atlante dei bisogni della comunità di domani.
Un metodo di lavoro efficace che Cariplo ha seguito anche nel programma celebrativo del suo trentennale, proponendo un percorso partecipativo sul territorio.
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