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Uber maior taxi cessat?

3 Marzo 2017

Commedia a cinque voci

Italia, anni 10 del 2000.

Ciao, mi chiamo Mario, ho comprato la mia licenza taxi dieci anni fa pagandola circa 100.000 €. Trovo il mio cliente per strada, nelle zone di stazionamento apposite (ad esempio fuori dalla stazione Cadorna). Sono obbligato per legge a fornire la prestazione al cliente che me la richiede, ma il prezzo del servizio non è stabilito da me: alcune regole mi impongono una determinata tariffazione. Sono in possesso di patente B, certificazione di abilitazione professionale (di tipo B), sono iscritto al Ruolo Conducenti alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese e ho dovuto superare alcuni esami abbastanza difficili. Guido una Toyota Prius bianca per le strade di Milano e posso andare in tutta la città metropolitana.

Buongiorno, sono Francesco, da quindici anni offro ai clienti il servizio di noleggio con conducente (appunto, NCC). Il cliente che ha bisogno di farsi trasportare viene presso la mia sede e lì possiamo concordare il prezzo, ma se non troviamo un accordo non sono obbligato ad erogare la prestazione. Come Mario, sono in possesso di patente B, certificazione di abilitazione professionale (di tipo B), sono iscritto al Ruolo Conducenti alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese. Sono titolare di una autorizzazione NCC. Guido una Mercedes Classe E nera (ultimo modello) e la mia sede è a Bienate (MI).

Hi guys, siamo Travis e Garrett. Nel 2009 abbiamo fondato Uber a San Francisco, nella Silicon Valley. Uber è un’applicazione per cellulari che mette in contatto passeggeri e autisti e permette di prenotare un’auto dal telefono.

Il servizio è diviso in sei fasce: UberX, UberTAXI, UberBLACK, UberSUV, UberXL e UberLUX, a seconda dell’automobile utilizzata (ad esempio con UberX si tratta di un’utilitaria, con UberBLACK di una berlina). Una fascia a parte, UberPOOL, prevede un servizio taxi collettivo “a tappe”, più economico ma più lento.

Gli autisti che vogliono entrare a far parte di Uber devono essere maggiorenni, avere un’auto con meno di 8 anni e in buone condizioni, assicurazione in regola che copra anche danni contro terzi, 10 punti residui sulla patente, la fedina penale pulita… e ovviamente uno smartphone dove installare l’applicazione Uber.

La tariffazione la fa l’applicazione secondo un algoritmo che tiene conto della distanza percorsa e del tempo impiegato (calcolati tramite il tracciamento dello smartphone), ritoccato in base alla domanda e offerta stimate nel momento in cui avviene l’erogazione. Il pagamento avviene tramite carta di credito o PayPal (che è ancora più rapido, bastano pochi secondi).

Abbiamo anche pensato a un servizio P2P (peer to peer, da pari a pari): UberPOP. Attraverso la stessa applicazione di cui abbiamo parlato, è possibile concordare passaggi tra privati. Il pagamento avviene sempre tramite carta di credito o PayPal.

Come per tante altre applicazioni, il cliente può lasciare un feedback dopo avere utilizzato il servizio. I feedback lasciati dai clienti passati sono visibili a chi sta per effettuare una prenotazione.

Salve, mi chiamo Camilla. Trovo comodo poter prenotare un’auto dal cellulare, così quando arrivo in stazione sono sicura di trovare qualcuno ad aspettarmi. Usavo il taxi ma era più caro e qualche volta, se la destinazione era troppo vicina, il tassista si è rifiutato di caricarmi, forse perché avrebbe guadagnato poco. Non mi è chiaro come sia inquadrato Uber a livello di leggi e regolamenti: l’ultima volta, l’autista Uber mi ha fatto trovare in macchina dei biscotti. Forse sperava gli lasciassi un feedback molto positivo, ma dato che non erano confezionati né niente, l’idea mi faceva un po’ schifo.

Buongiorno, mi chiamano “Il Legislatore”. La legge che regolamenta taxi e noleggio con conducente (NCC) è del 1992, quando Internet era usato da pochissimi e gli smartphone non esistevano. Le successive modificazioni hanno tentato di aggiornare la disciplina, ma l’applicazione di tali aggiornamenti è stata rimandata da alcuni decreti “milleproroghe” (da ultimo quello 2017, da cui si è generata la recente protesta). È chiaro che oggi mi trovo a regolamentare una situazione in cui alcuni (tassisti e NCC) hanno investito molto nella propria attività (comprando licenze e auto, sostenendo esami) e non vogliono perdere quei soldi. D’altra parte, non posso certo fermare il progresso tecnologico! Dal punto di vista economico, il mercato ha alte barriere all’ingresso (il costo, alto, delle licenze) e non c’è competizione sul prezzo (infatti le tariffe dei taxi sono stabilite dall’autorità competente). Questo significa che il mercato è poco concorrenziale, quindi i prezzi restano alti e nessuno è incentivato a innovare per offrire servizi migliori. Insomma, uno si compra la licenza ed è a posto, più o meno. E tutto questo non è certo nel l’interesse dei consumatori, che vogliono servizi al passo coi tempi… Qualcuno in California ha preso la palla al balzo e ha iniziato ad offrire ciò che i consumatori chiedevano, sfuggendo ai tanti, forse troppi controlli previsti per taxi e NCC proprio grazie alle nuove modalità di offerta. La Magistratura è dovuta intervenire più volte per risolvere le controversie che sono nate, trovandosi ad applicare, adattandole e interpretandole, leggi vecchiotte e un po’ obsolete. È chiaro che devo tenere insieme gli interessi dei consumatori e dei lavoratori, ma che fatica!

NOTE

La legge citata è la legge 21/1992 che si può trovare all’indirizzo http://www.handylex.org/stato/l150192.shtml

Le modificazioni del 2009 hanno riguardato agli artt. 3 e 11 in modo da prevedere per gli NCC una serie di obblighi restrittivi: “Sostare esclusivamente nella rimessa”; “L’inizio ed il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente avvengono alla rimessa, situata nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, con ritorno alla stessa, mentre il prelevamento e l’arrivo a destinazione dell’utente possono avvenire anche nel territorio di altri Comuni”.

La descrizione di Uber è tratta da Wikipedia, al link https://it.wikipedia.org/wiki/Uber

La commedia è a cinque voci anche perché, oltre all’autore, hanno collaborato alla stesura C.C., D.A., G.B. , F.L. e mio padre. Che ringrazio.

L’articolo è pubblicato anche sul Cünta sü, giornale locale di Laveno Mombello (VA)

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